Si aggravano le condizioni di salute del cardinale Dionigi Tettamanzi

In queste ultime ore si sono particolarmente aggravate le condizioni di salute del card. Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano, attuamente assistito presso la clinica Villa Sacro Cuore di Triuggio. Lo rende noto la curia di Milano con una nota – a firma del cardinal Angelo Scola e monsignor Mario Delpini  con la quale “invitano tutta la comunità diocesana e coloro che lo stimano a pregare per lui in quest’ora di prova”. Il card. Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano, che resse la diocesi ambrosiana dal 2002 al 2011 ereditandola dal card. Carlo Maria Martini, è malato da tempo: da alcune settimane non è più lucido, ora è sedato e alimentato artificialmente. La sua ultima uscita pubblica risale al 20 marzo scorso, quando il Santo Padre si recò in visita pastorale a Milano.

Dionigi Tettamanzi è stato nominato arcivescovo metropolita di Milano l’11 luglio 2002 succedendo al cardinale Carlo Maria Martini, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 14 settembre successivo per mezzo del procuratore Giovanni Giudici, vescovo ausiliare e vicario generale, prende possesso canonico dell’arcidiocesi. Il 24 settembre riceve il pallio dal papa nella cappella privata del Palazzo Pontificio (detto anche Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo), ed entra solennemente in arcidiocesi il 29 settembre dello stesso anno.

Durante gli ultimi anni del pontificato di papa Giovanni Paolo II è a lungo indicato come uno dei possibili “papabili”. Il 18 ed il 19 aprile partecipa come cardinale elettore al conclave del 2005 che elegge come nuovo papa, il cardinale Joseph Ratzinger.

Il 20 marzo 2008 promulga il nuovo lezionario di rito ambrosiano, portando così a compimento per tale rito la riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II. La decisione di portare a compimento la riforma liturgica era già stata maturata dal precedente arcivescovo, Carlo Maria Martini, per quanto riguardava «in particolare il Lezionario, ancora ad experimentum».

Nel dicembre dello stesso anno costituisce il “Fondo famiglia-lavoro” per dare un aiuto a chi, di fronte alla crisi economica iniziata in quell’anno, sta perdendo il lavoro. Il fondo viene avviato con un milione di euro messi a disposizione dal cardinale, come annunciato nell’omelia della messa di Natale di mezzanotte.

5 marzo 2009, al superamento del settantacinquesimo anno di età, presenta a papa Benedetto XVI, in base alle norme del diritto canonico, le dimissioni dalla guida dell’arcidiocesi milanese ma il 9 aprile viene confermato donec aliter provideatur dalla Santa Sede per altri due anni alla guida dell’arcidiocesi. In dicembre, subisce gli attacchi della Lega Nord (da parte del giornale La Padania, di Umberto Bossi, Roberto Calderoli e Matteo Salvini), dopo aver criticato il sindaco Letizia Moratti per la campagna di sgombero contro i rom e aver chiesto ai politici cittadini di riscoprire il «solidarismo ambrosiano» Secondo Alberto Melloni, tali attacchi si situarono in una strategia della Lega Nord per condizionarne la successione.