Niccolò Ciatti: ucciso dall’indifferenza, quel killer silenzioso che vive dentro di noi

Come dare torto al padre di Niccolò Ciatti, il ragazzo pestato a morte in una discoteca a Lloret de Mar in Spagna la notte di sabato scorso.

Certo ad ucciderlo è stata la violenza di tre bruti, che senza una plausibile ragione si sono scagliati contro il ragazzo con inaudita violenza procurandogli lesioni talmente gravi da portarlo alla morte dopo 24 ore di agonia, ma moralmente è stato ucciso all’indifferenza di chi ha assistito all’aggressione senza muovere un dito, anzi no perchè un dito lo hanno mosso, ma solo per azionare lo start del video del proprio telefonino. Vergogna!!

A vedere il breve video c’è da farsi accapponare la pelle mentre scorrono le immagini della violenza, ma colpisce anche il cerchio di persone inerti che assistevano. Come può mai esser vero che non abbiamo più sensibilità capace di spingerci ad esporci indignandoci per quanto di brutto può accadere intorno a noi. Si dice l’unione fa la forza, ma invece no, nessuno ha avuto il coraggio di iniziare e sono stati a guardare senza reagire.

Cose come queste, in piccolo, accadono tutti i giorni sui mezzi pubblici, in strada, al mercato e in tutti i luoghi dove si accalcano persone. Tra queste c’è sempre il prepotente che inveisce o peggio aggredisce il debole di turno o ritenuto tale. Raramente trovi qualcuno disposto a intervenire a sedare l’alterco ma chi può scivola via come se non succedesse nulla intorno a lui e se proprio non può allontanarsi rimane immobile nella più assoluta indifferenza.

Ma in che mondo stiamo vivendo?

Intervenire in questi casi non è farsi i fatti degli altri, ma è un dovere morale a cui non bisognerebbe sottrarsi se si ha un minimo di solidarietà per il prossimo. Non è necessario essere eroi, ma solo essere umani, invece pare proprio che si stia perdendo l’umanità e si sta sostituendo con l’indifferenza, tranne che nella necessità di essere protagonisti assoluti sui social in tempo reale per collezionare like.

Se si può parlare di consolazione in questo caso gli agenti del Mossos d’Esquadra, dopo aver visionato le immagini delle telecamere interne, hanno individuato e fermato i tre uomini di 20, 24 e 26 anni, di nazionalità russa, i quali sono stati trattenuti quali presunti autori dell’omicidio. Gli amici di Niccolò, invece riferiscono che i tre sarebbero di nazionalità francese, tuttalpiù franco-algerina. Tuttavia ieri, davanti agli inquirenti, ne hanno riconosciuto due e ricostruito quanto accaduto in quei tragici minuti in discoteca.

Il Comune di Lloret de Mar chiuderà la discoteca dove è stato ucciso Niccolò Ciatti e si costituirà parte civile nel processo contro i tre ceceni arrestati e forse “giustizia” verrà fatta, ma la cosa triste rimane lo stare a guardare impotenti di tutti. Il padre non si da pace e afferma: “Forse qualcuno intervenendo poteva evitare quelle pedate sulla testa, quelle botte al cuore che me l’hanno ammazzato”. Niccolo, ricorda il padre commosso “era alto più di un metro e novanta, 80 chili, un fisico, era bellissimo….e me lo ha ammazzato”.

Anche Ilaria, la fidanzata di Niccolò, non si dà pace e vedendo le immagini del locale e ascoltando le testimonianze degli amici, dice: “Mi manca il fiato.

Ecco giusto a punto quello che dovrebbe accadere ad ognuno di noi nel vedere queste immagini per riproporsi che mai più deve accadere una cosa simile.