John Fitzgerald Kennedy assolto dalla giuria popolare nel processo alla storia tenuto al Manzoni di Milano

Il Teatro Manzoni lunedì 16 ottobre si è trasformato in un vera aula di Tribunale per processare la Storia con il primo degli appuntamenti dell’ottava edizione del format Personaggi e Protagonisti: incontri con la Storia® Colpevole o Innocente? a cura di Elisa Greco.

Questo primo appuntamento  può definirsi un successo e la platea era affollata di un pubblico variegato, tra cui spiccavano piacevolmente tanti giovani,  a dimostrazione che la curiosità di assistere al dibattito il cui protagonista era John Fitzgerald Kennedy va oltre la generazione che ha vissuto quel periodo storico, ma è un personaggio che ancora oggi fa discutere le giovani generazioni.

Al vaglio, che ha dato luogo ad un vero dibattimento, è stata messa la politica  dell’ex presidente  generando un vero dibattimento processuale. Il pubblico già prima dell’inizio discuteva sul caso in esame scambiando tra di loro a bassa voce pareri discordanti ora su uno, ora su un altro fatto storico. Spente le luci il riflettore è stato puntato su  Elisa Greco, curatrice del Format, che salutando il pubblico in sala, ha spiegato le regole e ha aperto l’udienza, presentando la corte composta da Filippo Grisolia, già Presidente di sezione penale del Tribunale di Milano, il Pubblico Ministero Ciro Cascone, sostituto procuratore presso il Ttriununale per i Minorenni diu Milano, il giornalista Pier Luigi Vercesi e Stefano Bruno Galli, docente di storia delle dottrine e delle istituzioni politiche presso l’Università degli Studi di Milano, nelle vesti di testimoni d’accusa. In contraddittorio sono intervenuti l’Avvocato Laura Cossar insieme ai suoi testimoni Eva Cantarella, scrittrice e docente presso l’Università degli Studi di Milano, e Valeria Montebello, giornalista. L’imprenditore e Presidente di Assoelettrica Chicco Testa, che ha rivestito i panni del protagonista John Fitzgerald Kennedy

Inizia il processo e il  Pubblico Ministero da lettura dei capi d’imputazione:

  1. Del delitto previsto e punito dagli articoli 81 comma 2, 61 n. 9, 640 codice penale (Truffa di immagine), perché, con plurime condotte distinte e reiterate nel tempo ma esecutive di un medesimoprogramma, con artifici e raggiri consistiti nell’accreditare – attraverso scritti, discorsi, proclami e interviste – una immagine di sé posticcia ed insincera rispetto alla reale portata del suo pensiero e delle sue intenzioni politiche,  inducendo così in errore l’opinione pubblica statunitense (e mondiale), suggestionata e fiduciosa nell’operato del Presidente che preannunciava un’epoca di grandi riforme e nuovi diritti, ma contrassegnata invece da una persistente inerzia fattuale su tale fronte, conseguiva l’ingiusto profitto – etico/megalomaniaco – d’imbellettare la propria immagine travisandosi quale prototipo della concezione liberal e avanguardista, paladino dei diritti civili e politici e dei principi   egalitari, quali indefettibili bisogni di una comunità civile, con conseguente danno – esistenziale, relazionale e, soprattutto,identitario – per la comunità nordamericana, consistito nell’aver speranzosamente vissuto in una situazione protratta di inganno eudemonista  senza, di poi, conseguire alcunché delle indotte aspettative, rivelatesi effimere ed evanescenti.
  2. Del delitto previsto e punito dagli articoli 81 comma 2, 61 n.9, 56, 241 codice penale(Attentato contro l’integrità e l’indipendenza di uno Stato sovrano), perché, con plurime condotte distinte e reiterate nel tempo ma esecutive del medesimo progetto,  medianteatti idonei univocamente diretti allo scopo in appresso indicato – consistiti nell’autorizzare, nella qualità di  presidente degli Stati Uniti d’America, il compimento di atti violenti diretti ed idonei a menomare l’indipendenza di uno Stato estero sovrano – attentava all’integrità, unitaria e sovrana, dello Stato cubano.
    In particolare, autorizzando un’operazione militare sul territorio di Cuba, mediante invio di un gruppo di esuli cubani addestrati a cura della CIA e dipersonale militare statunitense e supportati logisticamente, finanziariamente e moralmente dal governo americano, disponeva che l’indicato contingente sbarcassein località detta “Baia dei Porci” con la finalità, unica e determinante, di sovvertire il legittimo  governo cubano.
    Fattispecie d’attentato consumata ma non esaurita in tutti gli effetti d’intento per la pronta reazione dell’esercito e del popolo cubano (oltre che per la superficiale, negligente ed inadeguata preparazione dell’operazione bellica). Ottenendo quale unica conseguenza politica, riversata nella Storia, quella  di aver messo ad ulteriore rischio il già precario equilibrio delle relazioni internazionali con l’Unione Sovietica e, conseguentemente – in assenza di uno scenario globalizzato, versandosi all’epoca in un assetto mondiale strutturato per “blocchi” in forme duali – la pace del mondo, scaraventato – in conseguenza di una serie di eventi destabilizzanti originati da tale operazione, e culminati nell’immediato nella cosiddetta “crisi di ottobre” – sull’orlo di un conflitto nucleare. Con l’aggravante di aver commesso il fatto con abuso dei poteri e violazione dei doveri connessi alla funzione di presidente degli Stati Uniti d’America. Fatti commessi in concorso con i suoi più stretti collaboratori all’interno ed all’esterno del territorio degli USA tra il gennaio 1961 ed il novembre 1963.

Il dibattito è stato partecipativo e passionale,  a tratti anche ironico con qualche battuta tra il P.M. e il Presidente della Corte, ma anche con l’avvocato, che ha condotto la difesa con grinta e professionalità. Sono state ascoltate le personalità in scena che, uno alla volta, a braccio hanno esposto e analizzato la politica ed i loro coinvolgimento nei fatti in esame, che li ha visti a fianco dell’indimenticato Presidente americano.  Lo stesso John Fitzgerald Kennedy  ha dato la sua versione di come ha condotto la sua presidenza, negando ogni colpa di quanto gli veniva accusato, ma ribadendo che erano le uniche scelte possibili ed esaltando le sue iniative nel bilanciarle, anche se poi non ha avuto il tempo di portare avanti tuttomil suo programma perchè interrotto tragicamente a Dallas da un attivista ed ex militare, Lee Harvey Oswald.

Dopo un dibattimento serrato e caratterizzato da argomentazioni e testimonianze penetranti,  la giuria rappresentata dal pubblico in sala, ha espresso il suo verdetto: John Fitzgerald Kennedy è stato reputato innocente, con una votazione ad ampia maggioranza pur se con vari giudizi di colpevolezza, per i due capi d’accusa a lui imputati.

Elisa Greco, autrice del format, commenta così il verdetto: “Al di là dei capi di imputazione precisi e circostanziati, il verdetto della giuria popolare dimostra quanto la personalità del Presidente Kennedy, la sua figura di statista, la sua statura di politico ancora oggi facciano molto discutere”.

Personaggi e Protagonisti: incontri con la Storia® Colpevole o Innocente? è patrocinato dall’Associazione Nazionale Magistrati di Milano e dall’Ordine degli Avvocati di Milano e si ringrazia per la collaborazione il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci.

Il prossimo appuntamento è per il 15 gennaio 2018 e il personaggio sotto accusa sarà Coco Chanell.