Regalo di Natale di Pupi Avati, dall’11 al 28 gennaio al Teatro Manzoni di Milano

Dall’11 al 28 gennaio 2018 LA PIRANDELLIANA, sul palco del Teatro Manzoni di Milano,  presenta lo spettacolo Regalo di Natale, di Pupi Avati, adattamento teatrale Sergio Pierattini – Regia di MARCELLO COTUGNO  – Scenografie Luigi Ferrigno – Costumi Alessandro Lai – Luci Pasquale Mari –

SINOSSI
Quattro amici di vecchia data, Lele, Ugo, Stefano e Franco, si ritrovano la notte di Natale per giocare una partita di poker. Con loro vi è anche il misterioso avvocato Santelia, un ricco industriale contattato da Ugo per partecipare alla partita. Franco è proprietario di un importante cinema di Milano ed è il più ricco dei quattro, l’unico ad avere le risorse economiche per poter battere l’avvocato, il quale tra l’altro è noto nel giro per le sue ingenti perdite. Tra Franco e Ugo però, i rapporti sono tesi; la loro amicizia, infatti, è compromessa da anni, al punto tale che Franco, indispettito dalla presenza dell’ormai ex amico, quasi decide di tornarsene a casa. La sola prospettiva di vincere la somma necessaria alla ristrutturazione del cinema lo fa desistere dall’idea.

La partita si rivela ben presto tutt’altro che amichevole. Sul piatto, oltre a un bel po’ di soldi, c’è il bilancio della vita di ognuno: i fallimenti, le sconfitte, i tradimenti, le menzogne, gli inganni. È uno tra i più bei film di Avati, lucido, amaro, avvincente.

Personaggi e interpreti
Avvocato Santelia – Gigio Alberti
Franco – Filippo Dini
Lele – Giovanni Esposito
Ugo – Valerio Santoro
Stefano – Gennaro Di Biase


NOTE DI REGIA
Ethos andropo daimon (Il carattere di un uomo è il suo destino) – Eraclito

Nel suo saggio I giochi e gli uomini, il sociologo Roger Caillois suddivide i giochi in quattro categorie: agon o competizione, alea o caso, mimicry o maschera, ilinx o vertigine. Il poker, secondo molti, si avvicina all’idea del gioco perfetto, poiché racchiude in sé tutte e quattro queste anime. “Nulla come il gioco del poker vi rivela – sostengono il filosofo Pier Aldo Rovatti e il sociologo Alessandro Dal Lago nel loro libro Per gioco. Piccolo Manuale dell’esperienza ludica – la persona morale di chi vi sta di fronte (e la vostra a loro)”.

La mia stessa frequentazione del microcosmo del poker mi pone in una posizione di attento osservatore delle dinamiche che si sviluppano al tavolo da gioco, che rimandano da un lato alla sfida eterna per il potere, dall’altra ad una ancora più radicale sfida contro sé stessi e contro la morte.

Una riflessione su Regalo di Natale, noto e fortunato film di Pupi Avati, adattato per il teatro dalla penna di Sergio Pierattini, non può prescindere da questa breve premessa.

Primo perché è un film sul poker. Secondo, ma in misura non meno importante, perché è un film sull’amicizia tradita.

Ci troviamo in una villa, dove, la notte di Natale, quattro amici che non si vedono da dieci anni incontrano quello che è designato ad essere il “pollo” da spennare: l’avvocato Sant’Elia, un uomo sulla sessantina, ricco e ingenuo, che sembra addirittura trovare consolazione nel perdere.

In realtà è il presunto “pollo” a trovarsi di fronte quattro uomini che nella vita hanno giocato col destino e che, in un modo o nell’altro, hanno perso. Franco, imprenditore di multisale in declino, spera nella serata per ripagare i suoi debiti; Ugo, con cui Franco non parla da dieci anni, finge di essere al tavolo solo per far pace con l’amico a cui ha portato via la moglie; Lele, giornalista in eterna bolletta, vive all’ombra di Franco di cui cerca costantemente di conquistarsi i favori, e approda alla villa per cercare di dare un senso alla pochezza della propria esistenza; Stefano infine, simbolo di un’italianità costretta ad arrangiarsi (anche valicando il limite della legalità) spera in questo incontro per risolvere i propri problemi economici.

Dietro il velo dell’ipocrisia, da questa partita giocata contro il destino emergeranno molte verità nascoste. D’altra parte, il poker è anche un nobilissimo gioco tra gentiluomini, un rito moderno in cui mostrarsi per quello che non si è, proprio come in una rappresentazione teatrale: quanto più la maschera è forte e impenetrabile, tanto più sarà difficile comprendere i nostri punti.

 

 

ORARI: feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30
BIGLIETTI: Poltronissima Prestige € 35,00 – Poltronissima € 32,00 – Poltrona € 23,0
Poltronissima under 26 € 15,00