La prima produzione in Italia di Declan Donnellan, con una compagnia tutta italiana.
In una affollata conferenza stampa, tenutasi ieri nell’aula Brecth della Scuola di Teatro “Luca Ronconi” è stato presentato, con la partecipazione del regista Declan Donnellan, il nuovo spettacolo La tragedia del vendicatore di Thomas Middleton, prodotto da Piccolo Teatro.
Il direttore del teatro, Sergio Escobar, ha esposto il lavoro teatrale precisando che se qualcuno pensa si tratti di un testo contemporaneo, che fa riferinento ai fatti contestuali di oggi è fuori strada. E’ legittimo pensare che ci siano dei riferimenti al contemporaneo, ma questo può essere riduttivo. Invece il testo ha una caratteristica precisa: i personaggi come il duca, la duchessa, Ippolito ecc hanno nel loro nome il ruolo di un meccanismo inesorabile in cui non sono protagonisti, ma sono vittime. E’ una specie d’invito al gran ballo della morte.
Subito dopo prendeva la parola Declan Donnellan, uno dei più grandi registi europei, Leone d’Oro alla carriera, il quale con una fine intelligenza e non facili ragionamenti filosofici si è addentrato nel cuore dell’opera spiegando il pensiero Middletoniano dicendo: “Io penso che la nostra autenticità risiede nella nostra capacità di essere molte persone diverse”. Poi rispondeva a tutte le domande e curiosità dei giornalisti presenti, facendo chiarezza su tutti gli aspetti della sua regia e i dubbi su una messa in scena in lingua italiana. In proposito spiegava come siano fondamentali non tanto le parole, quanto il linguaggio che si può esprimere. Questo perchè la cosa più importante che si vuole dire non si può dire, perchè non si esprimere a parole. Tutto ciò che è più importante comincia dove le parole finiscono.
“Invece – proseguiva – l’arte del recitare è incredibilmente importante perchè ci porta trasgressivamente al di fuori di un mondo fatto di parole. ll mondo delle parole è quello in cui l’emisfero sinistro analitico ha preso il sopravvento: Se non può essere giustificato, spiegato, allora non esiste. Ma così non è.”
Si annuncia dunque uno spettacolo interessante e pieno di sorprese, ma diremo di più dopo averlo visto.
LO SPETTACOLO:
In scena un cast di attori italiani, per la maggior parte cresciuti alla Scuola del Piccolo daranno vita ad intrighi, corruzione, lussuria, narcisismo e brama di potere in una corte del Seicento spaventosamente contemporanea.
Contemporaneo di Thomas Middleton, – era di sedici anni più giovane del Bardo – Middleton attribuisce ai personaggi della sua pièce nomi “parlanti”, così da connotarne fin da subito il ruolo e il comportamento: Vindice, Spurio, Supervacuo, Lussurioso, Ambizioso, Castiza….
«Middleton e Shakespeare – spiega Donnellan – si affermarono in una Londra teatro di cambiamenti dirompenti. Era un tempo di boom economico e bancarotta, dominato da un disagio sociale destinato a sfociare nella rivoluzione che avrebbe, alla fine, completamente distrutto il contesto culturale dei due autori. Leggendo Middleton si percepisce una minaccia incombente, che cresce come un tumore invisibile fino a scoppiare, alimentata dal rancore e dall’ingiustizia.
Ci parla di un governo corrotto, invischiato in loschi affari, di un popolo che si compra al prezzo dei beni di consumo. Descrive una società ossessionata dalla celebrità, dalla posizione sociale e dal denaro, dominata dal narcisismo e da un bisogno compulsivo di auto rappresentarsi per convincere gli altri – ma soprattutto se stessi – di essere buoni e belli».
«All’epoca l’Italia – conclude Donnellan – era un luogo proibito che ben pochi inglesi avrebbero visitato. L’Europa cattolica rappresentava, per gli Inglesi protestanti, un altrove simile a quel che la Russia sovietica incarnava quando eravamo ragazzi: era il potenziale invasore, latore di un’ideologia perniciosa».
Lo spettacolo, in italiano, sarà sovratitolato in inglese nelle recite del 9, 13, 17, 20, 27 ottobre e 3, 10 novembre. Sovratitoli a cura di Prescott Studio.
Gli incontri al Chiostro di via Rovello
venerdì 5 ottobre, ore 17
Incontro con Declan Donnellan
modera Francesco Bianchi, introduce Anna Piletti
Martedì 9 ottobre, ore 17
Thomas Middleton: quattro secoli di silenzio
con Daniela Guardamagna, introduce Anna Piletti
Giovedì 18 ottobre, ore 17
Incontro con la compagnia dello spettacolo
La tournée
Torino, Fonderie Limone – dal 20 al 25 novembre 2018
Lugano, LuganoInScena – 29 e 30 novembre
Pavia, Teatro Fraschini – dal 6 all’8 dicembre
Firenze, Teatro della Pergola – dal 12 al 16 dicembre
Bologna, Arena del Sole – dal 10 al 13 gennaio
Modena, Teatro Storchi – dal 17 al 20 gennaio
Roma, Teatro Argentina – dal 23 gennaio al 3 febbraio
Pordenone, Teatro verdi – 7 e 8 febbraio 2019
Piccolo Teatro Strehler (largo Greppi – M2 Lanza), dal 9 ottobre al 16 novembre 2018
La tragedia del vendicatore
di Thomas Middleton
drammaturgia e regia Declan Donnellan
versione italiana Stefano Massini
scene e costumi Nick Ormerod
luci Judith Greenwood, Claudio De Pace
musiche Gianluca Misiti
personaggi ed interpreti (in ordine alfabetico)
Ivan Alovisio Lussurioso
Alessandro Bandini Junior
Marco Brinzi operatore TV / giudice / guardia
Fausto Cabra Vindice
Martin Ilunga Chishimba operatore TV / guardia
Christian Di Filippo Supervacuo
Raffaele Esposito Ippolito
Ruggero Franceschini operatore TV / vescovo / guardia
Pia Lanciotti Duchessa / Graziana
Errico Liguori Spurio
Marta Malvestiti Castiza
David Meden Ambizioso
Massimiliano Speziani Duca
Beatrice Vecchione operatore TV / medico / guardia
coproduzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione
foto di scena Masiar Pasquali
Orari: martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e giovedì ore 20.30 (salvo mercoledì 7 novembre, ore 15 per le scuole);
domenica ore 16. Tutti i lunedì e giovedì 1 novembre riposo.
Durata: un’ora e 50 minuti senza intervallo
Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro
Informazioni e prenotazioni 0242411889 – www.piccoloteatro.org
News, trailer, interviste ai protagonisti su www.piccoloteatro.tv
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.