Ottimo successo per ‘La tragedia del vendicatore’ di Middleton, al Piccolo Teatro Strehler fino al 16 novembre

Proseguono con successo al Piccolo Teatro Stehler di Milano le repliche de “La tragedia del vendicatore” di Thomas Middleton, ed il pubblico tutte le sere applaude convinto questo capolavoro, il cui merito va alle geniali capacità del regista Declan Donnellan, già apprezzato per altre regie di testi shakespeariani.

Per altre info sullo spettacolo, sul regista, vedi il nostro precedente articolo.

E’, tuttavia, utile ribadire che per Donellan è la prima regia italiana di questo spettacolo e per la sua realizzazione, allo scopo di rendere meglio tutta l’energia che il testo impone, ha voluto una compagnia composta da quattordici bravi e giovani attori, tutti italiani che sul palco hanno dato il meglio di se senza risparmiarsi.

Il testo di Middleton, contemporaneo di Shakespeare, è stato scritto durante il regno di Giacomo I, periodo nel quale il dilagare della corruzione era molto sentito e spesso, così come era stato per il Bardo, costituiva la base  di tanti del loro testi.

Middleton non essendo asservito al potere, meglio poteva esprimere, con toni più forti la sua pungente ironia e la critica nei confronti della società inglese corrotta e senza scrupoli, pronta scendere ad ogni genere di compromesso con la propria coscienza e a compiere qualsiasi misfatto pur di arrampicarsi nella scala sociale.

Ma a ben considerare, benchè lo spettacolo non faccia alcun preciso riferimento ai giorni nostri, non è poi molto diverso di quel che accade oggi. Da qui si può dedurre che è il cuore dell’uomo ad essere perverso e ha in se la bramosia del potere. Solo se si lascia controllare da una sana morale o da una sincera fede religiosa, che non sia fanatismo, riesce a mitigare e trasformarsi in un essere più accettabile, capace di atti di altruismo e amore nei confronti del proprio simile in generale e della propria famiglia.

Middleton ne la “La Tragedia del Vendicatore” analizza con molto acume quel tempo in cui, a causa del dilagare del malcostume e della bancarotta, regnava un enorme malcontento che il potere ignorava e finì per esplodere e distruggere quel mondo. L’autore percepisce e trasmette la minaccia incombente, che come un tumore si sviluppa nella società del suo tempo, alimentando il rancore e la rabbia.

Ancora una volta il parallelismo corre d’obbligo perchè anche oggi l’uomo vive in un mondo profondamente ingiusto, i governi non solo europei sono corrotti e troppi politici sono implicati in malaffari. Ma anche l’uomo comune in generale è fortememte influenzato dal consumismo, dal sesso, dal denaro e specie i più giovani sono ossessionati dalla sindrome narcisistica per la quale apparire e più importante dell’essere. Per tale motivo si espone a tutti il livelli, pur di illudersi che l’immagine di se sia apprezzata. Purtroppo, il più delle volte, non è sempre così e quello che appare, non è altro che solo l’aspetto epidermico  e nulla ha di profondo nel proprio animo, in cui rimane il vuoto e l’insoddisfazione.

La forza di questo spettacolo arriva allo spettatore attraverso i bravissimi interpreti e  non solo dalle loro parole ma anche dal linguaggio del loro corpo, dalle scenografie, dalle luci, che immergono il pubblico in quella che è la chiave di tutto: la vendetta, che sul palco viene evidenziata con una scritta a caratteri cubitali.

A significare che quello che scorrerà sul palco è una storia senza tempo, gli attori indossano abiti contemporanei che poi vanno a contrastare con le immagini dei dipinti cinquecenteschi di noti grandi artisti italiani, come Tiziano e Piero della Francesca, dai quali si puo dedurre che la storia è ambientata in Italia. Infatti per la protestante società inglese dell’epoca di Middleton, l’Italia, proprio per la sua radice cattolica, era considerata un luogo di peccato, quindi l’autore ben riusciva a camuffare la reale società di cui voleva parlare.

I personaggi hanno dei  nomi “parlanti”, così da connotarne il comportamento: Vindice, Spurio, Supervacuo, Lussurioso, Ambizioso, Castiza ma il fil rouge che unisce ed amalgama tutto però è il potere, la violenza.

Tanti i colpi di scena, gli equivoci e le conseguenti sorprese che rendono ancora più interessante la storia che si dipana sotto gli occhi dello spettatore, capaci di porre ben in evidenza tutti gli intrighi di palazzo e le trame che gli sciagurati personaggi tessono per raggiungere i loro scopi rimanendo poi loro stessi vittime degli inganni di se stessi.

Di grande effetto le scene che cambiano in maniera rapida grazie a delle pedane mobili e una sorta di grande separè, che si apre e si chiude creando ambienti diversi, quasi sempre avvolti nel buio o comunque dai colori forti tendenti al cupo. Molto azzeccata la trovata registica di far entrare in scena attori col ruolo di “operatori Tv”, che riprendono i personaggi in primo piano, proiettando in diretta le immagini al fine di esaltare gli spasmi e reazioni del corpo e rendere il tutto più intenso, aumetandone la suspance.

Altro forte contrasto è dato dalle musiche e dalle coreografie a cui danno vita i personaggi, che rendono ancora più macabro e irrispettoso il dramma che si consuma sul palco.

Si buò ben dire che “La Tragedia del Vendicatore” è un ottimo inizio di Stagione per il  Piccolo Teatro Streheler, perchè questo spettacolo  è sicuramente destinato al successo non solo sulla scena milanese ma in tutte le altre tappe della prevista tournèe.

Ve lo consigliamo vivamente!!

Vedi il trailer:

LA TRAGEDIA DEL VENDICATORE
di Thomas Middleton
drammaturgia e regia Declan Donnellan
versione italiana Stefano Massini
scene e costumi Nick Ormerod
luci Judith Greenwood, Claudio De Pace
musiche Gianluca Misiti
foto di scena Masiar Pasquali
con:
Ivan Alovisio (Lussurioso), Alessandro Bandini (Junior), Marco Brinzi (operatore TV/giudice/guardia), Fausto Cabra (Vindice), Martin Ilunga Chishimba (operatore TV/guardia), Christian Di Filippo (Supervacuo), Raffaele Esposito (Ippolito), Ruggero Franceschini (operatore TV/vescovo/guardia), Pia Lanciotti (Duchessa/Graziana), Errico Liguori (Spurio), Marta Malvestiti (Castiza), David Meden (Ambizioso), Massimiliano Speziani (Duca), Beatrice Vecchione (operatore TV/medico/guardia)
coproduzione Piccolo Teatro di MilanoTeatro d’Europa, ERTEmilia Romagna Teatro Fondazione.

Piccolo Teatro Strehler
Largo Greppi 2, Milano
Per informazioni e prenotazioni:
servizio telefonico 02/42411889, mail info@piccoloteatro.org
Orario spettacoli:
martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e giovedì ore 20.30 (salvo mercoledì 7 novembre, ore 15 per le scuole); domenica ore 16. Tutti i lunedì e giovedì 1 novembre riposo.
Biglietti:
platea 40 euro, balconata 32 euro
Durata spettacolo:
1 ora e 50 minuti senza intervallo