Ale & Franz con il loro spettacolo ‘Nel Nostro Piccolo’ cantano, divertono e regalano poesia

E’ in scena dal 23 ottobre al Teatro Nuovo di Milano lo spettacolo di Ale & Franz che, ‘nel loro piccolo’,  riempiono il teatro ogni sera e divertono il pubblico, come nelle più classiche formule del del teatro canzone, ma non con uno spettacolo banale, perchè i due artisti sono capaci di far ridere mettendo a fuoco temi seri e, se vogliamo, anche drammatici. Problemi che viviamo ogni giorno nel nostro quotidiano e con i quali conviviamo nella nostra città, la grande Milano da bere che, purtroppo, nasconde nella sua opulenza tanta sofferenza, solitudine e disagi di ogni tipo.

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La bravura di Alessandro Besentini e Francesco Villa, in arte Ale & Franz  sta proprio nella maniera lieve e semplice di narrare delle storie, facendo leva sull’ironia, come sempre il sale della vita, attraverso sketch esilaranti dai ritmi serrati,  di quelli che ti lasciano senza fiato e che fanno ridere a più non posso, ma commuovono anche e penetrano nell’anima di ogni spettatore, nel quale riaffiorano delle forti emozioni. Emozioni che lo accompagnano ben oltre la durata dello spettacolo, innescando una forte e profonda riflessione che  può solo rendere migliori e far prendere coscienza di problemi che forse prima di entare in teatro non avevi mai visto nella giusta luce.

Lo spettacolo vuole rendere omaggio a Enzo Jannacci e Giorgio Gaber, due grandi cantautori milanesi, che non ci sono più fisicamente, ma ancora presenti nel cuore di molti, in realtà è molto di più che un omaggio, almeno non dei soliti a cui siamo abituati ad assistere con una seguenza di canzoni e aneddoti che finito lo spettacolo finiscono nell’oblio.


Ale & Franz,
invece con il loro spettacoloNel nostro piccolo…”  ne fanno un vero inno alla vita, alla speranza, stimolando il coraggio per andare avanti anche in questi tempi bui che stiamo attraversando. Sono pochi o quasi assenti i riferimenti alla situazione politica attuale, ma tantissimi i riferimenti e gli stimoli  a quella forma di amore sincera, la più sublime, che ti prende ed è capace di consolare, stringerti in un abbraccio generando a sua volta altro amore.

I due artisti sono accompagnati da una band di quattro validi  e bravi musiciti, che a fine spettacolo vengono presentati: Francesco Luppi alle tastiere, Fabrizio Palermo al basso, Marco Orsi alla batteria Luigi Schiavone alla chitarra. Questi con la loro musica contribuiscono ad assaporare meglio  tutto quello che  passa sul palco in quasi due ore di risate, ricordi e riflessioni con brani come, come La casa di Sergio Endrigo,  oppure Vengo anch’io di Enzo Jannacci, senza dimenticare  La ballata del Cerutti di Giorgio Gaber o ancora Ma mi, che ricordiamo fu scritta da Giorgio Strehler  e interpretata dalla quella grande della canzone italiana che è Ornella Vanoni.  E per dare un filo logoco al racconto sul palco non poteva mancare Son sciopaa e  El purtava i scarp del tennis di Jannacci.

E con queste canzoni e con le storie su di esse costruite che Ale & Franz, tra l’altro dotati di una vocalità non indifferente, riescono a far guardare all’altro, agli ultimi,  per poter cogliere dai loro sguardi gli aspetti più profondi dell’umanità  di cui tutti abbiamo bisogno e tutto questo mentre ridiamo. A questo scopo serve sottolineare che sono un ottimo supporto le immagini, molte in bianco e nero, che vengono proiettate sullo sfondo nelle quali riconosciamo luoghi e personaggi che vivono accanto a noi, ma che forse abbiamo finora ignorato, oppure semplicemente guardato con altri occhi.

Non a caso a fine spettacolo il pubblico viene invitato a portare via un libro che possono trovare all’uscita nel foyer del teatro, i cui proventi serviranno ad aiutare chi ha bisogno, i più sfortunati della nostra Milano, città tra le più ricche ma facente parte di un Paese, dove uno su tredici è povero a causa della crisi che attanaglia e spiazza sempre pù strati sociali.

Ale & Franz  è unutile dirlo, si confermano due straordinari artisti  dalla sensibilità umana rara e raffinata, che dimostrano dando il loro sostegno a progetti sociali e quindi, concludendo si può tranquillamente dire che questo spettacolo merita veramente perchè, senza sosta nè caduta di stile di alcun genere, fa ridere dall’inizio alla fine e lo testimoniano gli applausi scroscianti a scena aperta e quelli infiniti e convinti che arrivano nel finale.


Se vi abbiamo incuriosito non vi resta che andare a vedere questi due mattatori entro l’11 novembre al Teatro Nuovo di Milano.

 

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