Vincenzo Salemme è ancora in scena con il suo spettacolo “Con tutto il cuore“, che ha debuttato l’11 dicembre scorso in uno dei più prestigiosi teatri milanesi, il Manzoni di Milano. Salemme oramai è sinonimo di certezza di tutto esaurito quasi tutte le sere.
Il pubblico infatti lo aspetta per questo periodo natalizio e anche quest’anno traghetterà il suo successo nel nuovo anno che sta per arrivare. La stessa cosa accadde la passata stagione con “Una festa esagerata” che ha raccolto analogo consenso.
La simpatia e l’estrosità di questo autore partenopeo, che è anche il protagonista principale, contribuisce a rendere ancora più piacevole questo periodo festivo con un un condensato di ironia intelligente, tipica del suo repertorio, che come sempre richiama il grande Eduardo alla cui scuola lui si ispira.
Insomma una garanzia di divertimento senza sosta, ma non è per niente banale, perchè, sia pure nell’apparente leggerezza, è ricco di spunti di intelligente riflessione con temi eterni come la morte, la famiglia, senza tralasciare temi sociali come il divorzio, i rapporti con i figli, la prepotenza, la crisi economica, l’integrazione e tanto altro, in base alla sensibilità di ognuno.
L’obiettivo di Vincenzo Salemme è ovvio che è divertire il pubblico ma nel suo testo ritroviamo tutta la sua sensibilità di attento osservatore dei comportamenti umani, a cui da una chiave di lettura ironica, facendola passare per la cruda drammaticità della realtà, che spesso supera la fantasia perfino di un bravo drammaturgo e commediografo del suo calibro.
LA TRAMA:
Un uomo come tanti, ma di buona cultura, un docente di lettere antiche, preciso e pignolo, come ce ne sono tanti, ma questo uomo, Ottavio Camaldoli subisce un trapianto di cuore, senza sapere che il cuore donato, appartiene ad uno spietato delinquente della malavita organizzata, Paquale Mangiacarne, che rimane ucciso in un agguato mafioso, il quale prima di morire ha sussurrato a sua madre, donna della sua stessa pasta, la sua ultima volontà e come avrebbe dovuto vendicarlo.
E’ così che nasce la storia e prosegue poi seguendo gli sviluppi della vita di questo uomo, il quale viene riportato a casa, dopo il delicato intervento, con nel petto un cuore malvagio di un altro uomo, il cui unico desiderio è la vendetta che vuole realizzare usando il corpo fisico di un innocuo e mite professore.
Ottavio anche col cuore nuovo è però rimasto quello che era e, pian piano scopre la verità mentre si accorge della cinicità e la materialità della ex moglie, della mancanza di affetto e riconoscenza di una figlia, che anzichè stare vicino al padre convalescente pensa solo a stessa e per curarlo assume una “orginale” badante che forse poi è l’unica persona a dimostrare interesse senza avere secondi fini. Tutti gli altri invece perseguono i loro interessi spogliando e sfruttando all’osso questo uomo, la cui unica colpa è quella di non essere morto, ma di aver aver avuto la fortuna di un trapianto di cuore per poter vivere ancora mentre tutti lo davano già per spacciato.
Il pubblico mentre si diverte non può fare a meno di schierarsi dalla parte di Ottaviano, che già è sotto scacco della ex moglie e del nuovo compagno e subisce la delusione del mancato affetto della figlia. Il povero professore ben presto si ritroverà nella rete tesa da un finto infermiere fino a subire le minacce e i ricatti di una madre spietata pronta a realizzare l’ultimo desiderio del figlio ammazzato.
Alla fine in un colpo di scena, abbastanza intuibile, si assiste all’azione del fratello gemello, ritenuto dalla madre/boss un uomo senza coraggio.
Ma il povero Camaldoli pur di sfuggire alla cruda realtà con cui era costretto a vivere, suo malgrado si convince che è meglio accettare di entare nel progetto malefico e diventare il nuovo capo, almeno sarà temuto e riverito.
Esilaranti sono i giochi di parole, gli equivoci, e le battute che a volte sono del tutto estemporanee, come nello stile di questo straordinario artista dalla fervida fantasia.
Appropriate e funzionali le scene che compongono più ambienti in cui si svolgono le azioni sceniche.
Serve dire che in conferenza stampa Vincenzo Salemme confessa che quando scende la sera si ritrova spesso a rimuginare pensieri, dove l’idea della morte è ricorrente e a volte è ispiratrice delle trame delle sue commedie. Questo non perchè lui non ami la vita, anzi tuttaltro, ma perchè questo aspetto rappresenta l’ineluttabile e può essere un buon compagno e fare da viatico per affrontare con più umanità la realtà della vita nel suo quotidiano come nel nostro.
Spesso invece ci dimentichiamo che non siamo eterni e ci attacchiamo ai beni materiali e, per ottenerne anche di più si arriva fino al compromesso con la propria coscienza, mentre l’indispensabile per vivere bene è rappresentato dalle cose semplici e genuine, come l’amore verso il prossimo l’interesse per la cultura e di poco altro, che ci permetterebbe di vivere tranquilli e felici prima con se stessi e poi con gli altri.
Inutile sottolineare quanto Salemme sia il centro, il fulcro di tutto lo spettacolo, ma intorno a lui sul palco si muovono gli altri personaggi, interpretati da valenti artisti che sotto la guida della regia dello stesso Salemme riescono a dare il meglio della loro già talentuosa capacità artistica.
Uno spettacolo che si consiglia di non perdere in queste ultime repliche che si concluderanno il primo di gennaio e potrebbe essere un modo diverso di passare la notte più lunga dell’anno e affacciarsi al nuovo che arriva.
Si ricorda che per San Silvestro sono previste 2 recite, alle ore 17,30 e alle ore 21,30. Al termine della recita delle 21,30, allo scoccare della mezzanotte, si brinderà al nuovo anno con spumante, panettone e un buffet di dolci insieme a Vincenzo Salemme e alla sua Compagnia.
Inoltre in occasione della recita delle ore 21,30 sarà possibile cenare nel foyer del Teatro a partire dalle ore 20,30, info su prenotazione, prezzo e menù sul sito del Teatro www.teatromanzoni.it.
ORARI: feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30
San Silvestro ore 17,30 e 21,30 – 1 gennaio ore 18,00
BIGLIETTI:
da martedì a venerdì Poltronissima Prestige € 35,00 – Poltronissima € 32,00 – Poltrona € 23,00
Poltronissima under 26 € 15,50
sabato, domenica, festivi Poltronissima Prestige € 39,00 – Poltronissima € 35,00 – Poltrona € 25,00
Poltronissima under 26 € 17,50
31 dicembre ore 17,30: Prestige € 55,00 – Poltronissima € 40,00 – Poltrona € 30,00
31 dicembre ore 21,30: Prestige € 110,00 – Poltronissima € 77,00 – Poltrona € 55,00
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.