Rooms For Secrets: iniziato già il viaggio nella mente, eccetera ma tu che vuoi fare?

Qualche giorno fa vi avevamo presentato questo particolare progetto che merita attenzione e comunque sarà un esperienza nuova per molti  e in ogni caso del tutto insolita.

Per tutti i particolari sul progetto vi rimandiamo al nostro articolo di presentazione

Quando si arriva sul luogo  in cui si svolge la perfomance, ci si sente un pò spiazzati: non è un teatro, non è un Museo ma ci si trova all’ingresso di un condominio in un palazzo d’epoca: è lì infatti che ha sede la Casa Museo Boschi Di Stefano.

Ad accoglierti uno staff dell’MTM  nell’improvvisata biglietteria sul pianerottolo del piano rialzato e poi, dopo un attesa di pochi minuti (dipende dai tempi permanenza dei visitatori in corso), inizia il viaggio che prevede la rampicata di tre piani di scale, abbastanza comode (l’ascensore anche se presente non si può utilizzare).

Da lì a poco si inizia il percorso nelle 5 stanze + 1 dove sono già attivi undici attori/performers fra i quali una famiglia (mamma, papà e bambino). Già nell’anticamera si sente una voce che legge, meccanicamente senza alcuna cadenza, il testo di  Michele Zaffarano, che invita alla alla riflessione su Spazio, Corpo, Religione, Anima e Denaro.

Si sceglie il percorso senza un preciso ordine e, come a significare che tutto quello che passerà davanti ai nostri occhi può e deve continuare nella stanza della nostra mente, alla fine di ogni capitolo si conclude con eccetera. Questo infatti è l’intento del progetto di Antonio Syxty, diversamente non avrebbe neanche senso visitarlo questo luogo, perchè fine a se stesso potrebbe essere inutile e banale, se non capace di generare emozioni da elaborare dentro di noi per farne un bagaglio personale da portarci appresso per il tempo a venire, forse per la vita intera.

In ogni stanza troviamo uno o più performer tutti di grande capacità motoriale che riproducono dei precisi movimenti del corpo rispondendo alle emozioni che passano dentro di loro, man mano che vengono scandite le parole, e che si riflettono in noi osservatori.

Il cast ricordiamo è composto (in ordine alfabetico) da:
Bruna Serina de Almeida, Salvatore Aronica, Alberto Colombo, Francesca Montuori, Ivana Petito, Andrea Ruberti,  Romeo Ruberti  (un bambino di 8 mesi), Agata Sala, Massimo Sansottera, Gabriele Scarpino, Nicole Zanin e con la partecipazione di Antonio Syxty nel ruolo del Saggio Sciocco nella pièce del malinteso o dell’impiccio The Silly Wise Man (strikes again).

E’ inutile soffermarsi troppo a descrivere le sensazioni che si provano  quando ci si trova in ogni singola stanza, proprio perchè come detto è assolutamente soggettivo, ma di effetto sono sicuramente la room 4 – con Agata e Nicole – che ha come oggetto “I desideri”, con una chiara allusione sessuale che prima si attraggono e poi si respingono in una sorta di collutazione dove i respiri delle due donne si fanno corti e ansimanti.

L’altra dove maggiormemte ci si ferma e dove magari si è curiosi di ritornare è la room 3 con Ivana, Andrea e il piccolo Romeo. Nella stanza sono disposte due poltrone e poche altre cose simboliche. Il piccolo si muove in assoluta autonomia ubbidendo alle sue emozioni e a qualche intervento gestuale dei suoi genitori.

Viene però da chiedersi cosa passa nella mente del bambino a trovarsi in questo luogo (col quale ha sicuramente già preso confidenza), ma pur sempre diverso del suo normale ambiente domestico, in cui i genitori si muovono e interferiscono nell’assoluto silenzio?

Capita che gli occhi di Romeo cerchino quelli degli osservatori e ci scappi perfino un abbozzo di sorriso, poi  continua a gattonare per la stanza e tenta, forse infastidito,  di togliersi la cuffietta del suo costume che lo fa assomigliare ad un gattino.

L’alchimia di sentimenti ed emozioni volute da Syxty continua nella stanza segreta del grande saggio, dove si incontra un uomo che traccia a matita dei disegni su dei fogli e poi indicherà altre figure sulle pareti per farci fare dei collegamenti mentali che devono arrivare, non necessariamente identiche, ad ogni singolo visitatore.

Rooms Secrets/ Stanze segrete, ma perchè segrete?
Forse perchè segrete sono le emozioni generate, alcune neanche pensavamo di provarle, ma nascono lì sotto i nostri occhi, senza volerlo e senza cercarle. Alcune sensazioni  sono, forse,  così intime che non vogliano neanche parlarne e rimarranno segrete nella nostra stanza mentale, dove continuerà a produrre immagini. Ecco allora il senso di quell’eccetera alla fine di ogni capitolo.

Grazie Antonio Sixty per averci rivelato questi segreti  e grazie a MTM per aver creduto e presentato il progetto.

Per tutte le info, riguardo a curiosità, orari, prezzi ed altre indicazioni non dovete far altro che accedere a questo link