I Legnanesi, questa sera al Teatro della Luna il debutto di ‘Non Ci Resta che Ridere’ per un fantastico Capodanno

Dopo l’anteprima, tenutasi ieri sera per la stampa, amici e diversi vip dello spettacolo, “Non Ci Resta che Ridere”  fa il suo debutto ufficiale proprio questa sera, nella notte di San Silvestro, al  Teatro della Luna di Assago, ormai la loro nuova casa da tre anni.  Anche in questa edizione lo spettacolo mantiene la collaudata formula  del “gran varietà” en travesti che  da settantanni la compagnia porta avanti come nella idea originale del suo mentore e  fondatore Felice Musazzi.

Quello che non cambia è l’impareggiabile comicità di questa compagnia, l’unica in “italiandialetto”  ma che riesce a toccare sempre le corde emotive del suo pubblico, sia lombardo che di altre regioni italiane,  riuscendo ovunque a generare entusiasmo, perchè, proprio come loro stessi affermano, sono una “compagnia del popolo per il popolo”.

Protagonisti insostituibili sono La Teresa (Antonio Provasio), La Mabilia  (Enrico Dalceri) e Il Giuàn (Lorenzo Cordara), qest’ultimo alla sua prima stagione, in sostituzione di Luigi Campisi.

La direzione artistica è affidata a Sandra Musazzi, le coreografie sono di Valentina Bordi, le scenografie ed i Costumi sono come sempre di Enrico Dalceri, le musiche di Enrico Dalceri, Arnaldo Ciato e Antonio Trapasso, mentre a Enrico Barlocco è affidata la direzione di produzione firmata Chi.Te.Ma. –  La regia è di Antonio Provasio.

Lo spettacollo di quest’anno segue al successo di pubblico della passata stagione con “70 voglia di ridere c’è”, che aveva celebrato i 70 anni della compagnia, raggiungendo numeri da record e  si spera di raggiungere o anche superare  in questa edizione.

Per altre dettagli sullo spettacolo, cast, date e prezzi vi rimandiamo precedente articolo di presentazione, ricordandovi che replica fino all’8 marzo 2020.


I legnanesi, grazie  al contributo di Mitia del Brocco, che collabora alla scrittura dei testi con Antonio Provasio, stanno dando una ventata di modernità alle loro storie  e quest’anno la scena non si apre, come di consueto, sul cortile ma i tre protagonisti, dopo una brillante  coreografia con i Boys, si ritroveranno catapultati nel 1504 a Parigi, dove faranno esilaranti incontri impossibili.

E, come in un viaggio nel tempo, saranno Michelangelo, Raffaello e Leonardo, a fare da ciceroni alla famiglia Colombo in quell’epoca, in cui  saranno impegnati  nell’ardua impresa di far rientrare l’opera della Monna Lisa in Italia, decidendo si sottrarla al museo del Louvre. Iniziano così una serie di rocamboleschi e divertenti siparietti, che faranno divertire il pubblico.

Lo spettacolo, come da tradizione, punta più su temi sociali e non si parla  esplicitamente di politica, però qua  e là qualche frecciatina satirica arriva e strappa risate anche a scena aperta. In particolare il giovane e simpatico attore Maicol Trotta, con l’inflessione della voce che da al suo personaggio allude ad un  noto politico, che  non riveliamo ma lo scoprirete  andando a vedere lo spettacolo.

Sul finale del primo tempo arrivano balletti spumeggianti, pieni di musica e fantasmagorici colori in perfetto stile Parigino, a cui partecipano anche i protagonisti e gli altri attori, che incanteranno il pubblico al  ritmo di can-can e ci porta nell’atmosfera  tipica   del cabaret al tempo della Belle époque

Il secondo tempo si apre con una bella coreografia sulle note del celeberrimo brano del 1940 “Mamma”, portato al successo da Beniamino Gigli e Claudio Villa, e che qui canta La Mabilia facendo molta presa sulla platea. Poi la macchina del tempo riporterà i nostri protagonisti in terra lombarda, in un epoca più vicino a noi, fino a ritrovare il “cortile” trasformato in un ospedale da campo, dove ritroviamo  La Teresa, in veste di infermiera, che tenta di escogitare qualcosa per provare a cambiare il corso del futuro. Naturalmente, come prevedibile, si  innescano esilaranti siparietti e una girandola di battute, alcune estemporanee e fuori testo molto ironiche.

Lo spettacolo però non è solo balletti, musica e colori spumeggianti, ma anche  occasione per lanciare dei sani messaggi che faranno riflettere divertendo, attraverso una serie di richiami ai comportamenti sociali della nostra generazione sempre più immersa nell’uso dei social che ci allontana  dalla dimensione umana, coinvolgendoci in un mondo virtuale, dove tutto è artefatto e disseminato da insidie, non sempre piacevoli e che possono anche avere spiacevoli conseguenze.

I PROTAGONISTI
Antonio Provasio interpreta La Teresa in modo unico, rendendola più credibile che mai in ogni aspetto e si può dire perfetta;

Enrico Dalceri, con la sua Mabilia ci regala  dei balletti con costumi dai colori sgargianti da lasciarci gli occhi, tanto da ricordare i varietà degli anni ’20. In uno dei balletti di questo spettacolo lo ritroviamo con un pavoneggiante costume originale, indossato 33 anni fa da Toni barlocco, e che è stato interamente ristrutturato.

Discorso a parte per Il Giovanni di Lorenzo Cordara, perchè è inevitabile il confronto con il suo predecessore Luigi Campisi, che esprimendosi solo con versi gutturali in dialetto, ma con una mimica che valeva più di ogni parola,  reggeva la scena praticamente senza parlare.

Ma come tutte le cose per crescere ci vuole tempo ed è troppo presto per esprimere un giudizio pieno sull’attuale interprete, che però è un validissimo e talentuoso attore professionista calatosi bene nei panni del Giuàn  a cui manca ancora la giusta sicurezza, ma non vi è dubbio che ha l’umiltà giusta per poter fare di meglio già nel corso di questa stagione e ancor di più nelle prossime.

Buone le performance degli altri attori in scena: Giordano Fenocchio,  Fabrizio Rossi, Giovanni Mercuri, Maicol Trotta, Franco Cattaneo, Francesco Pellicini, Mauro Quercia, Valerio Rondena, Danilo Parini, Maurizio Albè.


Gli spettacoli de I Legnanesi, sono una formula ormai collaudata che regalano oltre due ore di spettacolo con una comicità fluente che non stanca e assicura le risate.

Una doverosa citazione per lo stuolo  dei fantastici e scatenati boys, che con le loro performance danno vita alle splendide coreografie in un tripudio di scintillanti lustrini e paillettes.

Lo spettacolo finisce con la consueta sfilata in smoking dei protagonisti, degli altri attori e dei “Boys”, per ricordare  a tutti che, nonostante i problemi e le difficoltà della vita, “Non ci resta che ridere!”


Non mancate quindi di andarlo a vedere e non dimenticate che le repliche milanesi si concluderanno, come detto,  l’8 marzo 2020.

Per ogni altra informazione e sul tour in tante città italiane vai a www.ilegnanesi.it

Prezzi da € 59,00 a € 26,00 + prevendita

Sponsor uficiale della serata “Palzola” che ha offerto il buffet nel pre-spettacolo.

Crediti foto Federico Vagliati