Piazze Aperte: il 30 ottobre si inaugura ‘La Piana’ in piazzale Fabio Chiesa a Milano

Sotto molti punti di vista, la Piana è una Piazza Aperta ante-litteram. Da più di dieci anni, la Piana è stata interessata da eventi promossi dalle associazioni locali, interventi di colorazione del suolo e rivitalizzazione partecipata da parte dei cittadini, prima ancora che gli interventi di urbanistica tattica iniziassero a essere adottati in modo così diffuso dal Comune di Milano.

Area pedonale sopraelevata, la Piana fa parte di un complesso multifunzionale degli anni Settanta che include diversi servizi pubblici tra cui il Teatro Ringhiera, gestito dal 2007 al 2017 dalla compagnia teatrale Atir e chiuso negli ultimi anni per lavori di consolidamento della struttura.

Piazzale Fabio Chiesa prende il nome da un attore e artista di strada della compagnia, venuto a mancare in un tragico incidente nel 2010 e a cui si devono i primi interventi di arte pubblica sull’asfalto della piazza. All’indomani della morte di Fabio, infatti, e da allora ogni anno nella data della sua ricorrenza, gli amici e compagni, e man mano un pubblico sempre più allargato, hanno continuato l’impresa tracciando e colorando dei grandi fiori a partire dai segni delle crepe sull’asfalto, e con molte altre iniziative.

A partire dal 30 ottobre 2020 la Piana è ufficialmente una Piazza Aperta, e con questo consolida la propria vocazione di spazio pubblico fuori dall’ordinario aperto all’interazione tra soggetti diversi tra loro. Da un lato, Il giardino di cemento è stato interessato da una nuova colorazione del manto di asfalto e dalla predisposizione di arredi urbani, trasformando una tradizione legata al luogo in un intervento di riqualificazione più allargato. Dall’altra, Il salotto Verde, ha visto apparire quasi cinquanta nuovi vasi piantumati con diverse essenze tra cui piante graminacee con diverse fioriture e alcuni fusti di Albizia, in grado di fornire una buona ombreggiatura dell’area, aumentarne il comfort e potenziarne le possibilità di uso. L’adozione dell’iniziativa da parte della Direzione Città Resilienti nell’ambito del progetto Verso paesaggi dell’abitare a prova di clima ha contribuito a definire le linee guida della riqualificazione e ha fornito gli elementi vegetali e il materiale necessario alla piantumazione, mentre l’esperienza di Amat – Officine Urbane ha sostenuto la realizzazione mettendo a disposizione le vernici, gli arredi e la propria competenza in materia di urbanistica tattica. Il disegno del suolo è ispirato i diagrammi dell’analisi microclimatica condotta dal laboratorio DASTU – LabSimUrb del Politecnico di Milano, tramite una specifica campagna di rilevamento dei principali fattori legati al comfort termico e dell’impatto migliorativo della colorazione in rapporto ad essi. La nuova piazza si presenta come un sistema complesso in cui si alternano un paesaggio “artificiale” fatto di colore, dedicato all’immaginazione e alla cultura, e un paesaggio “naturale” che segue una disposizione ordinata, ma ricca di eccezioni e sorprese, entrambi votati a migliorare le condizioni non solo estetiche ma anche ambientali dell’area. Sulle sfumature di questo paesaggio “liquido” si innestano una serie di cerchi concentrici che evocano l’idea di una nuova fondazione, di un nuovo playground le cui regole del gioco sono ancora da inventare, che rappresenta soprattutto un grande anfiteatro all’aperto, promessa di eventi futuri e di un’idea allargata di condivisione. Dopo avere inaugurato La Piana Aperta, in primavera sarà inaugurato l’anfiteatro con un Festival, azione conclusiva del progetto di ATIR “Anfiteatro in Piana”, che ha ricevuto il contributo del Comune, all’interno del bando “Piano Cultura”, Ambito 3 – Obiettivo FOCUS.

Il progetto “Cittadini per la Piana” è stato presentato dalle associazioni Atir, Alveare, L’Impronta, Le Pianiste, Progettopersona e X-Contemporary Art, con la consulenza alla progettazione di Gayarama, Nina Bassoli, Lorenza Crotti e Dario Valenti.

Il giorno 30 ottobre alle ore 15.00, la nuova piazza sarà inaugurata alla presenza dei rappresentanti delle associazioni proponenti e delle amministrazioni e istituzioni coinvolte.