Il nuovo anno comincia con un regalo per tutti gli appassionati: da venerdì 8 gennaio alle ore 19 (e fino al prossimo 8 luglio) sarà disponibile sul sito operavision.eu il video integrale dell’opera di Mozart “Il flauto magico” messa in scena dal regista Sir Graham Vick (nominato Knight Bachelor per il suo contributo alla musica e alla società nelle onorificenze conferite con l’inizio del nuovo anno dalla Corona britannica) allo Sferisterio come titolo inaugurale del festival 2018 #verdesperanza, primo anno della trilogia proseguita con #rossodesiderio nel 2019 e #biancocoraggio nel 2020.
Il Flauto magico, coprodotto con il Palau de les Arts Reina Sofía di Valencia e in collaborazione con la Birmingham Opera Company, aveva le scene e i costumi di Stuart Nunn, i movimenti mimici di Ron Howell e le luci di Giuseppe Di Iorio; sul podio della FORM c’era Daniel Cohen, mentre il Coro “Bellini” era diretto da Martino Faggiani. Il video è stato realizzato da Club Magic Audiovision e la regia televisiva è di Stefano Simone Pintor.
OperaVision è supportato dal programma “Europa Creativa” dell’Unione europea, mette a disposizione del pubblico della rete le più interessanti produzioni operistiche internazionali grazie alla cura editoriale di Opera Europa, associazione europea di teatri e festival. Attualmente OperaVision riunisce 29 partner provenienti da 17 paesi diversi e propone un catalogo in continuo arricchimento con opere integrali, documentari, interviste, dietro le quinte.
Come è noto, l’allestimento del Flauto magico allo Sferisterio nel 2018 è stato un lavoro di grande complessità, frutto di oltre sei settimane di prove, basato su due elementi fondamentali: la scelta di utilizzare il testo in italiano (sulla base di una traduzione poetica di Fedele D’Amico) e il coinvolgimento di quasi cento “cittadini del mondo”, una sorta di personaggio collettivo che commentava e partecipava all’azione. «Oltre al coro e ai solisti – affermava Graham Vick – sulla scena agiscono quasi cento persone, per l’esattezza credo siano novantacinque, tra locali (circa il 60%) e immigrati. Mozart ha voluto scrivere un’opera per il popolo. Siamo in una città italiana dove accanto a una delle porte di accesso è stato eretto un edificio che serve da teatro: la popolazione andava coinvolta; prendere parte al Flauto – concludeva il regista inglese – significa per tutti costoro, italiani e stranieri, confrontarsi ed esaminare punti di vista diversi sull’esistenza e sulla convivenza, chiedersi chi siamo, come reagiamo in circostanze contraddittorie». Nel dualismo del capolavoro mozartiano tra giorno e notte, bene e male, progresso e oscurantismo, il regista aveva scelto di privilegiare l’aspetto politico dell’eterno conflitto tra chi ha e chi non ha, tra oppressori ed oppressi, con i simboli del potere contemporaneo (finanza, tecnologia, religione), delineando nella perseveranza e nella necessità di costruire un mondo migliore il filo conduttore dello spettacolo.
Wolfgang Amadeus Mozart
Il flauto magico (Die Zauberflöte k 620)
Opera tedesca in due atti
Versione italiana basata sulla traduzione poetica di Fedele d’Amico
Dialoghi di Graham Vick e Stefano Simone Pintor
Copyright ed edizione: Bärenreiter, Kassel; rappresentante per l’Italia: Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano
Daniel Cohen direttore
Graham Vick regia
Stuart Nunn scene e costumi
Ron Howell movimenti mimici
Giuseppe Di Iorio luci
Giovanni Sala Tamino
Guido Loconsolo Papageno
Lucrezia Drei
Eleonora Cilli
Adriana Di Paola Le tre Dame
Tetiana Zhuravel Astrifiammante
Manuel Pierattelli Monostato
Valentina Mastrangelo Pamina
Ilenia Silvestrelli
Caterina Piergiacomi
Emanuele Saltari I tre Geni
Marcell Bakonyi Oratore
Antonio Di Matteo Sarastro
Paola Leoci Papagena
Marco Miglietta Sacerdote / Armigero
Seung Pil Choi Armigero
Cittadini del mondo Il popolo
Orchestra Regionale delle Marche
Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini”
Martino Faggiani maestro del coro
Massimo Fiocchi Malaspina altro maestro del coro
Coproduzione dell’Associazione Arena Sferisterio con il Palau de Les Arts Reina Sofía di Valencia; in collaborazione con la Birmingham Opera Company