Giornata Internazionale Della Donna, importanza e significato di questa ricorrenza

La Giornata Internazionale Della Donna, impropriamente chiamata festa della donna, si celebra in molte parti del mondo l’8 marzo ed è una giornata dedicata alla riflessione sul mondo femminile e sulle conquiste politiche, sociali, economiche e frutto di anni di lotte faticose per combattere i pregiudizi e l’egemonia del maschio, sia nella vita privata che in ambito lavorativo,  e ottenere tutti quei diritti, che ancora oggi non sempre si accettano pienamente.

La storia di questa ricorrenza  risale ai primi del Novecento e la scelta dell’8 marzo si rifa a una tragedia accaduta nel marzo del 1908,  che aveva avuto come protagoniste le operaie dell’industria tessile Cotton di New York, rimaste uccise da un incendio.

Sono stati molti gli eventi che si sono succeduti durante le lotte non sempre facili per  la rivendicazione dei diritti delle donne. Il primo evento importante fu il VII Congresso della II Internazionale socialista svoltosi a Stoccarda dal 18 al 24 agosto 1907 nel quale si discusse della questione femminile e del voto alle donne.

Più avanti i  partiti socialisti si impegnarono per introdurre il suffragio universale.  Il 26 e 27 agosto 1907, si svolse invece la Conferenza internazionale delle donne socialiste, durante la quale fu istituito l’Ufficio di informazione delle donne socialiste e Clara Zetkin ne fu eletta segretaria.

La decisione di seguire l’iniziativa americana,  istituendo una giornata internazionale dedicata alla rivendicazione dei diritti delle donne, fu invece decisa durante la seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste, che si svolse a Copenaghen il 26 e 27 agosto 1910.

Per diversi anni però negli Stati Uniti e in vari Paesi europei la giornata delle donne si è svolta in giorni diversi.

In seguito fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, sono state organizzate molte altre giornate dedicate ai diritti delle donne.

A San Pietroburgo, l‘8 marzo 1917, le donne manifestarono per chiedere la fine della guerra. In seguito, durante la Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste che si svolse a Mosca nel 1921 fu stabilito che l’8 marzo fosse la Giornata internazionale dell’operaia.

In Italia la prima giornata della donna si è svolta nel 1922, ma il 12 marzo e non l’8 marzo.

Il movimento per la rivendicazione dei diritti delle donne ha continuato ad ingrandirsi in tutto il mondo e nel settembre 1944 a Roma è stato istituito l’UDI, Unione Donne Italiane, e si è deciso di celebrare il successivo 8 marzo la giornata della donna nelle zone liberate dell’Italia.

Nel 1946 è stata introdotta la mimosa come simbolo di questa giornata. Questo fiore fu scelto perchè di stagione e poco costoso, ma anche per la sua resilienza.

In Italia però  si deve arrivare agli anni Settanta per vedere la nascita di un vero e proprio movimento femminista. Fu infatti l’8 marzo 1972 che in Piazza Campo de Fiori a Roma si è svolta la manifestazione della festa della donna, durante la quale le donne hanno chiesto, tra le altre cose, anche la legalizzazione dell’aborto.

Nel 1975 le Nazioni Unite sancirono l’Anno Internazionale delle Donne e l’8 marzo di quell’anno i movimenti femministi di tutto il mondo  manifestarono per l’uguaglianza dei diritti tra uomini e donne.

Oggi la festa della donna ha un po’ perso il suo valore iniziale e spesso assume connotati commerciali, ma fortunatamente ci sono organizzazioni femminili che continuano a cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi che riguardano le donne, in primis la violenza contro le donne e il divario salariale rispetto agli uomini , c’è poi chi in questa giornata approfitta per concedersi  una serata  con le amiche, lasciando mariti, compagni e figli a casa, ma questo risponde più a logiche consumistiche che a vere esigenze delle donne le quali dovrebbero poter organizzare il loro tempo libero anche tutto il resto dell’anno, sia pure nel rispetto del loro ruolo di moglie e madre.