Dal 15 aprile gli appuntanenti con Piccolo Smart – L’altro spazio del Piccolo Teatro di Milano

Giovedì 15 aprile, prende il via Piccolo Smart – L’altro spazio del Piccolo Teatro di Milano, un’ideale cornice tematica che riunirà, nei prossimi mesi, una serie di iniziative fruibili interamente online. Non un canale, non una piattaforma, ma un’altra sala, virtuale, nella quale si genereranno percorsi di approfondimento destinati a intrecciarsi con gli spettacoli, anche quando riapriranno i sipari.

Il primo appuntamento è con i podcast di Abbecedario per il mondo nuovo, online dal 16 aprile, ogni venerdì, sabato e domenica fino a giugno, un ideale vocabolario per la traduzione e interpretazione della complessità del presente, “compilato” da 26 rappresentanti della nuova drammaturgia, scelti tra i finalisti/segnalati e i vincitori del Premio Hystrio e del Premio Riccione.
La regia è di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni.

Sappiamo bene che lo spettacolo dal vivo è tale perché si consuma nella presenza, o meglio nella compresenza tra chi agisce (l’attore) e chi osserva (lo spettatore). Ma sappiamo bene anche quanto fosse importante in questi mesi così difficili, in cui lo spettacolo dal vivo era interdetto, dare alla nostra comunità dei segnali di cura e di attenzione, alimentando – visto che il teatro non si poteva dare – almeno il desiderio della scena e la riflessione intorno ad essa. Solo una pallida approssimazione alla pratica teatrale, certo, ma comunque una testimonianza di impegno e “paradossale” vicinanza nei tempi del “distanziamento”.

La pandemia, purtroppo, non ci ha ancora lasciato, ma cominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel. L’approssimarsi dell’estate e la campagna vaccinale in atto, ci danno speranza di potere presto riaprire le sale e rincontrare il nostro pubblico.

Perché, dunque, proprio in questo momento di riavvicinamento alla presenza, dare il via ad un progetto on line?

Perché, forse, non tutto quello che è accaduto in questi mesi va buttato. Perché il mondo sta cambiando e non dobbiamo sottrarci ai cambiamenti del mondo. Perché finalmente la presenza potrà tornare, ma questo non dovrà spingerci a rinunciare ai vantaggi e alle possibilità che il digitale ci ha dischiuso…

Il teatro – in altri termini – presto tornerà nelle nostre vite. La comunità si potrà ritrovare. Ma quegli strani spazi sospesi regno della virtualità, unica dimensione possibile di confronto nei mesi che ci siamo lasciati alle spalle (ci riferiamo – naturalmente – agli spazi digitali), forse potrebbero continuare ad esistere, in dialogo con lo spettacolo dal vivo, come spazi di risonanza, di approfondimento, di reinvenzione e dilatazione, di ricerca del nuovo.

Spazi di una nuova libertà tutta da esplorare, non per negare la presenza, ma per evocarla e rileggerla sotto nuove angolazioni. Spazi di grande libertà che ci consentiranno, speriamo, anche di allargare la nostra comunità.
Claudio Longhi

Abbecedario per il mondo nuovo
Su Spreaker e sui profili social del Piccolo Teatro di Milano
Dal 16 aprile, tutti i venerdì, sabato e domenica, fino al 12 giugno

Il passaggio epocale che stiamo vivendo ci impone di interrogarci sul nostro presente e di immaginare il futuro. Quali parole potrebbero essere considerate dei “talismani” per il nostro ingresso in un “mondo nuovo”?

Il Piccolo Teatro di Milano lancia la sfida della creazione di un Abbecedario per il mondo nuovo a 26 drammaturghi individuati rivolgendosi a tutti i finalisti/segnalati e i vincitori del Premio Hystrio – Scritture di scena e del Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” che alla data del 1° gennaio 2021 risultassero ancora under 35. Ad ogni autore partecipante è stata assegnata (a sorteggio) una lettera dell’alfabeto: da questa lettera, l’autore ha scelto una parola che, ai suoi occhi, assume un valore “fondativo” e simbolico per il tempo futuro. Sulla base di questa parola, l’autore ha dato vita a un breve testo di cui ha scelto autonomamente la forma.

Si è costruita così una sequenza alfabetica di ventisei parole e testi, un vero e proprio “lemmario”, trasformato in podcast, grazie alle voci di Alfonso De Vreese, Lorenzo Frediani, Leda Kreider e Petra Valentini, ma anche con la partecipazione degli allievi della Scuola di Teatro Luca Ronconi (Monica Buzoianu, Giovanni Drago, Anna Godina, Anna Manella, Marco Mavaracchio, Francesca Osso, Simone Tudda). La regia è di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni

Testi e autori
Antigone Valentina Gamna – Betulla Michele Ruol – Crepe Francesco Toscani – Deserto Riccardo Favaro – EEE Greta Cappelletti – Fumatore Valeria Patota – Garbo Tobia Rossi – Hollywood  Tommaso Fermariello – Isola Rosalinda Conti – Justine Tatjana Motta – Katabasis Marco Morana – Letteratura Fabrizio Sinisi – Marinai Carlo Guasconi – Nibbio Luca Tazzari – Omissis Martina Ruggeri/Industria Indipendente  – Pnìgos  Margarita Egorova – Quasi Stefano Fortin – Rovesciato Maria Teresa Berardelli – Simultaneità Christian Di Furia – Tu Pier Lorenzo Pisano – Unni  Michelangelo Zeno – Vuoto Francesco Bianchi – Wireless Ian Bertolini – Xabaras Pablo Solari – Y.E.T.I. Niccolò Matcovich – Zitta Fabio Pisano