LaVerdi: Poulenc per due – Chauhan – Jussen – Campogrande – mercoledì 9 e giovedì 10 giugno

mercoledì 9 giugno 2021 ore 19.30
giovedì 10 giugno 2021 ore 19.30
Auditorium di Milano, Largo Mahler
Nicola Campogrande Hello, World (prima assoluta)
Francis Poulenc Concerto per due pianoforti in Re minore FP 61
Allegro ma non troppo
Larghetto
Finale: Allegro molto

Felix Mendelssohn-Bartholdy Sinfonia n. 1 in Do minore op.11
Allegro di molto
Andante
Minuetto: Allegro molto
Allegro con fuoco – Più stretto
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Direttore Alpesh Chauhan
Pianoforti Lucas Jussen, Arthur Jussen
Soprano Vittoriana De Amicis

La stagione “Dal Vivo!”, la nuova imperdibile programmazione estiva dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, giunge al suo quarto appuntamento, mercoledì 9 giugno alle ore 19.30 (con replica giovedì 10 giugno, sempre alle 19.30) quando Alpesh Chauhan calcherà il palco dell’Auditorium di Milano per dirigere un bellissimo programma.

A una settimana dall’appuntamento intitolato L’ora romantica, che ha visto l’Auditorium di Milano accogliere la grande esperienza di Oleg Caetani, il concerto intitolato Poulenc per due è un trionfo di giovani interpreti. Basti pensare che, tra i protagonisti di questo appuntamento, il più anziano è il talentuoso Alpesh Chauhan, direttore d’orchestra classe 1990, impegnato, tra le altre, nell’esecuzione di una pagina giovanile: la Sinfonia n.1 in Do minore op.11 di Felix Mendelssohn-Bartholdy. Una sinfonia scritta nel 1824 a soli quindici anni e senza nemmeno rappresentare, peraltro, il debutto sinfonico di Mendelssohn, bensì il suo tredicesimo tentativo in questa forma. Già nel 1823, a quattordici anni, Mendelssohn aveva infatti scritto ben dodici sinfonie per orchestra d’archi. La sinfonia n.1 fu eseguita per la prima volta nel 1829 a Londra, ed è articolata nei movimenti Allegro di molto, Andante, Menuetto. Allegro, Allegro con fuoco ed è una pagina dalle tinte drammatiche, attestate dalla scelta della tragica tonalità di Do minore.

A fianco di questa pagina adolescenziale (ma già matura a livello estetico e di consapevolezza storica e musicale), il Concerto per due pianoforti in Re minore FP 61 di Francis Poulenc, nell’interpretazione di altri due giovani interpreti, i fratelli Jussen (Lucas, 1993, e Arthur, 1996), noti al mondo musicale per la loro proverbiale affinità interpretativa. “Ascoltandoli, si realizza che non è qualcosa di usuale. Non si tratti solo di due buoni pianisti che suonano insieme. Essi avvertono reciprocamente ogni più piccola intenzione interpretativa.”, parola di Sir Neville Marriner.

Il Concerto per due pianoforti è un lavoro scritto da un Poulenc trentatreenne, articolato nei movimenti Allegro ma non troppo, Larghetto, Finale: Allegro molto. Giovinezza, in questo caso, che trapela da ogni battuta della composizione: esuberante, ironica, ma, a tratti, velatamente malinconica.

A completare il programma, ancora musica contemporanea con una prima assoluta di Nicola Campogrande (Hello, World), commissionata dal CodeFest. Un lavoro che trae ispirazione dall’affascinante mondo dei linguaggi di programmazione, insieme al soprano Vittoriana De Amicis, classe 1992.

Come afferma il compositore, la genesi dell’opera nasce da una provocazione: quella di pensare se sia o meno possibile immaginare musica a partire dai linguaggi di programmazione, avanzata a Campogrande da Enrico Pasini, coordinatore del Codefest, il primo festival al mondo dedicato al codice sorgente.

Queste le parole del compositore: “È stato così che ho scoperto Hello, World. Perché – mi ha spiegato – quando si inventa un linguaggio di programmazione, cioè una sintassi, una grammatica, una serie di istruzioni che servono a far funzionare un computer, alla fine si fa un piccolo test per vedere se effettivamente «gira», per mostrarne le basi. E il test universale, secondo una tradizione ormai consolidata, consiste nel far comparire sul monitor la dicitura ‘Hello, World’.”

Prosegue Campogrande: “Considerando che il progetto era quello di scrivere una breve raccolta di Lieder, bisognava operare una scelta, perché i linguaggi di programmazione sono molti. Ne ho dunque scelti quattro, B, Unix Shell, Delphi e Malbolge, piuttosto diversi uno dall’altro. Alcune delle istruzioni che contengono sono comprensibili perché composte di parole inglesi, benché con una punteggiatura e una sintassi per me vagamente futuristi; altre mi sono completamente oscure. Ma proprio per questo mi divertivano, mi stimolavano: intendevo prenderle molto sul serio, considerarle testi espressivi, come se contenessero le consuete parole importanti che si mettono in musica – amore, dolore, addio, gioia, patria, tormento… E così ho fatto, trasformando in parole tutti i segni (come aperta parentesi tonda, ci minuscola o punto e virgola), da pronunciare in italiano, e lasciando le parole inglesi com’erano, prescrivendo per l’interprete la pronuncia, naturalmente, nella lingua appropriata. (…) E così, alla fine, mi sembra che l’intero gioco, strampalato e serissimo, sia stata una fantastica avventura, della quale sono molto grato al geniale committente.”

Biglietti
Intero: 20€; Over 60: 17€; Under 30: 15€; Sostenitori: 15€.
Carnet dal Vivo!: possibilità di abbonamento libero a tre spettacoli con i seguenti prezzi: Intero: 50€; Over 60: 45€; Under 30: 38€; Sostenitori: 38€

Il Carnet dal Vivo! offre la possibilità di scegliere tre spettacoli diversi tra loro. Acquistando due carnet, lo spettatore avrà diritto a un biglietto omaggio per uno spettacolo a scelta.

Orari biglietteria: Lunedì – Sabato, 10 – 19;

Recapiti: T. 02 83389.401, e-mail: biglietteria@laverdi.org