Teatro Brancaccio – Futuro Festival: il 5 luglio la tavola rotonda ‘Re- movēre’ e il passo a due ‘Sphera’ della compagnia Humanhood

Ha avvio il 5 luglio il nuovo Festival Internazionale di danza e cultura contemporanea, Futuro Festival, proposto al Teatro Brancaccio, ideato da Alessandro Longobardi e diretto dalla coreografa Alessia Gatta.

In apertura, alle ore 19 la tavola rotonda “Re- MovēRe” – Move Again. Un incontro nel quale ci si interroga su come ricominciare, come orientarsi al futuro, come muoversi di nuovo e dare spazio alla danza dal vivo, alle nuove generazioni di artisti e come creare nuove reti di collaborazione tra Festival ed enti di settore, per dare nuova forma alla diffusione e promozione della danza italiana. Critici, giornalisti, direttori artistici, coreografi e organizzatori affrontano il tema del futuro della danza e tessono nuovi rapporti di collaborazione.

Segue alle ore 21 lo spettacolo della prima compagnia ospite, l’anglo-catalana Humanhood che propone “Sphera”.

“Sphera” è un passo a due di grande impatto visivo che esplora la relazione tra il lato visibile della Luna e l’umanità con un riferimento alla luce lunare che vediamo dal pianeta Terra e che illumina le nostre notti. È una danza di corpi liquidi che cambiano e si trasformano sotto l’influenza del satellite sferico della Terra: la Luna. È danzato su un cerchio di erba sintetica bianca di sette metri di diametro, con un design sonoro a 360 gradi. Questa produzione si è evoluta da (e completa) la più cupa ORBIS (2017) eseguita con mantelli neri su tappeto erboso nero. Lo spettacolo è stato premiato nel settembre 2020 al Greenwich&Docklands International Festival (Dancing City) a Londra.

Il 6 luglio in programma prima dello spettacolo anche il dj set di LIL’ JEAN.

“SPHERA”
HUMANHOOD
Regia, coreografia e interpretazione Rudi Cole & Julia Robert
Costumi Julia Robert & Rudi Cole
Disegno sonoro Iain Armstrong in collaborazione con Rudi & Julia
Con il sostegno di RocaUmbert
Con il contributo di Arts Council England
Una produzione Humanhood
Foto Simon Tang