La commedia brillante ‘Se devi dire una bugia dilla grossa’ trionfa ogni sera al Teatro Manzoni di Milano

La commedia di Ray Cooney “Se devi dire una bugia dilla grossa”, ha debuttato sul palco del Teatro Manzoni di Milano il 29 marzo  e replicherà fino al 10 aprile 2022, presentata da Ginevra Media Production in ricordo di e della ditta Garinei e Giovannini.

I protagonisti sono: Antonio Catania, Paola Quattrini, Gianluca Ramazzotti.
Completano il cast: Ninì Salerno, Cristina Fondi, Marco Cavallaro, Sebastiano Colla, Sara Adami e Ilaria Canalini.

Lo spettacolo
è un perfetto meccanismo a orologeria studiato in ogni minimo  particolare, capace di scatenare la risata, a volte irreferenabile.

Il suo debutto nei teatri italiani risale al 1986 nella versione di Iaia Fiastri e la regia di Pietro Garinei. Ora questa commedia leggera e al tempo stesso frizzante, ritorna al Manzoni di Milano dopo oltre vent’anni ed è ancora fresca come la prima volta in cui venne apprezzata dal pubblico milanese.

La primissima versione vedeva come protagonisti Johnny Dorelli, Paola Quattrini, Gloria Guida, Riccardo Garrone.

La storia è la classica  commedia brillante, intrisa di tradimenti, bugie ed equivoci, che si susseguono a ritmo vertiginoso tra la hall e due camere di un albergo dove un ministro del governo italiano tenta di intrattenere una relazione extra coniugale con una collega dell’opposizione.

Il compito della nuova compagnia, che porta in scena questo spettacolo, è quello di vincere una sfida, in quanto vuole essere all’altezza della prima edizione con la regia di Garinei.

Fin da subito possiamo dirvi che la sfida è più che vinta!

Infatti, allora come oggi, un cast di primissimo livello e di cui Paola Quattrini rappresenta tuttora il fil rouge della storia di questo spettacolo che Gianluca Ramazzotti ha voluto riproporre, con il suo talento artistico e fiuto da imprenditore qual’è.

Ramazzotti, oltre che produttore in questo spettacolo è anche un attore, il quale sul palco del Manzoni è capace di dare il meglio di se ogni sera e, come da sua stessa ammissione in conferenza, a fine spettacolo è “distrutto”, tanto è faticoso il suo impegno in scena. Il suo ruolo, che fu di Dorelli,  lui lo assolve in maniera perfetta, credibile e oltremodo talentuoso in ogni battuta, accompagnandosi con una eloquente mimica.

Nell’edizione del 2001 il suo ruolo fu di Gianfranco Jannuzzo, un altro istrionico attore, che da  troppo tempo manca dalle scene milanesi, mentre lui interpretava il cameriere cinese, qui affidato a Marco Cavallaro, altro splendido esempio di poliedricità attoriale, che è apprezzatissimo anche in ruoli da one man show: vanto siciliano  e della sua Giarre, ridente e popoloso centro del catanese alle pendici dell’Etna, il cui fuoco scorre nelle vene dei suoi figli migliori, quale è lui.

Il segreto di questo tipo di commedie e lo sforzo corale che devono compiere gli artisti in scena in quanto devono avere un orecchio allenato per tenere  i ritmi serrati, poichè ogni battuta fuori tempo sminuirebbe e snaturerebbe lo show, ma questo non succede al Manzoni, dove tutti sono perfettamente coordinati.

Straordinaria Paola Quattrini, signora del teatro italiano i cui anni non si dicono per galanteria, ma che ha attraversato diversi lustri calcando le scene e, ancora oggi, è fresca come la commedia che interpreta. Per lei il tempo non sembra sia passato: si muove, ammicca, recita, cattura il pubblico come nella prima edizione. Per questo un grazie dal teatro Italiano e dal pubblico milanese per aver accettato la convocazione del regista e del produttore di “Se devi dire una Bugia dilla grossa”, perchè senza di lei non sarebbe stata la stessa cosa.

Tutto il cast comunque è veramente all’altezza del proprio ruolo e in scena collabora in sincronia con quello che è una machina dal congegno perfetto.

La scenografia imponente è funzionale,   molto imegnativa a tutti i livelli ma, solo utilizzzando questo tipo d’impianto, detto girevole, si riesce a rimanere nei tempi scenici, che diversamente non funzionerebbero e non arriverebbe al pubblico per suscitare la risata e il divertimento, obiettivo primario di questo  spettacolo.

Gianluca Ramazzotti  ha voltuto realizzare il “girevole”, perchè solo così era possibile mettere in scena lo spettacolo, ma lo sforzo era in subordine all’accettazione della signora Paola Quattrini, che grazie a Dio ha accettato il ruolo, anzi in conferemza lei ha affermato di essere felice di girare in tourneé e rivedere teatri e città dove lo spettacolo fa tappa: una vera forza della natura se si pensa che ci sono donne alla sua età che passano i pomeriggi e le serate a vedere fiction televisive.

La regia di Luigi Russo ha sicuramente svecchiato la commedia dando una ventata di fresco e attualità, non tralasciando i riferimenti ai politici del nostro tempo e, approfittando del fatto che uno dei ruoli da protagonista è un onorevole del parlamento italiano, non mancano frecciatine ai politici del nostro tempo, ma il tutto è stato fatto in maniera rispettosa e mantenendo l’impianto scenico dell’originale.

Non si può finire di raccontare questa commedia  senza parlare del ruolo di  Antonio Catania, il quale utilizza tutte le tecniche attoriali acquisite nella sua lunga e fortunata carriera per arrivare al cuore del pubblico, interfacciandosi con i colleghi in scena con evidente complicità e affiatamento, dando quel tocco in più con la sua presenza scenica.

Si vorrebbe citare tutti ad uno ad uno ma lo spazio non lo consente, però non  si può non dire che passa inosservato il talento di Ninì Salerno nel ruolo del direttore dell’Hotel dove si svolgono tutte le scene. La sua naturalezza e credibilità, la sua presenza scenioca rassicurante,  è un valore aggiunto allo spettacolo e anche per questo un grazie alla scelta del regista e produttore.

Più che buona infine l’interpretazione del ruolo dell’amante, affidato all’ottima Paola Barale, che in altre edizioni fu di Gloria Guidi e Anna Falchi, la quale oltre che essere bella ed elegante in scena è anche un’attrice apprezzatissima è in scena è stata capace di farsi apprezzare dal pubblico con il suo personaggio, ben consapevole di essere provocante con la sua eccentricità, resa ancora pià evidente dai costumi coloratissimi che indossa. Anche a Paola Barale un grazie per aver acettato il ruolo che si vede svolge con molto impegno.

LA RECENSIONE
Una commedia incredibilmente divertente
come ce ne sono poche  che attrae pubblico ogni sera il quale si diverte lungo tutto lo spettacolo ed esce da teatro pienamente soddisfatto e anche rilassato da questa, sia pur breve, pausa di evasione dalla triste realtà dei nostri tempi: prima la pandemia, ora la guerra e poi ancora non sappiamo cosa ci riseverà il futuro.

A chiusura della conferenza Gianluca Ramazzotti,
come in una sorta di sfogo  racconta che la versione originale inglese venne messa in scena con due grandissimi del teatro shakespeariano. Purtroppo – continua Ramazzotti – da noi  da parte della critica vi è una sorta di pregiudizio nei confronti degli spettacoli comici e non viene neppure a vedere lo spettacolo. Beh, vogliano dire a G. Ramazzotti che noi l’abbiamo molto apprezzata e lo ringraziamo a nome dei nostri lettori per averla messa in scena.

Allora adesso, non ci rimane che ridere, come recita un titolo di un altro spettacolo. Sì, ridiamo e lasciamoci andare all’ilarità, all’ironia nel posto più magico del mondo che  è il teatro, dove “tutto è finto ma niente falso“, come diceva il nostro amato Gigi Proietti.

La sera della prima, il teatro era sold out in ogni ordine di posti e il pubblico a fine spettacolo ha applaudito l’intero cast di incredibili attori che si portavano sul proscenio per ricevere i meritati applausi.

il video dei saluti finali

INFORMAZIONI E BIGLIETTI
Teatro Manzoni
Via Manzoni, 42 – Milano
cassa@teatromanzoni.it
Telefono 02 7636901

BIGLIETTI:
Poltronissima Prestige € 35,00 – Poltronissima € 32,00 – Poltrona € 23,00
Poltronissima under 26 € 15,50