Arriva la Pasqua: urgente bisogno di transitare a nuova vita per ritrovare la pace

Stiamo vivendo il periodo più buio della nostra storia recente e sicuramente il più buio di questo nuovo secolo:  il buio in piena civiltà, della barbarie che mai ci saremmo aspettati!

Mentre ci stavamo lentamente risollevando dalla pandemia Covid ecco che anzichè la ripresa ci tocca la rovina. Una guerra assurda che tocca il cuore dell’Europa e ci tocca nel cuore ad ognuno di noi. Politicamente nè l’Ucraina nè la Russia sono Europa, ma le sorti di tutti sono così legate che è come se lo fosssimo.

Proprio come accadde oltre 2 mila anni fa sul calvario in quel venerdì in cui la storia dell’Uomo cambiò per sempre in meglio. Fu dopo “quel si fece buio su tutta la terra“, che arrivò la luce della Pasqua. Ora tutti noi ci auspichiamo che dopo questo buio sull’Europa e, forse sul mondo intero, arrivi la luce della Pace.

Non si può parlare di Pasqua, senza parlare di pace,  ma come si fa a parlarne in piena guerra?

Il riferimento alla guerra in corso in Ucraina è inevitabile e d’obbligo, ma dobbiamo avere nel cuore la speranza del cambiamento.

Se solo analizziamo l’etimologia della parola Pasqua, in italiano arriva, come molte altre, tramite il greco (πάσχα, pascha) e poi il latino (pascha) ma, diversamente dal solito, la sua origine non risiede in nessuna di queste due lingue: si tratta, infatti, di una parola del gruppo linguistico semitico, attestata in aramaico (פַּסְחָא, paschà’) e in ebraico (פֶּסַח, pèsach), il cui significato è “passaggio”, “transito”.

Pasqua  dunque vuol dire passaggio, transito e in qualche maniera  cambiamento, e proprio come avevamo scritto nei nostri auguri natalizi, ancora una volta ritorna l’urgente necessità del cambiamento se vogliano sopravvivere come uomini.

Ma torniamo alla festa di Pasqua, per chiederci, quanti  Pilato  stanno vivendo questa esperienza? Forse la pressione popolare, forse la crisi del consenso, o la paura della reazione dei massmedia, offuscano il nostro buon senso, ci spaventano e così nella paura di perdere il potere, o presunto tale, ce ne laviamo le mani e non denunciamo la violenza della guerra con la forza che merita.

La crudeltà  di questa guerra, ci umilia ed è una vergogna per l’umanità

In questo buio della storia, arriva la luce, e  ascoltiamo la voce di quel Dio, che ha tanto amato il mondo che ha dato il suo unico figlio per morire per l’umanita intera affinchè potesse avere la Vita e vivere la Pace. Starà a noi ascoltare questa voce, spegnendo l’orgoglio, l’odio, il desiderio di vendetta e tutte quelle altre cose che chiudono la voce del cuore, nel quale potrà trovare spazio l’Amore, l’unico sentimento capace di cambiare l’uomo, inteso come singolo e come facente parte del genere che si muove su questo pianeta chiamato Terra!