Due moderni ‘Romeo e Giulietta’, con Ugo Pagliai e Paola Gassman, raccontano la loro storia d’amore e il pubblico del Carcano esplode di entusiasmo

Ha debuttato ieri sera al Teatro Carcano di Milano  l’inedito spettacolo “Romeo e Giulietta”  messo in scena dalla compagnia Babilonia Teatri, che replicherà fino al 24 aprile. Protagonisti indiscussi e indiscutibili sono Ugo Pagliai e Paola Gassman che si cimentano e si “donano” al pubblico in un testo ispirato all’omonimo classico di William Shakespeare che racconta la storia d’amore  per antonomasia, universalmente conosciuta, che ha conquistato milioni e milioni di persone da sempre.

Per altre notizie sullo spettacolo vi rimandiamo all’articolo di presentazione.

Se pensate di vedere narrare in scena la nota storia d’amore di due giovani innamorati e le gesta tra le rispettive famiglie, contornate dagli amici, dai genitori e dal famoso frate, vi sbagliate. Non ci sarà nulla di tutto ciò, ma tutto verrà solo accennato nel prologo dello spettacolo e di tanto in tanto verrano declamati i più noti monologhi ora da parte di Romeo (Ugo Pagliai) ora di Giulietta (Paola Gassman). Invece il focus di tutto sarà la storia della coppia in scena al tramonto della loro lunga storia d’amore durata 53 anni, nonostante non si siano mai sposati. Questo a dimostrazione del fatto che l’amore non necessita di una firma su un registro dello stato civile, bensì di un collante molto più forte che è l’alchimia dei sentimenti: in gioventù è la passione e poi con l’avanzare dell’età si trasforma, ma sempre amore è.

Amore inteso non solo ed esclusivamente come attrazione dei sensi per mettere in atto un bisogno fisiologico attraverso il sesso, ma amore inteso come stima reciproca, come ricerca di complicità continua, di quel saper trovare nell’altro non i difetti che separano ma i pregi che uniscono, nella più completa libertà di donarsi, sempre accettando che vi possono essere interessi diversi e quindi nessuna prevaricazione e soffocamento, che procurerebbe solo lo spegnimento della fiamma.

L’unica cosa indispensabile è  che lo sguardo di entrambi  sia sempre nella stessa direzione e segni sempre il Nord, inteso non come punto cardinale, ma come AMORE nella sua accezione più pura,  derivante dal latino caritas e a sua volta richiamando il termine  greco chàris, cioè «grazia» oppure «cura».

Ecco questo è il messaggio di questa splendida coppia di immensi artisti dello spettacolo. Loro hanno voluto lanciare, anzi più esattamente “donare” questo messaggio. E sembra proprio un ossimoro dal momento che i personaggi dello spettacolo vengono  spesso identificati come  appartenenti ad una categoria di persone volubili, egocentriche e dalla morale non troppo allineata ai costumi tradizionali della società, anche di quella odierna, che oramai è in assoluto declino.

Volutamente non vogliano spoilerare molto e diremo poche cose, su quello che è il fil rouge dello spettacolo, che guarda all’opera Shakespeariana ribaltando completamente la prospettiva, quasi in modo irriverente ma profondo.

La  coppia Pagliai e Gassman, ispirano rispetto ma anche tanta tenerezza. Sul palco sono affiancati da Enrico Castellani, Valeria Raimondi e Francesco Scimemi.

Questa nuova drammaturgia di “Romeo e Giulietta”  pone in evidenza  e ci interroga  su quali siano le leve emotive che hanno dato origine alla storia d’amore dei protagonisti, ma ci fa altresì riflettere sulla nostra storia personale mettendo in luce aspetti mai esplorati più o meno coscientemente.

Lo spettacolo inizia con un piccolo, ma adrenalinico numero da circo e poi, con un originale e funzionale trovata registica, lo spettacolo va avanti sotto forma di intervista: il personaggio del  narratore/intevistatore (Enrico Castellani),  sta sotto il palco e solo sporadicamente entra in scena direttamemte a fianco ai due protagonisti. Con evidente sagacia stimola la risposte della coppia interagendo con loro, non sempre secondo copione, ma anche in maniera del tutto estemporanea. E i due intervistati si sottopongono all'”interrogatorio” generosamente!

Per permettere i cambi scena, ma anche per dare respiro ai due validissimi ma anziani attori,  oltre che i classici bui vengono utilizzati delle scene di riempimento con numeri da mentalista, giocoliere, da parte del bravo Francesco Scimemi (il full).

Non mancano, lungo lo spettacolo, preziosi camei,  con mumeri musicali dei due protagonisti, che si cimentano, rigorosamente in playback, in brani noti della musica melodica italiana, riuscendo ad emozionare il pubblico anche solo prestando il loro corpo per interpretarle.

Lo spettacolo non solo emoziona  ma mette a nudo l’intimità della coppia che candidamente affermano: “Una vita non basta. Ci vorrebbe una vita per provare e una per recitare“.

Ne viene fuori un’empatia con il pubblico, che diverse volte si lascia andare ad applausi a scena aperta, applausi che  poi esplodono e durano a lungo a fine spettacolo. Tanti i tentativi spontanei di standig ovation, che solo pochi  ostentano (maledetta timidezza!!).

Il teatro, purtroppo non era molto pieno, ma il calore e l’energia era tangibile e noi lo consigliano vivamente a chiunque, ma in particolar modo alle coppie già rodate, perchè possa essere di esempio e di sprono a perseverare nella loro storia d’amore fino alla fine dei loro giorni e, come per la coppia in scena auspichiamo sia lunga il più possibile.

A sorpresa ieri sera sul palco a Paola Gasmann e Ugo Pagliai hanno detto il loro SI davanti alla direttrice artistica del teatro Carcano, Mariangela Pitturro, inscenando un matrimonio simbolico con  tanto di scambio di anelli, che anche se di grosse dimensioni terrano ben legati i nostri personaggi, calati in una storia d’amore eterna.

Evviva l’arte del teatro dove dove tutto è finto ma niente è falso!!!

Si ricorda che Paola Gassman sarà inoltre la protagonista, sabato 23 aprile alle ore 10.30, di INCONTRI A COLAZIONE. Tutti i dettagli al link sopra ma per prenotarsi usa questo info@unpostoamilano.it