50 Anni e il Teatro Franco Parenti guarda al futuro con un progetto multidisciplinare

«Sono stati cinquant’anni magici: ora guardiamo al futuro». Quei cinquant’anni per il Teatro Franco Parenti sono iniziati il 16 gennaio 1973, quando il Teatro, che allora si chiamava Salone Pierlombardo, ha aperto al pubblico con l’Ambleto di Testori. Ora è il momento di tenere conto dell’esperienza e dell’autorevolezza acquisita per costruire il futuro. Le parole di invito di Raphael Tobia Vogel sintetizzano il progetto del cinquantenario che interessa il Teatro Franco Parenti di Milano e vengono come corollario all’annuncio di Andrée Ruth Shammah (nella foto di Noemi Ardesi), direttore artistico e anima del Teatro e madre di Raphael Tobia, presentando l’articolato programma che vede il culmine nello spettacolo Verso il futuro.

Lo spettacolo en plein air ai Bagni Misteriosi, in programma dal 5 al 7 maggio 2022, con la drammaturgia e la regia di Monica Maimone (dedicato ad Andrée Ruth Shammah, si legge nella presentazione), sostenuto anche da Giorgio Armani, si avvale delle voci di Filippo Timi, Lella Costa, Gioele Dix, Andrée Ruth Shammah e prevede metamorfosi, body painting, coreografie. Si propone di far prendere consapevolezza del pericolo che viene dallo scempio che abbiamo fatto della natura e richiama a invertire la rotta prima che sia troppo tardi.

Guardare al futuro significa fare tesoro delle esperienze passate, e considerare che i giovani possono contare sulla esperienza di chi li ha preceduti e ha più anni, coloro che Andrée Ruth Shammah chiama la Grande Età. Ed è proprio questo il titolo scelto per la rassegna multidisciplinare che comprende spettacoli, incontri, laboratori, coinvolgendo anche spazi al di fuori del Teatro Franco Parenti e protagonisti del mondo della cultura e dello spettacolo che vengono dall’estero, come Charlotte Rampling, che sarà al Teatro Arcimboldi il 12 luglio con un progetto che, coinvolgendo due grandi artiste, accosta i sonetti di Shakespeare e la musica di Bach con Sonia Wieder-Atherton al violoncello.

Altri spettacoli che rientrano nel progetto guardano la grande età con una certa ironia, come fa Paolo Hendel con La giovinezza è sopravvalutata (dal 21 al 26 giugno in sala AcomeA) e come Gioele Dix (nella foto di Laila Pozzo) con Giovedix Ai nostri tempi (biblici), che parla dei patriarchi della Bibbia e la loro longevità il 26 maggio in Sala Grande.

L’esperienza e i ricordi di una vita sono anche protagonisti del monologo di Ivana Monti dal titolo Una vita che sto qui (dal 26 aprile al 7 maggio), mentre attraverso delle maschere se ne è parlato con Visite del Teatro dei Gordi.

Il progetto proseguirà anche dopo l’estate attraverso altri spettacoli che guardano a questa grande età. Lo scorrere del tempo è al centro di Gardenia – 10 years later (8 e 9 settembre al Piccolo Teatro Strehler) con un gruppo di artisti che si ritrovano in scena a distanza di 10 anni. L’incontro tra una pianista che ha molto da insegnare a un giovane che da lei prende lezioni è il tema di Lezione d’amore con Adriana Asti, Francesco Brandi, Lorenzo Vitalone dal 20 settembre al 2 ottobre. Una grande danzatrice come Luciana Savignano è invece protagonista di Tango di luna, lo spettacolo di Susanna Beltrami in programma dal 18 al 28 ottobre alla Sala Testori dei Bagni Misteriosi.

Il progetto in autunno comprende anche un laboratorio di danza curato da Susanna Beltrami nel mese di ottobre, Dacia Maraini che intervista Ornella Vanoni e nel 2023 il concorso fotografico sul tema della grande età e lo spazio dedicato al cinema.

Tutto concorre dunque a smentire le parole di Jacques Brel che diceva «I vecchi non sognano più, i loro pianoforti non suonano più», ma è proprio chi appartiene alla grande età che può aiutare i più giovani. Proprio in questo senso opera la Fondazione Ravasi Garzanti che si propone di favorire la socialità degli anziani e che, forte di questa intenzione, collabora con il Teatro.

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Andrée Ruth Shammah – ph. Noemi Ardesi