Monteverro: Il climate change riscrive le tempistiche della vendemmia

Nel mondo enoico sembra ormai impossibile fare previsioni sulle tempistiche della vendemmia, complici il cambiamento climatico e il riscaldamento globale. Ogni anno la raccolta delle uve si deve adeguare all’andamento climatico dei mesi precedenti che non seguono più regole precise, quelle che la saggezza popolare cristallizzava in filastrocche che volevano “un marzo pazzerello, aprile con l’ombrello e a settembre la vendemmia”. La cabala deve mettere insieme le temperature medie e la quantità di pioggia, valutare la maturazione delle uve e decidere – con coraggio o anche con sfrontatezza – se anticipare rispetto al solito. Così a Monteverro –tenuta gioiello della Maremma del Sud, che ha fatto della sostenibilità e del rispetto della natura e dei suoi tempi, una vera e propria filosofia di approccio alle vigne – si è deciso di giocare d’anticipo.

La stagione era partita benissimo con un bell’inverno, le giuste piogge e ottime temperature, con anche una pioggia primaverile perfetta per aiutare la crescita vegetativa”, rivela la squadra di lavoro, guidata dall’enologo Matthieu Taunay. “Il resto della primavera invece è stato caratterizzato dalla siccità, con un conseguente arresto vegetativo abbastanza precoce per piante, ma con un bell’equilibrio tra la resa (i grappoli) e l’apparato fogliare”.

Se le premesse erano buone e lasciavano presagire una vendemmia secondo i calendari canonici, l’inizio estate ha decisamente sparigliato le carte e costretto a una nuova riflessione, spingendo a ripensare le tempistiche di raccolta.

L’inizio estate è stato decisamente caldo”, spiega Taunay. “Le piante piano piano sono andate in sofferenza e soprattutto c’è stata un’accelerazione dell’invaiatura e di conseguenza della maturazione. Alla luce di queste considerazioni, la vendemmia sarà anticipata ma complessivamente equilibrata. La sfida come sempre è trovare il momento giusto per la raccolta”. Il verdetto si avrà nel momento della raccolta. Intanto il gruppo di lavoro ha deciso.  “Il tre Agosto partiremo con la raccolta dello Chardonnay”. Solo qualche giorno e le vigne di questo vitigno internazionale si animeranno, sarà un brulicare di cassettine rosse e donne e uomini tra i filari. Ma intanto è già iniziata la fase preparatoria.

La settimana che precede la vendemmia è di grande fervore: si sistema la cantina, le cassette per la raccolta, i tini vengono puliti e contemporaneamente si portano a termine gli assemblaggi 2021”. 

E alla parte razionale si aggiunge anche una fase propedeutica, più spirituale e meno tecnica. “Il giorno prima della vendemmia, per la pace d’animo, facciamo un aperitivo di inizio vendemmia”, rivelano da queste dolci colline capalbiesi. “Un brindisi apotropaico, per rafforzare e animare lo spirito di squadra e poi “pronti e via”, tutti a nanna. Il giorno dopo si inizia alle 6!”. 

Come il meteo anche il mondo enologico non è solo una scienza esatta, a renderlo davvero speciale solo le scelte delle singole cantine, la parte umana che è un mix perfetto di testa e cuore, così tra cambiamento climatico e variazioni sul tema precipitazioni e siccità, alla fine la natura detta le sue regole, l’uomo fa le sue scelte e ogni tassello del mosaico va al suo posto. E – a giochi fatti – l’unico giudizio di cui tener conto sarà quello del calice!