Tinata 2018 di Monteverro, il rosso Hygge perfetto per questa stagione

Un mix perfetto di dolcezza e nostalgia, una palette di colori che conquista per le sue sfumature calde e rilassanti, questo è l’autunno. Per molti la stagione della ripartenza, dopo la pausa estiva, un periodo ricco di buoni propositi e ottime intenzioni, un momento poetico e affascinante celebrato nei secoli, l’agrodolce stagione delle foglie che cadono.  “Ma dove ve ne andate, povere foglie gialle, come tante farfalle spensierate?”, si domandava Trilussa. Sono invece chiacchierine le foglie di Marino Moretti “parlano dell’autunno che ritorna e che sotto la pioggia fine fine di pampini e di bacche agile s’adorna”. Sceglie metafore legate al vestiario Emily Dickinson: “L’acero indossa una sciarpa più gaia. La campagna una gonna scarlatta. Ed anch’io, per non essere antiquata, mi metterò un gioiello”. Ma è nel Mattino d’autunno di Federico García Lorca che troviamo la vera essenza di questa stagione:”…dolcezza infantile nella mattinata tranquilla! C’è il sole tra le foglie gialle e i ragni tendono fra i rami le loro strade di seta”.  Qui emerge la sfumatura di malinconia che però non esprime rassegnazione, ma resilienza. Ecco allora che l’autunno va celebrato a dovere, con un vino che ne esalti il potere salvifico, che rafforzi le intenzioni in vista dell’inverno.

Perfetto è il Tinata 2018 di Monteverro, cantina gioiello di Capalbio, dolcemente adagiata sulle morbide colline della maremma autentica del sud, qui dove i colori delle vigne virano all’oro e al rosso, dove le temperature sono mitigate dalla vicinanza del mare che un occhio attento intravede all’orizzonte, dove la natura e i profumi sono un inno alla macchia mediterranea. Il Tinata è un rosso sensuale, dal color rubino intenso, al naso rivela un’esplosione di lamponi e ciliegia con note mediterranee di timo e lavanda e tocchi di pepe bianco, lilla e paprika. Al palato si rivela fresco e strutturato, poi evolve su note vellutate e persistenti di lamponi, more con tocchi di pomodori secchi e tabacco.

Questa morbidezza lo rende perfetto anche per il ventaglio gastronomico autunnale: si sposa con tutto quello che è a base di funghi, tartufi e cacciagione. È un vino che potremmo definire molto “Hygge”, termine danese tanto in voga per descrivere un sentimento, un’atmosfera sociale, un’azione legata al senso di comodità, sicurezza, accoglienza e familiarità, tutti termini che ben si sposano all’autunno. E al Tinata, appunto.

L’autunno è il momento in cui si comincia ad apprezzare il tepore di casa – oggi in questo clima di incertezza più che mai – si iniziano a stappare i rossi importanti, vini strutturati dal carattere deciso. E l’atmosfera che si crea è subito magica!

Non resta che alzare i calici e brindare – con il Tinata 2018 – alla stagione più poetica (e hygge) di tutto l’anno!

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