Eurovita: confermata Amministrazione Straordinaria per la compagnia – Cosa succede ora?

Parma, 30 marzo 2023 – Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, su proposta dell’Ivass, ha ufficialmente firmato il decreto che pone Eurovita in Amministrazione Straordinaria, con lo scioglimento degli organi di amministrazione e di controllo dell’impresa. Oltre a offrire chiarimenti e a confidare in un, seppur lento, risanamento dell’azienda che tenga conto dei doveri di trasparenza nei confronti dei risparmiatori, Confconsumatori propone che, nel frattempo, le banche che hanno venduto le polizze, prendano in carico le stesse nei propri bilanci, liquidando ai clienti il valore delle stesse ad oggi, subentrando nei diritti dei propri clienti. Una misura che eviterebbe riscatti massivi, minusvalenze per Eurovita e, soprattutto, danni ai risparmiatori incolpevoli.

PERCHÉ L’AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA – Se Eurovita viene posta in A.S. vuol dire che l’Ivass ha verificato che si è realizzata almeno una (o entrambe) delle due condizioni imposte dall’art.231 del Codice delle Assicurazioni, ossia: a) risultano gravi irregolarità nell’amministrazione, ovvero gravi violazioni delle disposizioni legislative, amministrative o statutarie che regolano l’attività dell’impresa; oppure b) sono previste gravi perdite patrimoniali.

QUANTO DURERÀ – L’amministrazione straordinaria ha la durata di un anno dalla data di emanazione del decreto ma l’Ivass può autorizzarne la chiusura anticipata se si realizza prima il risanamento. La procedura però può anche essere prorogata, su proposta dell’Ivass, per un secondo anno.

CHI AMMINISTRERÀ LA SOCIETÀ – Il governo della società in A.S. passa in mano ai Commissari straordinari nominati dall’Ivass (insieme al Comitato di Sorveglianza che svolge funzioni di controllo e supporto), i quali provvedono ad accertare la situazione aziendale, a rimuovere le irregolarità e ad amministrare l’impresa nell’interesse degli assicurati e degli aventi diritto a prestazioni assicurative.

I RISCHI PER I RISPARMIATORI – L’Ivass, in via generale con regolamento o in via particolare con istruzioni specifiche impartite ai commissari e ai componenti del comitato di sorveglianza, può stabilire speciali cautele e limitazioni nella gestione dell’impresa, come anche il blocco del riscatto delle polizze, al momento confermato fino al 30 giugno 2023. Questo è, ovviamente, l’elemento più pesante per i risparmiatori.

FIDUCIOSI MA TRASPARENZA PER I RISPARMIATORIMarco Festelli, presidente di Confconsumatori, confida nel lavoro dei Commissari e di Ivass: «I commissari straordinari devono cercare di risanare l’azienda e devono acquisire preventivamente il parere del comitato di sorveglianza e l’autorizzazione dell’Ivass per la realizzazione di piani di risanamento che prevedano cessioni di portafoglio, di azienda o rami di azienda o di partecipazioni in altre società. I tempi pertanto non saranno brevi, anche perché per risanare una situazione patrimoniale come quella che si sta manifestando serviranno di certo interventi di soggetti terzi (Compagnie o banche distributrici delle polizze). Inoltre, i Commissari, poiché il bilancio relativo all’esercizio 2022 non è stato approvato, dovranno anche provvedere al deposito presso l’ufficio del registro delle imprese, in sostituzione del bilancio stesso, di una relazione sulla situazione patrimoniale ed economica redatta sulla base delle informazioni disponibili.

La relazione sarà accompagnata da un rapporto del comitato di sorveglianza. Tale deposito potrà costituire un atto di trasparenza nei confronti degli assicurati, perché consentirà di comprender meglio l’effettiva situazione patrimoniale ereditata dai Commissari».

LA PROPOSTA DI CONFCONSUMATORI – Premesso ciò, per Confconsumatori appare necessario non lasciare i risparmiatori nel limbo della procedura e non scaricare su di loro le “inefficienze” di Eurovita.

Per tale ragione l’avvocato Antonio Pinto, responsabile del settore prodotti finanziari e assicurativi di Confconsumatori, formula una proposta tecnicamente legittima e che di certo restituirebbe piena fiducia all’intero mercato delle polizze assicurative in Italia: «Se un cliente di Eurovita vuole riscattare la polizza, le banche che hanno distribuito le predette polizze potrebbero liquidare la polizza, ossia pagare al cliente il valore ad oggi della stessa, subentrando integralmente nei diritti del risparmiatore, (oppure, in subordine, acquisendo la polizza in garanzia) cosi prendendola in carico nel proprio bilancio (come posta attiva che compensa quanto liquidato al cliente) e portarla a scadenza.

In tal modo si eviterebbero i riscatti massivi perché le polizze andrebbero in mano a soggetti istituzionali che possono attendere qualche anno per realizzare, si eviterebbero le minusvalenze per Eurovita e soprattutto si risolverebbero i problemi dei risparmiatori incolpevoli».

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