Cassandra: una drammaturgia contemporanea e coinvolgente, al Franco Parenti – recensione

E’ in scena fino al 6 aprile al Franco Parenti di Milano lo spettacolo “Cassandra” di Christa Wolf con Cecilia Lupoli, per la regia Carlo Cerciello che ha debuttato  lo scorso 30 marzo.

Per altre info sullo spettacolo, date, orari e prezzi, vedi il nostro articolo di presentazione.

LA  RECENSIONE
Quando la drammaturgia contemporanea si basa su un mito come quello di Cassandra, ecco che la magia della performance prende vita.

Una luce rossa attende l’ingresso degli spettatori, avvolti dal fumo, mentre entrano nella moderna sala numero tre del Teatro Franco Parenti. Il pubblico è costretto a sedersi su due file, ai lati di una striscia scura centrale, una sorta di palcoscenico allungato.

Questa è una delle tipiche finalità delle drammaturgie moderne: coinvolgere chi guarda in un modo diverso dal solito, seguendo un procedimento non classico, dove le persone sono anche in qualche modo costrette a guardarsi fra loro, ad appartenere allo stesso spazio poi riempito dall’azione scenica.

Dal buio che prende piede, nasce piano la figura di Cassandra: una donna dall’aspetto punk, con un’aderente costume in pelle nero e collant a rete, un forte trucco scuro che risalta i lineamenti del volto, dei lunghi capelli rossi a simboleggiare il “fuoco interiore” della sacerdotessa troiana.

Cassandra lascia andare il suo monologo ergendo le immagini dei suoi racconti, strazianti e drammatici, che sono le storie non ascoltate delle sue veggenze, le ingiustizie subite in un mondo dove la donna era strumento e non vera personalità.

Il dono profetico di Cassandra, donato da un Apollo poi rifiutato, ha macchiato la donna alla condanna del non ascolto. E lei, voce dell’eroismo della memoria, disegna il racconto crudele di una infelicità senza scampo, dell’orrore di una guerra prevista e vissuta fino all’oltraggio.

La drammaturgia è resa ancor più contemporanea dall’elemento simbolico di lunghi elastici che legano la protagonista a dei fili invisibili, che rappresentano assieme la vita e il destino di Cassandra.

Molto interessante la lunga interpretazione di Cecilia Lupoli, perfettamente in grado di rappresentare la paura che attanagliava la protagonista in certi momenti della scena. Ottima la direzione del regista Carlo Cerciello (fondatore e direttore del Teatro Elicantropo di Napoli, teatro di drammaturgia contemporanea italiana ed europea) sul testo della scrittrice tedesca Christa Wolf.

 

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