Tre uomini e una culla: una commedia brillante e originale con tre protagonisti d’eccezione – Recensione

Tre uomini e una culla” è uno spettacolo teatrale diretto da Gabriele Pignotta, che ha debuttato nel panorama teatrale italiano nel 2019. La pièce si ispira all’omonimo film francese del 1985, ma Gabriele Pignotta ha saputo riadattarlo in modo originale e moderno, tenendo conto dell’evoluzione della società, rispetto all’epoca in cui è stato scritto da Coline Serreau, con una regia  dal ritmo serrato che  non lascia spazio a momenti morti. Attualmente è in scena al Teatro Manzoni di Milano dove ha debuttato l’11 aprile e replicherà fino al 23 aprile 2023.

Per altre informazioni sullo spettacolo, cast, date, orari e prezzi vedi il nostro articolo di presentazione.

LA NOSTRA RECENSIONE
Lo spettacolo narra la storia di tre amici, interpretati da Gabriele Pignotta (Michel), Giorgio Lupano (Pierre) e Attilio Fontana (Jacques), che si trovano improvvisamente a doversi occupare di una neonata, lasciata loro in “eredità” da una vecchia fiamma di uno di loro. Da qui  in poi si sviluppa una serie di situazioni comiche e surreali, che mettono alla prova le capacità dei protagonisti come genitori, ma anche come uomini. La trama si snoda attraverso le peripezie dei tre uomini alle prese con la paternità inaspettata, le loro paure, le incertezze e le risate che nascono dalle situazioni comiche che si vengono a creare.

La scelta degli attori è stata azzeccata: ognuno di loro ha delle particolarità  derivanti dal carattere e soprattutto dal loro bagaglio artistico.

Lo spettacolo si rivolge a un pubblico ampio e trasversale, ma è anche capace di toccare corde profonde e di far riflettere sulla complessità delle relazioni umane.

Non mancano peraltro le situazioni divertenti e impreviste, che suscitano risate e riflessioni sulle dinamiche familiari e sulle responsabilità dell’essere genitori in cui ci si può riconoscere.

Per questo la scelta di affrontare un tema così delicato come la genitorialità in modo leggero e comico, ma senza mai cadere nella volgarità, è stata vincente. La regia di Pignotta si distingue per la sua freschezza e originalità, ma nello stesso tempo è precisa ed elegante e i tre protagonisti riescono a restituire in modo credibile la difficoltà di dover crescere un bambino da soli.

In particolare, Pignotta si dimostra un regista attento ai dettagli, capace di creare situazioni divertenti ma anche toccanti e di far emergere il lato umano dei personaggi.  I tre protagonisti, ma anche gli altri attori (Fabio Avaro, Carlotta Rondana, Malvina Ruggiano), tutti interpreti di più ruoli, hanno una grande intesa scenica e riescono a trasmettere al pubblico l’emozione del momento.

la messa in scena è semplice ma efficace, proponendo una scenografia accurata e funzionale, che permette al pubblico di immergersi ancora di più nella storia: un luminoso appartamento con una grande vetrata sullo sfondo da cui si intravede un romantico scorcio dei tetti di Parigi. A creare i vari ambienti ci pensano due ante scorrevoli  che all’occorrenza si trasformano ora nella cabina armadio, ora nel desk di un aeroporto, oppure nel banco della farmacia o la guardiola della custode.

A rendere credibile la presenza della neonata in scena, con i vagiti e i pianti,  ci pensa una bambola “reborn”, (talvolta usata nelle terapie psicologiche), che riproduce fedelmente, per fattezze e proporzioni, un reale bebè.

L’uso intelligente delle luci e dei suoni è capace di creare atmosfere coinvolgenti, mentre diversi bui permettono i veloci cambi scena. La colonna sonora, accompagna perfettamente lo spettacolo, creando l’atmosfera giusta per ogni situazione, riproponendo tanta musica degli anni ’80 e brani  di disco dance e chanson francesi di quel periodo, infondendo nello spettatore una carica di nostalgia. Non manca una graziosa canzoncina, intrerpretata dal trio protagonista e dedicata ad hoc alla piccola Marie, sulla quale viene coinvolto il pubblico in sala a fare da coro.

Grazie alla sua esperienza come attore comico, Gabriele Pignotta è riuscito a creare uno spettacolo equilibrato, in cui il comico si alterna al drammatico senza mai risultare forzato. Per tale motivo la sua regia è capace di focalizzare sempre l’attenzione dello spettatore sui personaggi, che sono resi credibili dalle performance degli attori, che esprimono liberamente tutta la loro bravura e il loro talento, così da offrire al pubblico un’esperienza teatrale indimenticabile.

In conclusione, “Tre uomini e una culla” è uno spettacolo teatrale che merita di essere visto, perchè affronta tematiche importanti come la paternità e l’amicizia, è divertente, ma anche emozionante e commovente. Convintamente lo consigliamo a chiunque voglia passare una serata piacevole, ma anche a chi vuole riflettere sulla vita e sulla famiglia. La commedia di Pignotta è un esempio di teatro contemporaneo di qualità, capace di unire l’umorismo e la profondità in una miscela vincente e coinvolgente.

Lo spettacolo ha la durata di circa due ore più intervallo che passano velocemente proprio perchè irresistibile  e capace di strappare risate ad ogni spettatore, che applaude con convinzione a fine spettacolo

Foto di Francesco Oberto

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