E’ in scena dal 28 aprile al Teatro Martinitt di Milano, lo spettacolo di Marco Cavallaro “COME FOSSE AMORE“, con Marco Cavallaro e con: Ludovica Bei, Francesca Anna Bellucci, Alessia Francescangeli, Viviana Colais e Peppe Piromalli. Regia di Marco Cavallaro.
Per altre informazioni sullo spettacolo, date orari e prezzi, vedi il nostro articolo di presentazione.
LA RECENSIONE
Spettacolo divertente, ma non scontato nelle sue rivelazioni di strategie sentimentali. “Il fine giustifica i mezzi” e l’amore giustifica anche esercizi di sottile “adescamento” di signorine alla ricerca della relazione ideale.
L’artefice di questo progetto è Ettore (Marco Cavallaro, attore e autore), anch’egli sofferente di pene d’amore e di vita. Lo circondano 4 donne: Martina (Alessia Francescangeli), psicologa e consulente amorosa delle altre 3, mentorata da Sigmud Freud, che ascolta passivamente i suoi monologhi deliranti sull’amore; le altre sono gli strumenti per la messa a punto di un gioco di squadra, nel quale non sanno di essere le giocatrici.
L’incipit è un vino rosso forte, forse troppo, da far perdere a Martina la sobrietà e l’agenda, sulla quale sono annotati particolari “piccanti” delle sue 3 assistite. E poi l’incontro tra Ettore e Martina in quell’enoteca gestita da Luigi (Peppe Piromalli), eccentrico single convinto dopo 4 matrimoni finiti male.
E’ amore al primo sorso… di vino e di attrazione. Ettore vuole sfondare il muro difensivo di Martina, cosa possibile solo in un modo: farla reinnamorare dell’amore, attraverso i sentimenti espressi in una giusta relazione dalle sue pazienti. Egli sarà la rappresentazione di ciò che Roberta (Francesca Anna Bellucci), Laura (Margherita Russo) e Giselle (Ludovica Bei) vorrebbero in un uomo/donna, con il rispetto dei rispettivi interessi e delle più nascoste velleità. Porterà ciascuna di loro in un ballo coinvolgente e fatto su misura per far scattare la scintilla.
Martina vede gli occhi delle 3 donne, i loro sguardi appassionati; sente i loro resoconti da batticuore: decide di dare a se stessa una seconda possibilità, aprendosi verso Ettore… ruoli veloci, situazioni sovrapposte e dialoghi in modalità differenti a seconda della donna in causa, portano Ettore, il povero Ettore, a farsi scoprire. Perderà Martina? Non è possibile riscattare un lieto fine? Venite a scoprirlo!!!
Istrionico e camaleontico, Cavallaro si trasforma e occupa la scena con tutti i suoi personaggi, sostenuti da Luigi, grillo parlante della coscienza.
Piacevoli i frammenti di metateatro che mettono a confronto diverse realtà, avvalendosi di racconti in diretta e in differita: ottima inquadratura di una regia multitasking.
Le difficoltà con le componenti dell’arredo presente sul palcoscenico non sono state degne di nota in negativo, anzi!! Hanno giocato a favore di una complicità di scena e recitazione da parte di un gruppo affiatato di “colleghi d’arte”. Le parti divelte dagli spostamenti meccanici della scenografia hanno convogliato la trama dell’infrangersi degli amori e della loro ristrutturazione in modo simbolico ed esilarante.
Commedia recitata da copione e da improvvisazioni vincenti… Bravi!!!