Carlo Buccirosso con ‘L’erba del vicino è sempre più verde’ fa il pieno di applausi e risate al Manzoni di Milano

Carlo Buccirosso porta in scena la sua ultima commedia “L’erba del vicino è sempre più verde”, al teatro Manzoni dal 2 al 14 maggio. Uno spettacolo divertente che unisce il comico al thriller, un giallo che regala risate e momenti di leggerezza, tenendo tutti con il fiato sospeso fino alla fine.

Per altre informazioni sullo spettacolo, orari e prezzi vedi il nostro articolo di presentazione.


LA RECENSIONE

Carlo Buccirosso, che firma la drammaturgia e la regia, né è protagonista, accompagnato da un cast eccezionale composto da Fabrizio Miano, Donatella De Felice, Peppe Miale, Elvira Zingone, Maria Bolignano, Fiorella Zullo. Dal fattorino all’infido amico fino all’appariscente giovane influencer, ognuno contribuisce alla riuscita dello spettacolo. Buccirosso riesce, così, nell’intento di dare funzionalità ad ogni personaggio, regalando dettagli e sfumature caratteriali ad ognuno di loro.

La scrittura è prettamente comica, di stampo napoletano, con richiami alla commedia di De Filippo, da cui Buccirosso prende spunto per riadattarla ad un thriller che strizza l’occhio ai maestri del genere, quali Hitchcock. L’ironia e la comicità, che si intervallano a momenti di suspense, riescono ad accorciare le due ore e dieci di durata. L’ilarità che scaturisce dalla battuta, a volte anche un po’ forzata e non sempre centrata, si interpone a attimi di riflessione e tensione.

Il tema appare scontano nel suo genere: la crisi di un uomo di mezz’età che, stanco della sua routine fatta di una moglie invadente e un lavoro noioso, si lancia verso nuove amicizie non del tutto
disinteressate. Il linguaggio si alterna tra l’italiano al napoletano, quest’ultimo, quale lingua dell’anima, si affaccia prepotentemente nei momenti più intensi ed emotivi.

La narrazione è di per sé cinematografica già dalla prima scena che si apre su un loft in disordine con un cadavere avvolto in un tappeto. Una scena immobile e fotografica di un delitto che rimane misterioso fino alla fine. La scenografia è curata nei minimi dettagli, con minuzia di particolari che fa apparire il palco un set cinematografico. Con maestria teatrale si ricorre al flashback. Un attimo di buio basta a ricomporre la scena, aggiungendo dettagli e particolari che rimandano a quanto successo nelle ore precedenti.

La luce svolge un ruolo fondamentale, come da fotografia di post-produzione: c’è un prima e post delitto, una luce gialla e una luce fredda che scandiscono passato e presente.

“L’erba del vicino è sempre più verde” riscuote il consenso del pubblico che accompagna l’intera durata dello spettacolo con risate, confermandone il successo con l’applauso finale. Una commedia che, se pure vestita di comicità, riesce a regalare, con una narrazione classica napoletana, momenti di riflessione e denuncia verso alcuni vizi della modernità.