E’ in scena fino al 14 maggio 2023 al Teatro Franco Parenti di Milano lo spettacolo “Tartufo” di Molière – traduzione Cesare Garboli nell’adattamento e regia di Roberto Valerio con (o.a.) Giuseppe Cederna, Vanessa Gravina, Roberto Valerio e con Marcello Di Giacomo, Massimo Grigò, Irene Pagano, Elisabetta Piccolomini, Roberta Rosignoli.
Per altre informazioni sullo spettacolo, date orari e prezzi, vedi il nostro articolo di presentazione.
RECENSIONE
Bella la rivisitazione moderna de Il Tartufo adattata da Roberto Valerio, bellissima l’atmosfera di divertimento e chiacchiericcio creatasi al nascere della rappresentazione, intensa la sensazione di esser rapiti dal susseguirsi delle scene, ampie e importanti le parole degli attori, la caratterizzazione dei personaggi e la presenza donata al testo, insomma: ottimo il lavoro artistico presentato, che ha avuto un caloroso applauso da parte di un pubblico piuttosto numeroso e affiatato.
Questa versione moderna de Il Tartufo è piaciuta tanto, ci ha portato a fragorose risate e a quelle riflessioni che, spesso, prendono la loro strada nelle mente, affiorando dalla profondità sulla superficie donataci dall’ironia. Sì, perché lo scherzo è un modo per sdrammatizzare qualcosa di importante, è una possibilità per far aprire gli occhi al messaggio dell’opera e poterci accedere partendo dalla leggerezza.
Questo è stato in grado di donarci Roberto Valerio, dando voce al suo Tartufo con l’interessante interpretazione di Giuseppe Cederna, la meravigliosa sensualità di Vanessa Gravina e l’ottima caratterizzazione di Roberto Valerio e Roberta Rosignoli, giusto per citare alcuni degli attori.
Il Teatro Franco Parenti ci ha permesso di partecipare a uno spettacolo teatrale di livello, dove l’arte sonora e visiva si intrecciava alle parole dell’opera classica, creando quel sensazionale esperimento che ci dona la modernità con tutta la sua miscela di elementi scenici legati al nuovo teatro.
Tartufo è essenzialmente da vedere. Per ridere, divertirsi in compagnia e anche per riflettere così che, ognuno di noi, nel suo piccolo, possa guardarsi dall’incontrare un possibile “Tartufo”.