Parma, 12 gennaio 2024 – Le truffe legate al Bonus Cultura, già emerse a Siena, hanno colpito ora i diciottenni in tutta Italia. Confconsumatori si mobilita per garantire tutela attraverso un nuovo canale di comunicazione dedicato.
La Diffusione delle Truffe
La sede senese di Confconsumatori, guidata dall’avvocato Duccio Panti, ha ricevuto oltre 50 segnalazioni di giovani incapaci di accedere al Bonus Cultura a causa di una sofisticata truffa. Le vittime hanno notato l’utilizzo totale o parziale della somma da parte di terzi, che sono riusciti a clonare le identità dei beneficiari, ottenendo un secondo SPID con il quale hanno ingannato il sistema digitale. La vulnerabilità dell’app 18 è emersa con la facilità con cui è stato possibile aggirare la sicurezza tramite la duplicazione dell’identità digitale.
Iniziativa di Tutela
Dopo le denunce formali presentate dagli sfortunati giovani, Confconsumatori ha chiesto interventi alle autorità competenti, al Governo, ai Ministeri e alle società coinvolte nella gestione del servizio. Il coordinatore Panti ha esteso la richiesta anche alle società private che hanno rilasciato il secondo SPID fraudolento. In attesa delle risposte, si è constatato un aumento dei casi in tutta Italia, con almeno 20 nuove segnalazioni negli ultimi due giorni.
Canale di Comunicazione Unificato
Confconsumatori ha deciso di estendere la tutela a livello nazionale attraverso un canale di comunicazione dedicato: la mail bonuscultura@confconsumatori.it. Tutti coloro che sono stati vittime della truffa possono rivolgersi a questo indirizzo per ricevere assistenza e supporto.
L’Appello del Presidente
Marco Festelli, presidente nazionale di Confconsumatori, sottolinea come la truffa al Bonus Cultura evidenzi la crescente minaccia nel mondo digitale. Festelli propone un intervento istituzionale per limitare la proliferazione delle identità digitali, suggerendo l’adozione di un singolo SPID per ciascun individuo. Confconsumatori, attraverso il suo presidente, fa appello a tutte le istituzioni affinché, in attesa delle indagini penali, procedano all’erogazione del bonus alle vittime innocenti per evitare la diffusione della sfiducia nei confronti degli strumenti digitali.