Il mese di gennaio si chiude in bellezza con un imperdibile appuntamento sinfonico all’Auditorium di Milano il 26 gennaio alle ore 20 e il 28 gennaio alle ore 16.
l’Orchestra Sinfonica di Milano, guidata dal talentuoso direttore Alexander Briger, accompagna il pubblico attraverso le ultime fasi creative di due giganti della musica classica: Wolfgang Amadeus Mozart e Johannes Brahms. In particolare, le opere in programma sono il Concerto per pianoforte e orchestra n. 27 in Si bemolle maggiore K 595 e la Sinfonia n. 4 in Mi minore op. 98.
Questo straordinario concerto offre l’opportunità di immergersi nelle profonde pagine offerte da Mozart e Brahms durante le fasi finali delle loro carriere musicali. Il genio salisburghese Mozart presenta il Concerto per pianoforte e orchestra n. 27, un’opera intrisa di introspezione e lirismo.
La pianista Marie-Ange Nguci, con il suo talento straordinario e la sua profonda intelligenza, si appresta a interpretare magistralmente questa delicata composizione, trasmettendo al pubblico l’essenza intima e decantata del pezzo.
Marie-Ange Nguci, definita un “puro diamante” per il suo virtuosismo e la sua musicalità, si distingue per la sua accuratezza nella ricerca interpretativa.
La ventiseienne pianista offre al pubblico un’esperienza sorprendente, abbracciando un repertorio sempre più ampio e dimostrando una maestria che va oltre la sua giovane età.
Accompagnata dal direttore d’orchestra di grande talento, Alexander Briger, Marie-Ange Nguci non solo affronterà il Concerto K 595 di Mozart ma anche la Sinfonia n. 4 di Brahms.
Quest’ultima rappresenta una conclusione esemplare della postura creativa di Brahms, un compositore che guardava al futuro pur restando saldamente ancorato alla tradizione musicale.
La Sinfonia n. 4 in Mi minore op. 98 di Brahms è un’opera densa di contenuti musicali, caratterizzata da un rigoroso lavoro compositivo e arricchita da sentimenti contrastanti e sfumature espressive.
Il suo ultimo movimento, l’Allegro energico e appassionato, si distingue come una delle pagine più riuscite del compositore, con richiami alla tradizione bachiana e una costruzione interna di notevole coerenza.