Cecilia Molinari è una delle voci più promettenti del panorama musicale contemporaneo, caratterizzata da una padronanza tecnica eccezionale e una naturalezza espressiva che le hanno permesso di affermarsi rapidamente sulla scena operistica internazionale. Questo talento si mette in luce anche nel nuovo allestimento dell’opera Zoraida di Granata di Gaetano Donizetti, dove interpreterà Abenamet. La regia è affidata a Bruno Ravella, mentre le scene e i costumi sono curati da Gary McCann. Sul podio ci sarà Alberto Zanardi, alla guida dell’orchestra di strumenti d’epoca Gli Originali, che contribuirà a creare un’atmosfera autentica e immersiva per gli spettatori del Donizetti Opera Festival.
Essere scelta per il ruolo di Abenamet rappresenta per Cecilia Molinari un’importante opportunità per esplorare un nuovo personaggio “en travesti”, un ruolo che esige non solo una grande versatilità vocale, ma anche una profonda introspezione. “La storia di quest’opera è senza tempo”, dichiara la Molinari, “parla di amore contrastato, desiderio di possesso, abuso di potere, con una guerra spaventosa sullo sfondo“. Un’opera in cui il perdono di Abenamet rappresenta un faro di speranza, un atto di coraggio e di umanità che invita il pubblico a riflettere.
Dal punto di vista tecnico, il ruolo di Abenamet permette a Cecilia di lavorare sua una tessitura più grave del registro da mezzosoprano, sfruttando a pieno la morbidezza e profondità della sua voce, qualità che l’hanno resa celebre sulla scena operistica.
Il Donizetti Opera Festival, che celebra quest’anno il suo decimo anniversario, rappresenta un’occasione speciale per Cecilia Molinari, che si dice onorata di far parte di un progetto di così grande rilevanza culturale. “Sono particolarmente felice di collaborare con Bruno Ravella e il Maestro Alberto Zanardi, entrambi artisti che apprezzo per la loro visione e dedizione“. La regia di Ravella permetterà di delineare un personaggio complesso come Abenamet, mentre la guida musicale di Zanardi consentirà alla Molinari di affinare lo stile belcantistico che caratterizza la musica di Donizetti.
Nata in Italia, Cecilia Molinari ha completato studi in flauto traverso prima di dedicarsi al canto presso il Conservatorio di Musica di Padova. Successivamente, ha affinato le sue capacità alla prestigiosa Accademia Rossiniana di Pesaro sotto la guida del Maestro Alberto Zedda. In meno di dieci anni, la Molinari si è imposta nei principali teatri d’opera, interpretando ruoli iconici come Rosina ne Il barbiere di Siviglia, Cherubino ne Le nozze di Figaro, e Sesto nel Giulio Cesare. L’estate scorsa ha riscosso grande successo come Ariodante al Festival della Valle d’Itria, guadagnandosi il plauso unanime di critica e pubblico.
Per la stagione 2024-2025, Cecilia Molinari sarà impegnata in ruoli di grande prestigio: sarà Dorabella in Così fan tutte alla Wiener Staatsoper, Idamante in Idomeneo alla National Opera and Ballet di Amsterdam, e Rosina in Il Barbiere di Siviglia al Glyndebourne Festival. Il suo talento continuerà così a brillare sui palcoscenici internazionali, conquistando il pubblico con la sua interpretazione vibrante e ricca di sfumature.
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.