Ieri 15 aprile 2025, al Teatro Carcano di Milano, il debuto milanese di Tullio Solenghi in “Pignasecca e Pignaverde”, raffinata e spassosa rilettura dell’omonima commedia di Emerico Valentinetti, già portata al successo dal leggendario Gilberto Govi e prodotta da Teatro Sociale di Camogli e Teatro Nazionale di Genova.
Dopo il trionfo de “I maneggi per maritare una figlia”, anch’essa portata in scena la Carcano la passata stagione, Solenghi torna a immergersi, anima e corpo, nell’“archeologia teatrale” goviana, regalando al pubblico un’altra straordinaria maschera di stampo genovese: Felice Pastorino, stereotipo iperbolico e irresistibile dell’avaro, tanto esilarante quanto umano.
Solenghi non si limita a imitare Govi: lo rievoca con tale precisione mimica e vocale da sembrare una reincarnazione. Ma è nella capacità di rivitalizzare l’alchimia originale tra attori e pubblico che l’attore raggiunge vette altissime. Ogni battuta, ogni gesto è calibrato con sapienza, al punto da innescare frequenti applausi a scena aperta. Il pubblico ride, ma anche si riconosce nei tic e nelle paure del suo Felice Pastorino, figura comica e al contempo tragicamente tenera.
Il cuore emotivo dello spettacolo, però, è anche tutto al femminile. Claudia Benzi dà vita a Matilde, moglie del protagonista, con una presenza scenica sobria ma fortemente empatica. Il suo personaggio, inizialmente dimesso, si evolve nel corso della vicenda, compiendo il primo passo verso la ribellione familiare. La Benzi costruisce una figura materna autentica, lucida, con punte di ironia e profonda umanità.
Laura Repetto, nei panni della figlia Amalia, è la vera rivelazione dello spettacolo. La sua interpretazione oscilla con naturalezza tra la leggerezza giovanile e la determinazione di chi vuole decidere per sé. Non solo riesce a commuovere, ma riesce anche a tenere testa con grande verve a Solenghi in scena.
I duetti con la serva Lucia (Stefania Pepe) e con il vicino di casa Isidoro (Roberto Alinghieri) sono tra i momenti più divertenti dello spettacolo: pieni di ritmo, incastri verbali e trovate gestuali di rara finezza. Il cast che affianca Solenghi è eccellente, con una menzione speciale per Mauro Pirovano, la cui comicità esplosiva arricchisce le dinamiche della seconda parte dello spettacolo.
La regia firmata dallo stesso Solenghi si distingue per coerenza filologica e audacia emozionale. L’impianto è semplice, ma efficace: pochi movimenti scenici, niente colori sgargianti, nessuna distrazione visiva. Questa scelta di rigore quasi ascetico – fatta anche di luci neutre e ambienti in bianco e grigio – mette al centro il testo e la recitazione, conferendo alla messa in scena un austero decoro visivo. È una scommessa rischiosa ma riuscita: lo spettatore viene condotto in un tempo sospeso, in una “foto d’epoca” che vibra però di verità e attualità.
Questa staticità iniziale trova un solo momento di svolta visiva nel finale, quando le luci si abbassano, la famiglia si raccoglie davanti alla televisione e Domenico Modugno, vincitore di Sanremo, canta “Volare”: è il segnale di una nuova era che avanza, di un’Italia che cambia, e con essa anche Felice, che si arrende per amore della figlia. Nello stesso quadro i due innamorati si baciano al centro della scena sotto un riflettore puntato si di loro. Una scelta registica che suggella il passaggio alla modernità e dà un tocco di poesia al lieto fine.
Il progetto scenografico, curato da Davide Livermore, accompagna con sobrietà ed eleganza l’intera narrazione. Nessun movimento scenico superfluo, solo due porte (usate con parsimonia) e un allestimento che privilegia la compostezza e l’equilibrio. È una scenografia quasi simbolica, che riflette la rigidità emotiva del protagonista e il suo mondo “in bianco e nero”.
I costumi, realizzati sotto la supervisione di Anna Varaldo, restituiscono con precisione la borghesia ligure di metà Novecento, mentre il trucco e parrucco (firmato da Barbara Petrolati) è un autentico gioiello trasformativo: Solenghi scompare sotto la maschera di Govi con una naturalezza sorprendente.
Con “Pignasecca e Pignaverde”, Tullio Solenghi conferma non solo la sua straordinaria capacità camaleontica, ma anche un profondo rispetto per la tradizione teatrale ligure. La commedia, pur nella sua struttura classica, riesce ancora a parlare al pubblico contemporaneo, grazie a un equilibrio perfetto tra satira sociale, comicità di carattere e malinconia.
Solenghi non si limita a omaggiare Govi: lo reinventa con amore, passione e dedizione. E il risultato è uno spettacolo che diverte, commuove, e soprattutto unisce, nel segno del grande teatro popolare italiano.
La forza di questo spettacolo sta proprio nell’equilibrio tra la fedeltà al repertorio goviano e la capacità di Solenghi e della sua compagnia di restituirgli vita, ritmo e ironia contemporanei. Il pubblico apprezza sinceramente, partecipa emotivamente, ride di gusto e si commuove. Applaude a lungo, calorosamente, tributando un affetto raro all’intero cast: un segno tangibile che questo nuovo rito collettivo, come lo definisce Solenghi, ha colpito nel segno e dal palco arriva la promessa che nella prossima stagione torneranno ancora con un altro loro cavallo di battaglia.
15-16-17-18 aprile h. 19:30 / 19 aprile h. 20:30
BIGLIETTI www.teatrocarcano.com
Poltronissima Euro 38,00 / ridotto Euro 27,00
Poltrona / Balconata Euro 30,00 / ridotto Euro 24,50
TEATRO CARCANO corso di Porta Romana, 63 – 20122 Milano
info@teatrocarcano.com | www.teatrocarcano.com
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.