Romaeuropa Festival 2025: 40 anni di visioni culturali tra musica, teatro e danza

Dal 4 settembre al 16 novembre 2025, il Romaeuropa Festival celebra la sua 40ª edizione con 110 spettacoli, 250 repliche e oltre 700 artisti da tutto il mondo. Un’edizione che guarda al futuro tra grandi nomi, nuove generazioni e progetti innovativi.

Romaeuropa Festival compie quarant’anni e lo fa con una programmazione monumentale che conferma la sua vocazione internazionale e multidisciplinare. Diretta da Fabrizio Grifasi e fondata nel 1986 da Jean-Marie Drot e Monique Veaute, la rassegna si consolida come uno dei più importanti appuntamenti culturali in Europa. Dal 4 settembre al 16 novembre 2025, la capitale sarà il palcoscenico di un evento che attraversa teatro, danza, musica, arti digitali e spettacoli per l’infanzia, con oltre 700 artiste e artisti da tutto il mondo.


Il tema di quest’anno è una celebrazione che si fa “atto di futuro”. Come ha dichiarato Grifasi, il festival esplora “il potere dell’immaginazione come forza di cambiamento”, in dialogo con i grandi temi del presente e le sfide del domani. Il Presidente della Fondazione Romaeuropa, Guido Fabiani, ha ribadito il valore della cultura come ancora in tempi di trasformazione globale.

Tra i protagonisti di questa edizione spiccano Laurie Anderson, Stefano Bollani con Alessandro Baricco, Kruder & Dorfmeister, Ryoji Ikeda, Blixa Bargeld con Hotel Pro Forma. Spazio anche ai cine-concerti, come Whiplash per il suo decimo anniversario e La Haine musicato dagli Asian Dub Foundation. Omaggi musicali anche a Luciano Berio, John Adams e Steve Reich, con artisti del calibro di Christian Marclay e Christophe Chassol.


La danza internazionale è rappresentata da nomi come William Forsythe, Anne Teresa De Keersmaeker, Akram Khan, Miet Warlop, (LA)HORDE, U-Theatre e il Ballet Nacional de España. Tra le compagnie italiane spiccano Fanny & Alexander, Muta Imago, Motus, Fabiana Iacozzilli, Federica Rosellini e Gabriele Paolocà.


Importanti anche i focus internazionali, come quello sulla scena iberica (in occasione dei 160 anni di relazioni diplomatiche Italia-Spagna), la scena fiamminga e quella lituana, realizzati in collaborazione con ambasciate e istituti culturali europei. Tornano le sinergie con istituzioni romane come il Teatro dell’Opera, Santa Cecilia, il MAXXI, Villa Medici e Villa Massimo, rafforzando l’identità di Roma come capitale culturale.

Il festival conferma inoltre la sua vocazione all’accessibilità, con azioni concrete per la comunicazione inclusiva, tra cui i primi contenuti in LIS (Lingua dei Segni Italiana), grazie a un progetto sostenuto dal PNRR – Transizione Digitale.


Romaeuropa non è solo una rassegna: è un ecosistema di idee, linguaggi e culture in dialogo. Dopo quarant’anni, la sua utopia culturale è diventata una realtà condivisa, capace di rinnovarsi e parlare al futuro.

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