Recensione di ‘Improvvisamente l’estate scorsa’ – Laura Marinoni magnetica in un’opera intensa e inquietante firmata da Cordella, in scena al Carcano

Tra i drammi più enigmatici e stratificati di Tennessee Williams, Improvvisamente l’estate scorsa ritorna in scena in una nuova, intensa messinscena diretta da Stefano Cordella, che con rigore e sensibilità affronta il testo più personale e perturbante del drammaturgo americano. La produzione, firmata LAC Lugano Arte e Cultura e coprodotta dal Teatro Carcano, si impone per forza visionaria, precisione registica e – soprattutto – un cast di altissimo livello capeggiato da una Laura Marinoni semplicemente straordinaria nel ruolo di Violet Venable.

Marinoni domina la scena con una recitazione ipnotica, penetrante, cesellata nei gesti e nella voce. La sua Violet è insieme madre dolente e manipolatrice spietata, figura mitologica che accarezza il passato e lo trasfigura, aggrappandosi alla memoria del figlio Sebastian con un fervore che rasenta la follia. La sua presenza è un punto fermo nel turbine narrativo: ogni battuta è una ferita, ogni pausa un abisso. Marinoni riesce nel difficile compito di incarnare un personaggio tanto tragico quanto ambiguo, rendendo tangibile il dolore dietro la crudeltà e la disperazione dietro il controllo.


Accanto a Marinoni
, anche gli altri interpreti si distinguono per qualità e coerenza stilistica. Leda Kreider è una Catherine fragile ma lucida, ferita ma ancora capace di verità: la sua recitazione cresce progressivamente, fino alla potente scena finale in cui il ricordo traumatico emerge con forza inarrestabile. Edoardo Ribatto, nei panni del dottor Cukrowicz (il “dottor Zucchero”), offre una prova misurata, sospesa tra compassione e rigore scientifico, perfetta per rappresentare il punto d’equilibrio tra le due donne. Completano efficacemente il quadro Elena Callegari e Ion Donà, nei ruoli secondari ma decisivi per sostenere la densità drammatica dell’opera.

Cordella non cerca il naturalismo ma abbraccia fino in fondo la dimensione simbolica e onirica del testo. La sua regia si muove come un’operazione chirurgica sulla memoria, sezionando i ricordi e restituendoli sotto forma di immagini fortemente evocative.


La scena di Guido Buganza è un giardino/giungla che appare come una creatura viva: dominato da un cumulo centrale di foglie al centro della scena, diventa metafora della mente infestata dai traumi e luogo del ritorno ossessivo dell’evento rimosso.

La vegetazione, come nel testo, ha una qualità predatoria, insinuante, che riflette le dinamiche psicologiche dei personaggi. I costumi di Ilaria Ariemme, insieme alle luci di Marzio Picchetti e ai suoni di Gianluca Agostini, contribuiscono a costruire un universo sensoriale inquietante, dove ogni elemento è carico di tensione.

Trattandosi di un thriller non riveleremo troppo, per non rovinare la supance a chi andrà a vedere lo spettacolo per scoprire tutti i particolori e le immagini evocate.

Scritto nel 1958, il dramma è una delle opere più autobiografiche di Williams. I riferimenti alla sorella Rose, sottoposta a lobotomia con il consenso della madre, sono espliciti nella figura di Catherine. Ma Improvvisamente l’estate scorsa è anche una feroce critica alla società borghese, alla religione svuotata di senso, all’arte usata come maschera per celare desideri inconfessabili. L’omosessualità di Sebastian, mai nominata esplicitamente ma onnipresente, si fa detonatore della tragedia: un’assenza così concreta da diventare il vero protagonista della storia.

In questo allestimento, l’opera non perde nulla della sua forza angosciante. Anzi, ne esce rafforzata da una regia che scava nei simboli e da un cast che si affida al corpo e alla parola per restituire l’angoscia, la rabbia e la poesia di un mondo che implode. Improvvisamente l’estate scorsa non concede sollievo: è uno spettacolo scomodo, crudele, profondamente umano. E proprio per questo l’invito è di andarlo a  vedere, se trovate posto, dal momento che si prevede il tutto esaurito e questo risulta chiaro dall’entusiasmo del pubblico nell’acclamare l’intero cast a fine spettacolo.

INFO:
SPETTACOLI
7-8-9 maggio h. 19:30 / 10 maggio h. 20:30 / 11 maggio h. 16:30

BIGLIETTI www.teatrocarcano.com
Poltronissima Euro 38,00 / ridotto Euro 27,00
Poltrona / Balconata Euro 30,00 / ridotto Euro 24,50

TEATRO CARCANO corso di Porta Romana, 63 – 20122 Milano
info@teatrocarcano.com | www.teatrocarcano.com