Abbiamo già parlato in un precedente articolo della mostra Hallyu! L’Onda Coreana, ospitata al Museo Rietberg di Zurigo. Ma viverla di persona è un’altra cosa. L’impatto visivo e sensoriale è profondo e coinvolgente, grazie a un allestimento raffinato che sa fondere il passato millenario della Corea del Sud con le tendenze globali della cultura contemporanea.
Una mostra internazionale tra tradizione e innovazione
Concepita dal Victoria and Albert Museum di Londra, la mostra Hallyu! The Korean Wave è giunta al Museo Rietberg come unica tappa in Europa continentale, aperta al pubblico fino al 17 agosto 2025.
Un’occasione imperdibile per esplorare il fenomeno Hallyu, nato negli anni Novanta e diventato ormai una forza culturale planetaria.
In esposizione, oltre 200 oggetti tra costumi, video, fotografie, opere d’arte, poster pubblicitari e ricostruzioni scenografiche.
Il percorso è suddiviso in sezioni tematiche che spaziano dalla storia antica alla musica K-pop, dai K-drama e K-cinema alla cosmesi (K-beauty), fino alla moda (K-fashion).
L’eredità culturale coreana

Per gentile concessione del Museo dell’Innovazione Samsung
La mostra si apre con una sezione storica, una sala affascinante in cui emergono le radici spirituali e artistiche della Corea, tra immagini buddhiste e sciamaniche, pitture decorative, xilografie policrome, statue e paraventi appartenenti alla collezione permanente del museo e ad altri fondi europei.

Spiccano opere come il Buddha Amida Nyorai, il Bodhisattva Kokuzo Bosatsu del XIII secolo e il Fudo Myoo armato di spada e laccio, immerso in un’aura di fiamme. Questi oggetti testimoniano una cultura millenaria ancora viva nella Corea contemporanea, in cui l’estetica è sempre stata un’espressione profonda della spiritualità e dello status sociale, come avveniva già durante la dinastia Joseon (1392–1910).
K-pop, Parasite e innovazione digitale
Nel cuore della mostra si percepisce chiaramente il fenomeno Hallyu nella sua dimensione più moderna. L’industria cinematografica sudcoreana, esplosa globalmente con film come Parasite di Bong Joon-ho (Palma d’Oro a Cannes 2019 e Oscar nel 2020), è uno dei simboli più potenti di questa “onda”.
A seguire, il K-pop travolge i visitatori con video, costumi e riferimenti agli idol globali come i BTS, arrivati persino alla Casa Bianca. In esposizione anche l’iconico set del bagno di Parasite, una trovata scenografica di grande impatto visivo.
Altrettanto impressionante il focus su K-beauty, settore in cui la Corea è terza al mondo dopo USA e Francia. Le formulazioni naturali combinate con la tecnologia avanzata fanno della cosmesi coreana un benchmark globale.
Nel settore moda, invece, la reinterpretazione dell’hanbok, l’abito tradizionale coreano, stupisce per creatività e modernità: una tradizione che evolve senza snaturarsi.
Una modernità compressa
Come spiega il sociologo Chang Kyung-Sup, la Corea ha vissuto una “modernità compressa”: una rapida trasformazione da paese agricolo e postbellico degli anni ’50 a potenza tecnologica e culturale.
Alla fine degli anni Ottanta, con l’avvento della democrazia e la liberalizzazione dei media, la televisione e il cinema sudcoreani hanno conosciuto uno sviluppo tumultuoso, gettando le basi per l’attuale fenomeno Hallyu. Da quel momento, la Corea del Sud ha investito massicciamente su ICT, globalizzazione culturale e creatività.
Un viaggio tra epoche e sensazioni
La mostra si rivela anche un’esperienza sensoriale, a tratti quasi antropologica. Ogni sala racconta una fase, un’identità, un simbolo. Dalla spiritualità buddhista al design minimalista dei set cinematografici, dai manifesti industriali alle fotografie d’epoca, ogni elemento è una tessera di un mosaico che unisce la Corea delle origini con quella digitale e iper-connessa di oggi.
Il Museo Rietberg ci regala così un viaggio immersivo tra antichità e iper-contemporaneità, tra arte e industria, tra estetica e tecnologia. Hallyu è un’onda che non smette di propagarsi, e questa mostra ce lo dimostra in ogni dettaglio.
Per finire vogliamo ribadire l’opportunità unica di questo appuntamento, da non perdere per tutti gli appassionati di cultura coreana, ma anche per chi vuole scoprire come un paese possa raccontarsi al mondo attraverso arte, moda, cinema e musica. Hallyu! L’Onda Coreana è una mostra che emoziona, educa e ispira. E c’è tempo fino al 17 agosto 2025 per visitarla: approfittatene!
Museo Rietberg di Zurigo – Un ponte tra culture
Il Museo Rietberg è uno dei principali musei d’arte della Svizzera, unico nel suo genere per essere interamente dedicato alle culture artistiche di Asia, Africa, America e Oceania, sia antiche che contemporanee.
Con una collezione di oltre 32.000 oggetti e 49.000 fotografie, il museo promuove la diversità culturale e religiosa, offrendo esposizioni di alto livello, attività educative e un forte impegno verso inclusione, trasparenza e ricerca scientifica.
Ospitato in un complesso architettonico che unisce ville storiche (tra cui la celebre Villa Wesendonck) e strutture moderne immerse in un parco, il museo si distingue per collaborazioni internazionali, come quelle con Camerun, Perù, India e Pakistan.
Ogni anno organizza due o tre grandi mostre temporanee, accanto a esposizioni più piccole tratte dalle sue collezioni.
Punto di riferimento per il pubblico locale e internazionale, il Rietberg rappresenta l’anima cosmopolita di Zurigo, ponendosi come luogo di dialogo interculturale, tolleranza e riflessione sul mondo globalizzato.
A questo link troverete anche tante informazioni di carattere pratico, come indirizzo, orari di apertura e prezzo del biglietto.
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.