Sono passate due settimane dalla chiusura della mostra-mercato Orticola 2025, che ha animato i Giardini Pubblici Indro Montanelli di Milano con un’esplosione di colori, profumi e passione per il verde. Eppure, camminando ancora tra i viali alberati di quei giardini, sembra di percepirne l’eco: il profumo dei fiori, le risate dei visitatori, la bellezza viva della natura che rilassa e rigenera.
Leggi QUI il nostro articolo di presentazione dell’evento.
Chi non ha avuto la possibilità di partecipare a questo appuntamento imperdibile della primavera milanese, può ancora farsi un’idea del valore di un evento che è molto più di una semplice esposizione florovivaistica. Orticola, infatti, è anche cultura, educazione ambientale e impegno concreto per il verde cittadino: sin dalla prima edizione del 1996, i proventi dei biglietti sono destinati alla cura del verde pubblico di Milano.
Un’eredità lunga 160 anni
La Società Orticola di Lombardia, fondata nel 1865, continua a promuovere la conoscenza del mondo vegetale e l’arte dei giardini. Con Orticola, la città celebra questa eredità, rendendola accessibile al grande pubblico, coinvolgendo vivaisti, designer, botanici e semplici appassionati.
Tema 2025: “Bio, bio, bio: in giardino c’è vita!”
L’edizione 2025 ha scelto un tema che è anche un messaggio: il giardino è un ecosistema vivo, dove piante, insetti, funghi, uccelli e microrganismi coesistono in equilibrio. Il concetto di “One Health”, che unisce il benessere umano a quello dell’ambiente, è stato il filo conduttore di mostre, laboratori e incontri.
Chiara Pomati ha immortalato questi concetti in un’immagine simbolica fatta di terriccio, germogli di pisello, fusti spiraliformi di Juncus effusus e un piccolo lombrico: un microcosmo visivo che racconta la vita nascosta nel suolo.
Argentina protagonista e il fascino delle Tillandsie
Dopo aver esplorato Asia ed Europa, Orticola 2025 ha dedicato un focus speciale all’America del Sud, e in particolare all’Argentina. Tra gli ospiti, Claudio Camarda — vivaista argentino e pioniere italiano delle Tillandsie — ha affascinato il pubblico con queste piante aeree dalle forme sorprendenti. Il vivaio Michieli Floricoltura ha proposto una versione contemporanea e urbana con i suoi giardini verticali “Tillandsia WALL”.
Piante rare, premi speciali e vivaisti virtuosi
Numerosi i premi assegnati dalla giuria botanica:
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Miglior collezione botanica: vince Raziel con i suoi mughetti, seguito da Az. Agr. Quarnero (Asclepiadaceae) e Il Giardino delle Essenze Perdute (Fuchsia triphylla).
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Pianta più significativa: vince Cactusmania con Uncarinia peltata, seguita da Plantula (Petunia exserta) e A&G Floroortoagricola (Alluaudia procera).
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Premio piccoli vivai: riconoscimenti a Az. Agr. GEA, Kimera Tropical e Un Angolo di Deserto.
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Premio speciale Francesco Tomasinelli a TerreElite per la ricostruzione di habitat naturali.
Tra le menzioni spiccano esemplari rari e piante resilienti, come Morus macroura ‘Pakistan’ o Rhododendron yakushimanum, insieme a proposte innovative e a basso impatto ambientale del vivaio Il Giardino Vivace.
Le “Vetrine Fiorite” e il FuoriOrticola 2025
Nel cuore di Milano si è esteso il “FuoriOrticola”, con un coinvolgente concorso tra negozi e floral designer. Premi social e artistici hanno celebrato l’unione tra natura e arte. La vetrina “Il Segno del Tempo” ha vinto il Premio Social, mentre Imarika e Fumagalli Fiori hanno conquistato il primo posto della Gallery con un omaggio a Nymphaea azurea. Menzioni speciali anche per botteghe storiche e progetti che hanno saputo coniugare storia, arte e floral design in modo originale e raffinato.
Una riflessione sul futuro del verde
Orticola non è solo un appuntamento estetico, ma una chiamata all’azione. Saper combinare le piante, apprezzare la biodiversità, accettare l’imperfezione della natura sono atti di responsabilità e cura verso l’ambiente. Un invito a vivere il giardino — anche quello urbano — come luogo di incontro, bellezza e consapevolezza.
Arrivederci al 2026 e se vuoi approfondire, vai al sito ufficiale.
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.