Divieto di andare in due sulla moto: la nuova legge è quasi realtà, scopri perchè e dove

Una nuova legge in fase di approvazione in Argentina potrebbe cambiare radicalmente l’uso quotidiano delle moto. Nella città di Buenos Aires e in parte della sua provincia, le autorità stanno valutando un divieto di viaggiare in due sulla stessa moto, anche se il veicolo è regolarmente omologato per due persone.

La proposta nasce da un’esigenza di sicurezza pubblica. Negli ultimi anni, infatti, è aumentato in modo preoccupante il numero di scippi e rapine messi a segno da due persone in moto. Questi criminali – noti come motochorros – approfittano dell’agilità del mezzo per sottrarre orologi, borse e altri oggetti di valore ai passanti, per poi dileguarsi rapidamente nel traffico.

Per contrastare questo fenomeno, le autorità argentine stanno seriamente prendendo in considerazione l’introduzione di un divieto che impedisca di viaggiare in due su una moto in alcune aree urbane sensibili, come deterrente per questi crimini.

Questa scelta, tuttavia, rischia di penalizzare anche cittadini onesti che condividono la moto per motivi economici o pratici. In Argentina, come in molte altre parti del mondo, viaggiare in due su una moto è una consuetudine diffusa, utile per risparmiare carburante, evitare il traffico e abbattere i costi di trasporto.

Al momento, il provvedimento non è ancora stato ufficializzato, ma l’annuncio è atteso a breve. Le autorità locali stanno lavorando a una normativa che potrebbe includere eccezioni o fasce orarie in cui il divieto non si applicherebbe.

E in Italia?

Nel nostro Paese, viaggiare in due sulla moto è perfettamente legale, purché il mezzo sia omologato per due persone – come indicato nel libretto di circolazione – e entrambi i passeggeri indossino il casco. Rimane sempre vietato, però, trasportare bambini troppo piccoli o che non siano in grado di mantenersi in equilibrio in modo autonomo.

La scelta dell’Argentina potrebbe aprire un dibattito anche in altre città del mondo che si trovano ad affrontare fenomeni criminali simili. Resta da vedere se la lotta alla criminalità potrà convivere con la mobilità sostenibile e accessibile per tutti.