Dal 15 maggio al 19 ottobre 2025, il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita la grande retrospettiva Dorothea Lange, a cura di Walter Guadagnini e Monica Poggi, realizzata in collaborazione con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino. A 130 anni dalla nascita, la mostra celebra una delle più influenti fotografe americane del XX secolo attraverso 140 immagini iconiche, molte delle quali diventate simbolo universale della condizione umana.
Un racconto visivo dell’America in crisi
Il percorso espositivo parte dagli anni ’30, quando Lange abbandona il lavoro di ritrattista per diventare testimone della realtà americana durante la Grande Depressione.
Il viaggio con l’economista Paul S. Taylor, che diventerà suo marito, la porta nel cuore degli Stati Uniti colpiti dalla crisi economica e ambientale della Dust Bowl. I suoi scatti, realizzati per la Farm Security Administration, documentano con profondità ed empatia la povertà rurale, l’emigrazione interna, le ingiustizie sociali.
È in questo contesto che nasce Migrant Mother, il celebre ritratto di una madre con i suoi figli in un accampamento improvvisato. Un’immagine emblematica, che ha segnato la storia della fotografia sociale e ispirato anche opere letterarie e cinematografiche come Furore di Steinbeck e il film omonimo di John Ford.
Internamenti e diritti civili durante la Seconda Guerra Mondiale
Un altro nucleo fondamentale della mostra è dedicato agli scatti realizzati tra il 1942 e il 1945, durante l’internamento forzato dei cittadini statunitensi di origine giapponese. Nonostante la commessa governativa, Lange denuncia con forza l’ingiustizia di leggi razziali e discriminatorie, ritraendo volti e storie di chi, pur perfettamente integrato nella società, fu privato della libertà e dei propri diritti.
La fotografia come strumento di consapevolezza
Lange affronta tematiche universali – migrazioni, povertà, segregazione razziale, crisi ambientale – con uno sguardo insieme lucido e partecipe. I suoi scatti non sono semplici documenti: sono ritratti di dignità, dolore e resistenza, capaci di parlare al presente e sollecitare riflessioni ancora attuali.
Informazioni utili sulla mostra
Museo Diocesano Carlo Maria Martini – Piazza Sant’Eustorgio 3, Milano
Orari e ingressi
Ingresso diurno (biglietteria da Piazza S. Eustorgio, 3):
Martedì – Domenica: 10:00 – 18:00
Biglietteria aperta fino alle 17:30
Intero: 9 € / Ridotto: 7 €
Prevendita online disponibile
Ingresso serale (accesso da Corso di Porta Ticinese, 95):
Lunedì – Domenica: 17:30 – 22:30
Ultimo ingresso: 22:00
Solo formula speciale: 12 € aperitivo + ingresso mostra presso InChiostro Bistrot
Non disponibili: riduzioni, gratuità, prenotazioni o Abbonamento Musei Lombardia
⚠️ Attenzione: in caso di eventi privati, la mostra non sarà accessibile in orario serale. Verificare il calendario aggiornato sul sito ufficiale.
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.