Una programmazione ricca di produzioni, ospitalità e progetti speciali per celebrare l’ottantesimo anniversario del teatro milanese
Martedì 4 giugno 2025, nella gremita sala del Teatro Grassi di via Rovello, è stata presentata ufficialmente la nuova stagione 2025/2026 del Piccolo Teatro di Milano. Alla presenza dell’Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, del Direttore Artistico Claudio Longhi e del Direttore Generale Lanfranco Li Cauli, è stato svelato un programma articolato e ambizioso, che si sviluppa attorno al tema guida “Complemento di relazione”.
Come ha sottolineato Longhi, il teatro è per sua natura relazione: tra attori e spettatori, tra arte e realtà, tra il palcoscenico e il tessuto vivo della città. Proprio questa idea di relazione come fondamento drammaturgico e sociale ispira non solo gli spettacoli in cartellone, ma anche progetti come L’artista volta pagina, installazione bibliografica ospitata nel foyer del Grassi, realizzata in collaborazione con il Sistema Bibliotecario di Milano.
Longhi nel suo discorso si chiedeva: È ancora possibile raccontare il mondo attraverso il teatro? e ancora proseguiva la sua riflessione sul senso del teatro oggi, partendo dalla lezione di Peter Szondi, che individuava nei rapporti interumani il cuore della drammaturgia moderna. Secondo Longhi, è proprio nell’intreccio contraddittorio delle relazioni – tra “io” e “tu”, tra individui e comunità – che il teatro continua a trovare il suo significato più profondo.
La stagione 2025/2026 del Piccolo Teatro di Milano, che apre il cammino verso l’ottantesimo anniversario della fondazione, si propone come una mappa emotiva e sociale del presente, fatta di storie intime e collettive, di legami familiari, amicizie, conflitti, memorie e visioni future. Un “carosello di complementi di relazione” che, spettacolo dopo spettacolo, mira a costruire la possibilità di una nuova città ideale: discontinua, frammentaria, ma continuamente da cercare e costruire insieme, attraverso il teatro.
All’intervento di Longhi seguiva quello del direttore Generale Lanfranco Li Cauli, che nel suo discorso si chiedeva “Chi sono oggi i “tutti e tutte” del Piccolo?” e rifletteva sul senso del motto fondativo del Piccolo Teatro – “Teatro d’arte per tutti” – alla luce delle sfide contemporanee. In un mondo segnato da incertezze e conflitti, il Piccolo si impegna a essere uno spazio inclusivo, accessibile e rappresentativo della molteplicità sociale e culturale della città, accogliendo ogni cittadina e cittadino, milanese e internazionale.
Con progetti come Piccolo<35, Oltre la scena, Agorà della Cultura e il nuovo Piccolo Aperto, il teatro si apre a pubblici diversi: giovani, bambini, persone con disabilità, stranieri e turisti. Centrale è l’idea di teatro come rete, costruita con istituzioni culturali e realtà creative come la Triennale, il Teatro alla Scala e il mondo del design e della moda.
Nel 2025 prenderà il via anche il convegno Interesse pubblico, dedicato ai “nuovi pubblici”, e il Piccolo sarà tra i protagonisti dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026. Per Li Cauli, il teatro è un bene comune, che deve prendersi cura della comunità e da cui la comunità deve lasciarsi ispirare, in uno scambio continuo fondato su responsabilità e gentilezza.
Una stagione in dialogo con il futuro
Il 2025 segna anche l’inizio del nuovo triennio che condurrà il Piccolo al traguardo dell’80° anniversario dalla sua fondazione (2027). Per l’occasione, il teatro rinnova e amplia la rete degli artisti associati – tra cui Davide Carnevali, Marta Cuscunà, Lino Guanciale, Tiago Rodrigues, Daria Deflorian e i Sotterraneo – e inaugura una nuova sezione con scienziati associati, come Amalia Ercoli Finzi, Telmo Pievani, Ersilia Vaudo e Alberto Mantovani, a rafforzare il legame storico del Piccolo con la divulgazione scientifica.
Produzioni, ospitalità e grandi ritorni
La stagione 2025/2026 conterà 21 titoli tra produzioni e coproduzioni – di cui 4 prime assolute – e 36 spettacoli ospiti. Tra le produzioni di punta spiccano:
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“Il Barone rampante”, tratto da Calvino e diretto da Riccardo Frati, in scena dal 27 settembre al 12 ottobre al Grassi;
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Il ritorno del ciclo “Tre modi per non morire” con Toni Servillo: Baudelaire, Dante, i Greci, che toccherà anche Pavia, Cremona, Bergamo e altre città lombarde;
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Il ventennale dei Sotterraneo, celebrato al Teatro Studio Melato (7-19 ottobre) con spettacoli cult come L’angelo della storia, il nuovo Il fuoco era la cura e un inedito DJ-Show. Twentysomething edition.

Festival, territori e Olimpiadi culturali
Dal 14 al 30 maggio 2026 tornerà anche il festival internazionale “Presente Indicativo”, terza edizione della rassegna che raccoglie il meglio della scena europea, dal Festival di Avignone alla Ruhrtriennale. Non mancheranno poi i progetti di Teatro dietro l’angolo, Teatro fuori porta e Oltre la scena, a ribadire la vocazione inclusiva e capillare del Piccolo nel dialogo con la città e i suoi quartieri.
Tra le novità più rilevanti, l’inserimento del Piccolo Teatro nel programma di Milano Cortina 2026 come primo teatro italiano nell’Olimpiade culturale, con una programmazione speciale dedicata.

Uno sguardo sul Cartellone
Accanto alle produzioni di punta, la stagione 2025/2026 del Piccolo Teatro affronta temi di forte attualità come la perdita di memoria, personale e collettiva, con Variazioni sul modello di Kraepelin di Davide Carnevali (18 marzo – 3 aprile, Grassi), e la crisi del desiderio in Orgasmo. Prosa dispiaciuta sulla fine del sesso di Niccolò Fettarappa. Emozione e memoria storica si intrecciano anche in Resto qui, con Arianna Scommegna e Mattia Fabris, ambientato a Curon in Val Venosta (3–15 marzo, Studio Melato).
Tra le ospitalità, Franco Branciaroli interpreta Sior Todero Brontolon (11–19 ottobre, Strehler), mentre Stefano Massini riflette sull’America e l’identità con Donald. Storia molto più che leggendaria di un Golden Man. Non mancano i classici: Re Lear con Gabriele Lavia (28 ottobre – 9 novembre) e Riccardo III con Vinicio Marchioni per la regia di Antonio Latella (12–30 novembre), entrambi allo Strehler. Silvio Orlando affronta il suo primo Pirandello in Il berretto a sonagli (14–26 aprile), e Il malato immaginario di Molière vedrà in scena Tindaro Granata e Lucia Lavia (20–26 aprile, Grassi).
Tra le novità più suggestive, Prima del Temporale (2–21 dicembre, Grassi) con Umberto Orsini, Orlando con Anna Della Rosa (17–22 febbraio, Studio Melato), e Cenci. Rinascimento contemporaneo (10–14 dicembre), ispirato alla figura di Beatrice Cenci. A raccontare vicende reali e drammatiche sarà Oltre. Come 16+29 persone hanno attraversato il disastro delle Ande (28 gennaio – 1 febbraio).
Il cartellone ospita anche spettacoli legati a grandi ricorrenze: Il Gattopardo (10 novembre, Strehler) celebra i 70 anni di Feltrinelli, mentre Franciscus. Il folle che parlava agli uccelli di Simone Cristicchi (21–25 gennaio, Strehler) ricorda l’800º anniversario del francescanesimo.
In occasione delle Olimpiadi Invernali Milano Cortina 2026, il Piccolo dedica una programmazione speciale ai visitatori della città, tra cui Slava’s Snowshow (28 gennaio – 22 febbraio, Strehler) e First Love di Marco D’Agostin (4–15 febbraio, Studio Melato).
Per scoprire l’intero programma della stagione 2025/2026, con approfondimenti su spettacoli, artisti e progetti speciali, è possibile consultare il sito ufficiale del teatro: www.piccoloteatro.org
Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.