Lo scorso 18 giugno 2025, le Gallerie d’Italia di Milano hanno ospitato un evento d’eccezione con Daniel Buren, una delle figure più autorevoli dell’arte contemporanea internazionale. L’incontro, promosso da Fondazione Pistoia Musei e Fondazione Caript insieme a Intesa Sanpaolo – Gallerie d’Italia, in collaborazione con l’Institut français di Milano, è stato un momento di riflessione sul legame profondo tra l’artista francese e l’Italia, paese che ha segnato l’inizio della sua carriera espositiva nel 1968 alla Galleria Apollinaire di Milano.
Un viaggio lungo oltre cinquant’anni: Buren in Italia
L’occasione ha celebrato la mostra “DANIEL BUREN. Fare, Disfare, Rifare. Lavori in situ e situati 1968-2025”, attualmente in corso a Palazzo Buontalenti di Pistoia fino al 27 luglio 2025. L’esposizione, curata da Fondazione Pistoia Musei e Fondazione Caript con la collaborazione di Galleria Continua, la main partnership di Intesa Sanpaolo e la partnership di Conad Nord Ovest, racconta attraverso installazioni e opere storiche il modo in cui Buren ha trasformato gli spazi architettonici in veri e propri dispositivi percettivi.
L’incontro a Milano: arte e pensiero
Durante l’incontro milanese, Buren ha dialogato con Monica Preti, direttrice della Fondazione Pistoia Musei, e Francesco Tedeschi, docente all’Università Cattolica di Milano. Sono intervenuti anche Michele Coppola, direttore generale di Gallerie d’Italia, Luca Gori, presidente di Fondazione Caript, e Antonio Marrese, presidente di Fondazione Pistoia Musei. Al centro della discussione, il processo creativo dell’artista e la sua pratica dei “lavori in situ”, che fin dagli anni Sessanta ha reso Buren un punto di riferimento per l’arte concettuale e ambientale.
Il volume “Fare, Disfare, Rifare”
Durante l’incontro è stato presentato il volume che accompagna la mostra, edito da Gli Ori, un prezioso strumento di studio e approfondimento. Il libro include un dialogo tra Buren e Monica Preti, il regesto degli interventi in Italia dal 1968 ad oggi, un importante repertorio fotografico, approfondimenti critici firmati da Alessandra Acocella, Francesco Tedeschi, Riccardo Venturi e Annamaria Iacuzzi, e uno sguardo dettagliato sulle opere in situ e situate.
La mostra a Pistoia: arte che dialoga con lo spazio
Il percorso espositivo si articola in dodici sale e nella corte interna di Palazzo Buontalenti, con opere che vanno dalle pitture degli anni Sessanta a installazioni recenti, tra cui due celebri Cabane (1985 e 2000/2019), tre altorilievi e una sala interamente dedicata ai disegni progettuali di interventi in Toscana. Alcune installazioni si trovano anche all’esterno, tra cui l’intervento sulla facciata dell’Antico Palazzo dei Vescovi in piazza Duomo e nello sdrucciolo del Castellare, integrando l’arte di Buren nella vita urbana.
L’iniziativa gode del patrocinio dell’Ambasciata di Francia in Italia, della Regione Toscana e del Comune di Pistoia: un riconoscimento all’importanza di un progetto che coniuga memoria, spazio e visione contemporanea.
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Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.