Roma – Ana Carla Maza con il suo Caribe Deluxe è stata una perfetta macchina da spettacolo: combinazione perfetta di energia allo stato puro, passione, perfezione e genuino coinvolgimento con il pubblico.
Con il concerto del 16 maggio alla Sala Petrassi di Roma, Ana Carla Maza ha confermato la sua statura internazionale come una delle voci più innovative della scena musicale globale.
Nell’ambito del Caribe Deluxe World Tour, la violoncellista e cantautrice cubana ha incantato il pubblico con una performance intensa, elegante e profondamente coinvolgente.
L’artista ha presentato dal vivo la nuova versione dell’album Caribe, arricchita di inediti e rinnovata negli arrangiamenti, portando sul palco un caleidoscopio di sonorità che spaziano dal jazz al pop, dalla musica classica a quella latina. Il violoncello, suo strumento d’elezione, è stato protagonista assoluto: ora percussivo e ritmico, ora lirico e avvolgente, in un dialogo costante con la voce, calda e piena di sfumature.
Ad accompagnarla una formazione musicale affiatata, un trio, formato da da Mily Pérez alle tastiere e Jay Kalo alla batteria,che ha saputo sostenere e amplificare la complessità armonica e ritmica della sua scrittura. Le radici cubane si sono fuse con contaminazioni urbane, in un equilibrio perfetto tra virtuosismo e immediatezza emotiva.
La Sala Petrassi si è rivelata cornice ideale per la proposta artistica di Maza: l’acustica impeccabile ha restituito ogni dettaglio con chiarezza e profondità, mentre l’intimità dello spazio ha favorito un rapporto diretto e intenso con il pubblico. Non sono mancati momenti di grande empatia, tra racconti personali, ironia e una presenza scenica che alterna forza e delicatezza.
Applausi prolungati hanno scandito le varie fasi del concerto, culminando in una standing ovation finale che ha suggellato un’esibizione memorabile. Ana Carla Maza ha portato sul palco non solo musica, ma un universo culturale fatto di identità, passione e libertà espressiva.
Il concerto romano è stato molto più di una tappa emozionale: è stata una celebrazione della contaminazione, della creatività e del potere evocativo della musica. Un’esperienza che ha lasciato il segno.