Un trionfo la prima per il ventennale di ‘Notre Dame de Paris’ – al Teatro Arcimboldi di Milano

Dopo una lunga attesa, ieri sera sul  prestigioso palco del Teatro degli Arcimboldi di Milano, si è tenuta la prima nazionale, di “Notre Dame de Paris“, l’opera musical popolare  che quest’anno festeggia il ventennale e che resterà in scena a Milano fino al 3 aprile, per poi proseguire lungo lo stivale la sua tournée.

Una prima che ha emozionato intensamente il pubblico ancor prima di entrare in teatro, perchè vedendo in lontananza i colori, con i quali era illuminata la facciata e i fari puntati nello skyline meneghino, il cuore dei fan iniziava ad accelerare i battiti.  Poi, con un flusso continuo sempre in crescendo, il pubblico affluiva nel grande piazzale del Tam – Teatro Arcimboldi e da lì a poco avrebbe riempito le platee e le gallerie in ogni ordine e grado, decretando il sold out.
In un lato della piazza, su un suggestivo “blue carpet” sfilavano  diversi vip invitati al grande evento, come Enrico Brignano, Francesca Michielin, Antonella Clerici, Caterina Balivo, Diodato, Paolo Ruffini, Random e tanti altri, oltre, naturalmente,  al grande Riccardo Cocciante.

Quando mancavano pochi minuti all’inizio, un pubblico festante batteva le mani aspettando l’alzata del sipario: gli applausi sono diventati più intesi quando si sono percepite le prime note.

LA TRAMA
È la storia di Quasimodo, il campanaro gobbo della cattedrale di Notre Dame de Paris e del suo amore tragico e impossibile per Esmeralda, la bella gitana. Un amore condannato dall’ingiustizia e dall’ipocrisia. Esmeralda è innamorata di Febo, il bel capitano delle guardie del Re, a sua volta fidanzato con Fiordaliso, una giovane e ricca borghese, ma la bellezza esotica e sensuale della zingara non lascia indifferente l’uomo che da subito se ne invaghisce. Anche Frollo, l’arcidiacono della cattedrale, è segretamente attratto da Esmeralda e in un raptus di gelosia e desiderio pugnala Febo alle spalle. Esmeralda viene arrestata con l’accusa di aver tentato di uccidere il capitano delle guardie e gettata in prigione. Frollo, approfittando della situazione, offre libertà alla donna in cambio del suo corpo. La bella gitana inorridita rifiuta l’offerta, minacciandolo di vendetta. Quasimodo libera Esmeralda e la nasconde nella sua torre, ma Clopin, amico della donna e suo protettore, fraintendendo le intenzioni del gobbo attacca la cattedrale, mettendosi a capo di una rivolta per liberare l’affascinante zingara. Nel tentativo di sedare la rivolta, Febo ed i suoi uomini mettono a ferro e fuoco Notre Dame ed uccidono Clopin. Il povero campanaro, credendo che Febo voglia liberare Esmeralda, consegna la donna a Frollo che a sua volta, la consegna alle guardie. Per Esmeralda è la fine. In realtà, Febo vuole la morte della gitana, perché solo così potrà sposarsi con la sua ricca fidanzata. Quasimodo, dopo aver assistito all’impiccagione della sua amata, resosi conto del tradimento dell’arcidiacono, folle di rabbia, getta Frollo dalla torre. Distrutto dal dolore, il gobbo conduce il corpo dell’amata alla tomba su cui si lascerà morire.

Per altre notizie sullo spettacolo vi rimandiamo al nostro articolo di presentazione.

LO SPETTACOLO:
Cominciamo col dire che quest’opera in numeri ha superato anche i grandi concerti del rock e pop e ad oggi le repliche sono state 1.346 tradotto in 9 lingue, compreso il coreano e il polacco,  per un totale di 13 milioni di spettatori in tutto il mondo.

La scenografia è imponente e maestosa e l’intero cast si muove sulla scena senza lasciare spazi vuoti, mentre l’occhio dello spettatore è continuamente attratto da azioni spettacolari che l’ensamble di dancer e acrobati eseguono su coreografie mozzafiato, grazie anche al sapiente gioco delle luci, che creano un tripudio di colori, intensificando le vibrazioni generate dalle splendide  voci dei personaggi nel susseguirsi dei brani cantati, dei quali non si può  dire quale sia il più bello: lo sono tutti ed è soggettivo, quale di questi sia più emozionante. “Il tempo delle cattedrali”, cantato più volte anche a cappella a fine spettacolo, probabilmente è quello che più rimane impresso e tutti canticchiano anche uscendo da teatro.

Particolarmente intense sono le emozioni sulle due voci femminili (Lola Ponce e Tania Tuccinardi), cosi come per quella di Matteo Setti, ma altrettanto valide e potenti le voci di Giò Di Tonno (Quasimodo), Vittorio Matteucci (Frollo), Leonardo Di Minno (Clopin), Graziano Galatone (Febo).

E’ inutile dirlo, perchè è evidente che il successo è dato dallo sforzo corale di tutti, accompagnato da tangibile fatica  che ogni singolo componente del cast  compie per non deludere le aspettative del pubblico di ogni età: sia chi assiste per la prima volta, come chi invece lo ha visto al debutto del 2002 o altre messe in scena intermedie.


Notre Dame de Paris
compie vent’anni, ma non li dimostra proprio: è sempre fresco e si rinnova in energia. Anche il cast originale, che per questa grande occasione si è riunito, non sembra invecchiato, ma è come se tutto si fosse cristallizzato a quel 14 marzo del 2002, superando le varie stagioni teatrali che si sono susseguite.

I girevoli muovono i pilastri in cemento, mentre la parte frontale si illumina, in punti predeterninati per dare risalto ora a questo, ora a quell’altro personaggio, in un palco particolarmente funzionale per dimensione e tecnologia.

Spettacolari pure le travi  calate dall’alto, come la gabbia rappresentante la prigione di Esmeralda o le transenne mobili mosse con grande rapidità dagli acrobati.

Notre Dame de Paris  ha preso il via per questo fantastico nuovo tour e non mancherà di entusiasmare il pubblico in tutte le tappe in cui si fermerà, infatti dopo Milano, si sposterà ad Ancona, Jesolo (VE), Firenze, Roma, Reggio Calabria, Lugano, Genova, Lanciano, Ferrara (nuova replica domenica 31 luglio), San Pancrazio Salentino, Pula (CA), Palermo, Torre del Lago (LU), Napoli, Bari, Catania, Eboli, Casalecchio di Reno (BO), Torino e si concluderà a dicembre 2022 a Trieste.

A fine spettacolo un tripudio di applausi a non finire per ingraziare gli artisti che hanno regalato fiumi di emozioni.

Per i saluti finali e i ringraziamenti delle grandi occasioni saliva sul palco lo stesso Cocciante, che esordiva dicendo: “mi viene da piangere“. Non era una  frase  ad effetto ma una reale comprensibile emozione provata dall’artista, poi  trasmessa al pubblico che ricambiava con calorosi applausi.

Emozioni tra le emozioni si sono avute quando su invito di Cocciante il cast al gran completo, pure quello che si alternerà nelle varie tappe, si sono presi per mano e hanno urlato “Pace“, lanciando un messaggio a favore della grave crisi ucraina in cui tutta l’Europa è emotivamente, e non solo,  coinvolta.

Si potrebbe dire molto di più, ma speriamo almeno di avervi incuriosito. Non perdete questa occasione unica, ve lo consigliamo spassionatamente!

crediti foto di Francesco Prandoni e Redazione