Al Teatro Manzoni di Milano, l’Anatra all’arancia è servita fino al 29 ottobre

La nuova stagione del Manzoni ha preso il via con un cult del teatro comico, “L’anatra all’arancia”, in scena da giovedì 12, con Luca Barbareschi (che firma pure la regia) e Chiara Noschese. Accanto ai due più che bravi protagonisti, anche Ernesto Mahieux, Gerardo Maffei e Margherita Laterza.

La commedia, in chiave ironica, affronta la tematica della crisi coniugale di una coppia con figli, sposata da 25 anni e come essa viene salvata, grazie all’originale trovata di Gilberto (Luca Barbareschi) che, per riconquistare la moglie Lisa (Chiara Noschese), escogita un piano e organizza un weekend a quattro, facendo incontrare a casa insieme a lui, la moglie, l’amante di lei e la sua segretaria, dando luogo a spassosi siparietti ed equivoci vari. Alle due coppie si aggiunge un cameriere ficcanaso, personaggio straordinariamente comico che si aggira per la casa per preparare un’anatra all’arancia, che più volte gli sfugge.

La messinscena di Barbareschi nasce dal testo originale ”The Secretary Bird” di William Douglas Home del 1968, ma completamente riadattata e con un linguaggio attuale, non ricalcato dalle storiche versioni precedenti: una teatrale con Alberto Lionello e Franca Valeri e l’altra cinematografica con Monica Vitti e Ugo Tognazzi con la regia di Luciano Salce. Ma ne ricordiamo pure una abbastanza recente (2009), sempre al Teatro Manzoni, con Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio. Anche la scenografia non richiama nessun periodo storico particolare ma è astratta e molto accattivante, così come le musiche che rimandano a brani di Mina, Giusy Ferreri e Sergio Cammariere.

I vari quadri della commedia si susseguono alla perfezione come in un ingranaggio e anche i ritmi serrati mettono in luce le capacità attoriali dei due protagonisti, ben affiancati dai compagni di scena che si muovono ritmati come delle pedine su una scacchiera, a cui tra l’altro spesso si fa riferimento nei dialoghi.

La commedia, pur rimanendo briosa, ironica ha concetti profondi trattati con sottile intelligenza, utilizzando la psicologia e l’antropologia, scienze che studiando gli atteggiamenti, i movimenti e le nevrosi che caratterizzano l’uomo. La coppia in esame, lentamente ma inesorabilmente viene scandagliata e messa a nudo evidenziando le complesse dinamiche di coppia, tanto che lungo lo spettacolo non è difficile identificarsi con i protagonisti.

Gilberto e Lisa alla fine, attraverso una sottile analisi riescono a capire i propri errori e, pur consapevoli che tra loro due tutto non sarà perfetto, saranno in grado di scegliere per il bene del proprio futuro. Non è l’amore platonico a trionfare, ma il buon senso che deve sempre spingere ognuno a compiere scelte che proiettano oltre il desiderio di vendetta per un amore tradito, non ricambiato e diverso da come lo abbiamo sognato e da come ci aspettiamo, ma è stato pur sempre amore.

Una commedia da vedere e capire, piena di imprevisti e colpi di scena dall’inizio alla fine e per questo avvincente e mai noiosa, capace di conquistare lo spettatore sia per la complessa trama che per la simpatia dei personaggi, piacevolmente interpretati dagli attori in scena con professionalità e gusto ma anche tanta voglia di divertire il pubblico.

Teatro Manzoni Milano
Via Alessandro Manzoni 42, Milano MI
dal 12/10/17 al 29/10/17
Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato  – 20:45
Domenica –  15:30