Festival della Comunicazione – Camogli: al via sabato 15 luglio la terza edizione di ‘Parole e voci sul mare’

Sul lungomare di Camogli il mese di luglio è anche quest’anno all’insegna della cultura, delle emozioni e del racconto. Giunta alla sua terza edizione dopo il successo delle prime due nelle estati 2021 e 2022, Parole e voci sul mare è la rassegna delle serate d’autore organizzata da Frame – Festival della Comunicazione e dal Comune di Camogli, in collaborazione con le case editrici HarperCollins e Mondadori e la libreria Ultima Spiaggia.

I nomi di questa edizione sono Federico Rampini, Natasha Stefanenko, Andrea Colamedici e Maura Gancitano, in un programma di incontri serali che si sviluppa tra sabato 15, giovedì 20 e giovedì 27 luglio nella panoramica Quadrata Miramare affacciata sul mare nel centro di Camogli. Gli incontri saranno anche in diretta streaming sulla pagina Facebook Festival della Comunicazione – Camogli.

La rassegna Parole e voci sul mare è un’immersione nelle idee che generano l’urgenza della scrittura, un “festival aspettando il Festival” che nasce dalla spinta innovativa del Festival della Comunicazione, che nel corso degli anni ha sprigionato una galassia di spin-off tra loro interconnessi, ciascuno con una propria identità ma tutti espressione dell’inconfondibile anima poliedrica del Festival e dell’eredità del suo padre nobile Umberto Eco. Anche in questa edizione, gli eventi sono gratuiti e a ingresso libero fino a esaurimento posti.

Informazioni su www.parolevoci.it

Il Festival della Comunicazione quest’anno festeggia dal 7 al 10 settembre i suoi (primi) dieci anni di cultura, innovazione, crescita, con oltre 130 ospiti protagonisti del mondo scientifico, tecnologico, artistico, economico, imprenditoriale, dello spettacolo e dell’intrattenimento, che esploreranno il tema Memoria in tutte le sue declinazioni. Dalla memoria biologica e ancestrale, alla base della vita, alla nostra memoria storica, che si perpetua attraverso le arti, la letteratura, la musica e la tecnologia, fondamento delle nostre civiltà, di ciò che siamo e che saremo domani. Diretto da Rosangela Bonsignorio e Danco Singer, organizzato da Frame e dal Comune di Camogli, il Festival dà ampio spazio anche alla ricerca, in collaborazione con l’Università di Genova, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova. Quattro giorni di grandi eventi tra colazioni e aperitivi con l’autore, rassegne stampa, talk inaspettati, originali lectio, spettacoli, ma anche laboratori ed escursioni sul mare e sul Monte di Portofino per tutta la famiglia.

Il programma completo di Parole e voci sul mare 2023

Sabato 15 luglio – Ore 21:30
Federico Rampini, Il mondo visto dal Grande Sud Globale

Di ritorno da un viaggio in Sudafrica, Federico Rampini racconta, nel difficile contesto della politica internazionale, perché molti paesi emergenti scelgono di assumere un atteggiamento equidistante sulle vicende dell’Ucraina e in merito alla nuova guerra fredda Est-Ovest. Lo scacchiere internazionale si fa sempre più complesso: nuovi attori si affacciano sulla scena, le regole del gioco non possono più essere le stesse, l’opinione pubblica è sollecitata da nuove sensibilità e da un’informazione che viaggia tramite media sempre più fluidi e pervasivi. Dove stiamo andando? Come i grandi fatti internazionali stanno cambiando le nostre vite? La nostra voce può ancora contare? Possiamo ancora essere artefici del nostro destino?

Giovedì 20 luglio – Ore 21:30
Andrea Colamedici e Maura Gancitano, Ma chi me lo fa fare?
Ormai non è più un segreto che siamo schiavi del lavoro. Il lavoro ci definisce e possiede le nostre vite in un modo che ormai è patologico. Da qualche tempo ci si è resi conto che il malessere su questo tema da personale sta diventando collettivo. La coppia di filosofi Andrea Colamedici e Maura Gancitano, a partire dal loro ultimo libro edito da HarperCollins, portano sul palco il lavoro – tema sfaccettato e controverso – ribaltando la prospettiva sulle retoriche del privilegio e del merito. Ci invitano a riflettere su come lavoriamo, quando lavoriamo, dove lavoriamo. E, soprattutto, perché lavoriamo. Portandoci a osservare in che modo abbiamo trasformato un potenziale strumento di liberazione nella più sottile e pervicace forma di schiavitù mai apparsa sulla Terra, ci aiutano a trovare la strada per non autodistruggerci.

Giovedì 27 luglio – Ore 21:30
Natasha Stefanenko, Ritorno nella città senza nome
S-45 è un luogo che per ragioni militari non appare sulle carte geografiche, circondato da filo spinato e sottoposto al controllo del governo federale. È un luogo strategico dove si lavorava alla costruzione dell’arsenale nucleare sovietico e ora, con i nuovi accordi voluti da Gorbačëv e Reagan, al piano di progressiva dismissione delle armi atomiche. Attraverso l’intreccio di storie – largamente autobiografiche e ad alto tasso thrilling – del suo nuovo romanzo edito da Mondadori, Natasha Stefanenko ci racconta l’anima di un paese grande, inquieto e disorientato, l’Urss degli anni Novanta, che vive la fine di consolidate certezze e anche la dirompente irruzione di nuove libertà.