Sul palcoscenico hanno utilizzato tutti i linguaggi possibili dell’arte e dello spettacolo: clown, mimo, tip tap, rumorismo, parodie musicali ma soprattutto riescono a “rompere il quarto muro”, coinvolgendo e ascoltando il pubblico e facendolo sentire parte attiva dello show, creando una cosa che non tutti sanno fare, rendere unico lo spettacolo, perché il pubblico sarà sempre diverso, ed in questo caso gli artisti percepiscono e rubano l’energia dalla platea per gestirla, giocarci e ridonarla dando emozioni che rimangono uniche spettacolo per spettacolo, in una sola parola, improvvisazione pura e mai invasiva.
La Rimbamband, oltre alla sua attività dal vivo che l’ha portata in tutta Italia, ha partecipato negli anni a molte trasmissioni televisive e radiofoniche. Fra le altre ricordiamo: Maurizio Costanzo Show, Stella con Maurizio Costanzo (SKY vivo); 610 (Sei uno zero) con Lillo & Greg (Radio 2); Barbareschi Sciock (La 7) – in veste di band residente per 12 puntate; Zelig off (Italia 1); Italia coast2coast (Rai 2).
Biografia
Uno è Raffaello Tullo: ha la capa pelata, balla il tip tap, suona, canta. Chiamatelo capobanda.
Poi c’è Renato Ciardo: suona una strana batteria, ha una testa enorme, uno spiccato accento barese ed una storia d’amore segreta (mica tanto) con Tony Dallara.
E che dire di Vittorio Bruno? Suona il contrabbasso ma non ha ancora ben capito chi è e da dove viene. Anima swing come poche, stralunato a volte, osservatore raffinatissimo altre.
C’è anche un sassofonista: pensate che è ancora convinto di suonare nella banda di Capurso. È Nicolò Pantaleo, anima talentuosa, gentile, matematica, quadrata.
E poi c’è “il rosso”, Francesco Pagliarulo: anima delicata, fragile e onesta, con il ragtime nelle vene. Il pianista virtuoso, “cocco” del capo.