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Ha debuttato il 1 marzo e resterà in scena fino al 18 marzo al Teatro Manzoni di Milano “Mariti e mogli”, spettacolo tratto dall’omonino film di Woody Allen, per i cui particolori vi rimandiamo al nostro precedente articolo di presentazione.
L’adattamento teatrale e la regia sono di Monica Guerritore che su un’idea di Francesca Reggiani (entrambe anche protagoniste), ne ha scritto il testo dopo averne ottenuto l’autorizzazione direttamente dal suo autore, il quale l’ha concessa solo dopo aver accertato fosse fedele alla sua versione cinematografica.
A differenza del film del 1992 esso non si svolge in più luoghi di Manhattan ma in un unico luogo, di un posto qualsiasi, dove le quattro coppie sono rimaste bloccate da un violento temporale. Questo luogo è una sala da ballo, abitualmente frequentata da loro per dei corsi, ma sarà anche sala da pranzo, salotto o improvvisata camera da letto, dove un capriccioso cupido si diverte a scagliare i suoi dardi dando vita a intrecci erotici e sentimentali, che innescano nelle loro vite coniugali delle controverse relazioni in cui si affacciano intricati rapporti clandestini: improvvise rotture o altrettante improvvise riconciliazioni fanno emergere quanta poca profondità di sentimenti ci sia negli esseri umani e riportano alla memoria le analisi di Bergman o Strindberg nel film “Scene da un matrimonio” a cui d’altra parte si ispira il film di Woody Allen. Non meno evidente è il richiamo a “Il giardino dei ciliegi di Čechov”, dando così forza all’imprevedibilità della vita per la perdita di controllo da parte di tutti noi, generando il proprio destino e di conseguenza la propria felicità o infelicità.
Monica Guerritore descrive il suo spettacolo, come “una delicata e profonda confessione collettiva sull’inadeguatezza degli uomini a gestire l’amore”. In effetti sono le figure femminili ad emergere in questa pièce ed essere trainanti e determinanti nei menage di queste coppie, mentre gli uomini sembrano più interessati a vivere rapporti superficiali e al raggiungimento immediato della soddisfazione delle loro fantasie.
Per il pubblico che assiste a questo spettacolo è inevitabile riflettere e chiedersi: “Ma è veramente così?” O ancora “Ma è veramente questo il senso della famiglia?”
Naturalmente la risposta non c’è, ma tanti sono gli spunti di riflessione sull’amore, sul rapporto tra i sessi, sulla vita, sull’egoismo del singolo che in un rapporto a due tenta di emergere e sopraffare l’altro, mentre il vero amore ispirerebbe tutt’altro: la reciproca sopportazione e la reciproca donazione senza aspettarsi nulla in cambio. Purtroppo il senso di famiglia della società attuale ha altri schemi ed una progressiva perdita di valori dove si rischia di essere soffocati dall’egoismo e sopraffatti dall’angoscia.
Viviamo una vita di contraddizioni e di insoddisfazioni frustranti al punto tale da tenerci intrappolati dentro noi stessi senza mai poter essere se stessi.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti perché i figli che crescono, i quali a sua volta costituiranno nel futuro un’altra cellula famigliare, inevitabilmente, replicheranno un altro rapporto dove a trionfare non è l’amore ma l’insoddisfazione che poi spesso porta a scoppiare.
Saranno le musiche di Louis Armstrong, che segneranno la fine immergendo per un attimo lo spettatore nella clima del film di Allen e riportandolo alla realtà dell’eterna giostra della vita.
INFO:
MARITI E MOGLI
Dal 1 al 18 marzo 2018
tratto dall’omonimo film di Woody Allen
adattato e diretto da Monica Guerritore
con
Monica Guerritorre, Francesca Reggiani, Ferdinando Maddaloni, Cristian Giammarini
e con Enzo Curcurù, Lucilla Mininno, Malvina Ruggiano, Angelo Zampieri
scene Giovanni Licheri, Alida Cappellini
costumi Valter Azzini
luci PaoIo Meglio
ORARI: feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30
BIGLIETTI:
Poltronissima Prestige € 35,00 – Poltronissima € 32,00 – Poltrona € 23,00
Poltronissima under 26 € 15,00
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Sebastiano Di Mauro nasce ad Acireale (CT) nel 1954 dove ha vissuto fino a circa 18 anni. Dopo si trasferisce, per brevi periodi, prima a Roma, poi a Piacenza e infine a Milano dove vive, ininterrottamente dal 1974. Ha lavorato per lunghi anni alle dipendenze dello Stato. Nel 2006, per strane coincidenze, decide di dedicarsi al giornalismo online occupandosi prima di una redazione a Como e successivamente a Milano e Genova, coordinando diverse redazioni nazionali. Attualmente ha l’incarico di caporedattore di questa testata e coordina anche le altre testate del Gruppo MWG e i vari collaboratori sul territorio nazionale.