‘Giungla’, un mologo con Roberto Anglisani, il 20 marzo allo Spazio Teatro 89 di Milano

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MILANO – È “Giungla”, in programma martedì 20 marzo allo Spazio Teatro 89, il quarto appuntamento della stagione di prosa “Monologhi per cinque sere”, che propone spettacoli, per lo più di drammaturgia contemporanea, inconsueti e stimolanti. Nel segno dell’affabulazione e della narrazione, senza disdegnare tuttavia anche registri più leggeri.

Organizzata dall’auditorium di via Fratelli Zoia 89, la rassegna è scattata lo scorso gennaio e si concluderà nel mese di aprile. Liberamente ispirato ai racconti di Kipling, “Giungla” (ore 21; ingresso 10-13 euro) è diretto da Maria Maglietta e interpretato dall’attore Roberto Anglisani, solo sul palcoscenico.

È una sera d’autunno, piove e la Stazione Centrale di Milano è piena di pendolari che tornano a casa dal lavoro. In mezzo alla folla, come se fossero invisibili si muovono otto, dieci ragazzini stranieri, di età diverse. Sono guidati da un uomo con un lungo cappotto e una finta pelliccia di tigre: è Sherekhan, il trafficante di bambini. Mentre il gruppo si dirige verso l’uscita, uno dei ragazzi scappa nei sotterranei della stazione. Si chiama Muli e non vuole più essere costretto, sotto la minaccia delle botte, a rubare e mendicare per lui.

Con la fuga di Muli si apre questa nuova narrazione di Roberto Anglisani e Maria Maglietta. L’ispirazione parte dal “Libro della Giungla”, l’opera più famosa dello scrittore inglese Kipling, e dai suoi personaggi: c’è Baloon, un barbone che vive nei sottopassaggi; Bagheera, una matrona africana; Sherekhan, lo sfruttatore di bambini. Ma questa volta la giungla è la grande Stazione Centrale, con i suoi anfratti e i sottopassaggi bui e umidi, dentro cui si muove un’umanità con regole di convivenza diverse, dove la legge del più forte è un principio assoluto. In questo contesto “selvaggio”, Muli riuscirà ad aiutare i suoi compagni e troverà amici veri che lo aiuteranno a fermare Sherekhan.

Come sempre, Roberto Anglisani, che interpreta tutti i personaggi, riesce a creare con la sola forza della parola e del corpo un racconto emozionante, in cui le immagini si snodano come in un film d’avventura: «… Adesso una folla di pendolari affollava il binario e fra la gente Muli vedeva i suoi compagni spaventati, spersi, ma nessun altro sembrava vederli… Tutti erano diretti verso la loro meta, ciechi, grigi».

Lo spettacolo spinge gli spettatori a riflettere intorno ad alcune tematiche delicate: non solo lo sfruttamento dei minori, costretti a lavorare o a mendicare per strada, ma anche l’indifferenza con la quale il mondo è solito guardare questo fenomeno. Ma “Giungla” è anche una storia di coraggio, desiderio di libertà, crescita e scoperta della forza che scaturisce dall’amicizia vera e profonda, quella che nasce al di là di qualsiasi pregiudizio.

La rassegna “Monologhi per cinque sere” si concluderà martedì 10 aprile, quando andrà in scena “L’Angelo”, spettacolo di e con Daniele Debernardi, liberamente tratto dal racconto di Gabriel Garcia Marquez intitolato “Un signore molto vecchio con certe ali grandi”. Nel 2017, “L’Angelo” si è aggiudicato la quinta edizione del Premio Federgat-I Teatri del Sacro.

SPAZIO TEATRO 89, via Fratelli Zoia 89, 20153 Milano.
Tel: 0240914901; mail: info@spazioteatro89.org; www.spazioteatro89.org
Biglietti: intero 13 euro; ridotto 10 euro (under 25, over 65, CartaPiù Feltrinelli, Soci Touring Club).