‘ A Testa in Giù’, originale e divertente commedia al Teatro Manzoni fino al 28 ottobre

E’ in scena al teatro Manzoni di Milano lo spettacolo “A TESTA IN GIU’” di Florian Zeller – traduzione Giulia Serafini, con  Emilio Solfrizzi e Paola Minaccioni e con Viviana Altieri e Bruno Armando – regia Gioele Dix , che ha debuttato giovedì 11 ottobre e replicherà fino al 28 ottobre.

Per altre info sullo spettacolo, vedi il nostro precedente articolo.

La commedia così come è stata annunciata è originale e divertentissima e non si poteva chiedere di meglio per aprire la stagione di prosa del Manzoni che come sempre è interessante.

L’originalità di questa commedia sta nel tipo di dialogo, perché è un po’ come se il pubblico fosse un altro personaggio che fa da testimone ai pensieri dialogati dei protagonisti in scena, aggiungendo così comicità nell’ascoltare, quasi in simultanea, anche tali pensieri nascosti e, subito dopo, il dialogo vero e proprio però filtrato secondo l’opportunità del caso. Si evidenzia così il lato peggiore della nostra umanità, capace di dire una cosa ma pensare tutt’altro.

Per la verità la tecnica di fare recitare il pensato non è nuova in teatro e richiama la commedia dell’arte, ma lì il dialogo del “pensato” avveniva quando il personaggio usciva di scena. Qui invece il personaggio rimane sulla scena, pertanto la bravura richiesta agli attori, che devono reggere la scena come in un fermo immagine, è diversa.

In Francia questa commedia col titolo “L’envers du decor” sta avendo un successo strepitoso, tanto che ne è stato tratto un film dal titolo “Sogno di una notte di mezza età” con Daniel Auteuil e Gérard Depardieu, che vedremo nelle sale italiane dal 18 ottobre.

Il rischio per un testo estero quando viene tradotto in italiano, specie se si tratta di una commedia comica, è che perda la sua essenza e che venga adattata usando battute capaci di fare più presa sul pubblico. Nella fattispecie il pubblico italiano, rispetto a quello francese è meno disincantato e più pronto a cogliere gli aspetti  epidermici, ma meno capace di scendere in profondità.

Questo testo invece, grazie all’ottima traduzione di Giulia Serafini, unita alla sapiente e valida regia di Gioele Dix  ha azzerato questo rischio ed il testo ha mantenuto integro lo spirito del messaggio del suo autore, rendendolo immediatamete fruibile anche al pubblico di casa nostra.

Il pubblico infatti gradisce e si abitua subito al doppio dialogo, anzi lo aspetta e, a volte, anticipa le battute intuendo i pensieri, perché riesce ad immedesimarsi nei panni e nella psicologia  ora dell’uno, ora dell’altro personaggio. Questo fa si che l’attenzione è molto elevata e immediatamente ne segue una reazione, che spesso sfocia in un applauso a scena aperta.

Emilio Solfrizzi, è perfettamente padrone della scena e con la sua irresistibile mimica e la sua innata comicità arriva al cuore del pubblico. Anche Paola Minaccioni, si conferma una vera fuoriclasse della scena e non perde colpo dando un ritmo perfetto ai dialoghi.

Buona la perfomance di Viviana Altieri, che nel ruolo di Emma è capace di rendere il suo personaggio da tontolona e opportunista perfino simpatico, quasi ispirando nel pubblico una certa empatia, che aiuta a giustificare il suo comportamento di “rovina famiglie”,  mentre il ruolo di Bruno Armando, nonostante non vi siano dubbi sulle sue capacità attoriali, taluni momenti sembra perdersi e rende poco credibile il personaggio, accentuando ancor di più lo spontaneo dissenso per le sue patetiche scelte di un uomo in piena crisi di mezza età, che spesso fa una brutta fine.

La trama dello spettacolo è lieve ma mai banale nè volgare,  e pur nella sua semplicità rispetta le dinamiche della più classiche commedie: Daniel invita a cena, il suo migliore amico Patrick ma deve dirlo alla moglie Isabel e teme la sua reazione, perchè sa che non gradisce la presenza dell’amico comune, dopo che questo ha lasciato la moglie Laurence per una nuova compagna di 30 anni più giovane di lui.

Esilaranti i dialoghi e gli approcci per dire alla moglie di questo invito, che dopo un primo rifiuto viene alla fine accettato da Isabel.

L’arrivo in casa dei due ospiti aumenta la comicità ed il quartetto si alterma a volte con siparietti a due, che rende ancora più intricante la trama in quanto viene esaltato il cinismo. A sorpresa, dopo che l’affiatamento della coppia si è completamemte sgretolato, mettendo a nudo il loro lato nascosto, arriva il finale romantico.

Il divertimento è assicurato e, le oltre due ore di spettacolo con intervallo tra il primo e secondo atto, non mette mai la noia, ma si esce dal teatro pienamente appagati e con la voglia di commentare e dire la propria opinione sui comportamenti dei personaggi in scena.

TEATRO MANZONI MILANO

ORARI:
feriali ore 20,45 – domenica ore 15,30
BIGLIETTI:
Poltronissima Prestige € 35,00 – Poltronissima € 32,00 – Poltrona € 23,00
Poltronissima under 26 € 15,50
Biglietti online su TiketOne