‘La canzone è femmina’ – Teatro della Cooperativa di Milano fino al 9 dicembre

in scena dal 4 dicembre

visto e recensito da Carlo Tomeo il 4 dicembre  2018

La canzone è femmina
di e con Duperdu (Marta Marangoni e Fabio Wolf)
con la straordinaria partecipazione di Debora Villa
consulenza drammaturgica Francesca Sangalli
produzione Minima Theatralia e Teatro della Cooperativa

A volte la canzone è un pretesto per raccontare tipologie di donne diverse del passato e del presente, donne-personaggi della letteratura e donne vissute realmente che vengono spesso ricordate in varie circostanze. Donne molto diverse tra loro e caratterialmente mutevoli. Proprio come la canzone che può essere allegra o triste, come una poesia messa in musica e che vuole raccontare una storia gioiosa o drammatica, mutevole insomma, a seconda della circostanza e del tema che tratta. Ed è per questo che è considerata femmina in questo bello spettacolo dei Duperdu (Marta Marangoni, cantante, e Fabio Wolf, pianista)ispirato da Debora Villa e che si basa sul nuovo disco del duo dove ogni canzone viene narrata a Dalia, la secondogenita della coppia: la storia di una donna del passato e del presente, lodandone i meriti, quando ce ne sono stati, o anche le azioni più cruente (Lady Macbeth e Caterina Sforza ne sono un esempio).

Francesca Sangalli ha scritto la drammaturgia necessaria a legare le canzoni che sono cantate da Marta Marangoni la cui voce è un ottimo esempio di fusione atto a cantare canzoni popolari e più moderne ed è accompagnata dall’altrettanto bravo musicista che è Fabio Wolf che in questo spettacolo “dandyneggia” un po’, dando più spazio alla collega, specie nella parte recitata.

Scena essenziale senza particolari elementi significativi dove la pianola è nascosta dietro un paravento giallo che è aperto nella parte superiore dal che si capisce che il musicista suona in piedi e dà l’idea che il personaggio si veda a mezzo busto attraverso uno schermo che potrebbe essere quello televisivo.

Lo spettacolo inizia proprio con la scena di un parto: Marta Marangoni semisdraiata in posizione ginecologica con le spalle al pubblico e urlante durante la scena finale del travaglio: sarà Fabio Wolf, che, dalla sua sorta di cabina, aiuterà la donna a partorire e a porgerle la nascitura che ha le sembianze di un piccolo orsacchiotto. Da questa momento la donna, intesa in senso generale, è la vera protagonista della pièce. E basta vedere i titoli delle canzoni per rendersene conto: “Dalia Wolf”, “Sarà felicità”, “Desdemona”, “Lady Macbeth sings”, “Carolina di Brunswick”, “Caterina Da Forlì”, “Fenicotterosa”, “Anya’s Life”, “La canzone di Lia”.

I Duperdu hanno commentato che le donne di cui si parla e si canta “prendono forma e spazio, si assumono colpe, esplodono in sentimenti, assurgono ad anime guida; una costellazione poetica del femminile che costruisce un viaggio interstellare alla ricerca di un’unità, di una visione d’insieme dell’universo donna”.

Non a caso il cielo della scena era stellato.

Molto commovente è stata l’interpretazione dell’ultima canzone dedicata a Stella Vecchio, deputato della Repubblica Italiana nel 1948, nel Gruppo Comunista, coraggiosa partigiana nella seconda guerra mondiale col nome di battaglia di Lalla: Marta Marangoni ne ha raccontato brevemente la vita, con la voce strozzata senza nascondere le lacrime. Poi ha cantato con grande intensità emotiva “La canzone di Lia”

In ogni replica ci sarà un’ospite che porterà la propria testimonianza di donna all’interno dello spettacolo.

La prima sera, martedì, alla quale ho assistito. è stata Claudia Pinelli (direttivo Anpi Niguarda, figlia di Giuseppe Pinelli). Poi si avvicenderanno: Mercoledì, Jole Milanesi (Magistrata), Giovedì Diana De Marchi, Commissione Pari Opportunità del Comune di Milano), Sabato, Ira Rubini (giornalista di Radiopopolare), Domenica, Donatella Massimilla (regista CETEC dentro/fuori San Vittore).

Uno spettacolo che dal titolo si annunciava come uno spettacolo divertente, fine a se stesso, in realtà si è rivelato di grande impegno sociale, a dimostrazione che non ci sono solo canzoni evasive, ma anche tante che danno un notevole contributo al pensiero più impegnativo. E i Duperdu lo hanno dimostrato con enorme sincerità, naturalmente legata alla bravura già dimostrata in passato.

Sala sold out alla prima e pubblico attento e molto plaudente alla fine.

Teatro della Cooperativa
via privata Hermada, 8
tel.: 02 6420761
info@teatrodellacooperativa.it
www.teatrodellacooperativa.it

ORARI
martedì, mercoledì e sabato ore 20:30
giovedì 6 dicembre: ore 19:30
venerdì 7 dicembre: riposo
domenica 9 dicembre: ore 17:00

Prezzi:
intero: € 18,00 – convenzionati: € 15,00
under 27: € 10:00 – over 65: € 9,00
diritto di prenotazione: € 1,00

(non applicato sugli abbonamenti e ai biglietti acquistati online
Precari, disoccupati e cassintegrati, portatori di handicap: € 9,00

come raggiungerci:
MM3 Maciachini / MM2 + tram 4 (fermata Niguarda Centro)
MM5 Cà Granda + autobus 42, 51, 52, 83, 166, 172

BikeMI 313

Parcheggio gratuito: gli spettatori possono usufruire gratuitamente del parcheggio di via Ornato 28

Informazioni su Carlo Tomeo (37 articoli)
Carlo Tomeo, ex responsabile amministrativo in scuole pubbliche statali e andato in pensione anticipata. I suoi interessi spaziano tra la letteratura e il teatro, l’arte, il cinema e la musica leggera. Da circa cinque anni ha scritto, per diverse testate, recensioni teatrali, di letteratura e musicali, oltre a notizie di eventi di carattere culturale. È bene introdotto nella maggior parte dei teatri milanesi, da cui riceve regolarmente comunicati stampa che pubblica sulla sua pagina personale di Facebook aperta a tutti; in particolare si interessa al teatro off.