Le ‘Ampie vedute’ della nuova stagione 2023/2024 del Teatro Elfo Puccini di Milano

Le mongolfiere di Velasco Vitali salgono libere e leggere nell’immagine che illustra la stagione 23/24: una nuova opera che va ad aggiungersi alla serie inaugurata nel 2016 da Mimmo Paladino, un nuovo artista (l’ottavo) in dialogo con l’Elfo. Perché dal teatro e grazie al teatro si aprono ampie vedute, orizzonti, spazi aperti verso altri linguaggi e verso il mondo.

Nell’autunno 2023 si arriva al cuore delle ‘celebrazioni’ dei nostri ‘primi’ cinquant’anni di teatro, un cuore che pulsa sul palcoscenico, nelle produzioni e coproduzioni.

Re Lear di Shakespeare segna l’inizio della stagione. Ferdinando Bruni e Francesco Frongia (autori anche di scene e costumi) dirigono lo spettacolo affidando ad Elio De Capitani il ruolo protagonista del vecchio e tormentato re e a Elena Ghiaurov, Elena Russo Arman e la giovane Viola Marietti i ruoli delle figlie. Avviano così una riflessione sul carattere autodistruttivo del potere (dell’autorità del re, come quella del padre), sulla maturità e sulla giovinezza. Temi questi che attraversano la stagione, declinati secondo differenti angolature.  «Quello che parla di noi nel Re Lear – dicono i registi è contemporaneo perché è eterno, ci tocca da vicino perché è il racconto uno dei viaggi più strazianti dell’uomo verso la sua vera essenza. Forse ora abbiamo l’età giusta per fare questo viaggio attraversano la notte tempestosa più famosa della cultura occidentale e per chiederci quanto il carico che trasciniamo con noi attraversando la vita sia fatto di cose importanti o sia un peso che ci impedisce di vedere ‘la cosa in sé’». Uno spettacolo che, a partire dalla traduzione è costruito con «umiltà artigianale, parola dopo parola, segno dopo segno, con la lentezza delle antiche botteghe. Per la pittura delle grandi tele che chiudono la scena, per i ricami sui costumi o per la costruzione il più possibile efficace di una frase. Con il nostro cuore e con le nostre mani». Coprodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria, lo spettacolo va in scena in prima a Perugia per poi arrivare a Milano dal 25 ottobre al 19 novembre.

In ottobre arriva al debutto anche il secondo progetto pensato per Elfo50, Ricordare il futuro, un grande affresco composto da cinque atti unici (proposti singolarmente e in una maratona), commissionati dall’Elfo alle giovani generazioni di artisti della Scuola d’arte drammatica Paolo Grassi. Drammaturghi, registi e attori diplomandi raccontano cinquant’anni di storia d’Italia in cinque spettacoli dai titoli emblematici: Chiave Inglese, Eppilend, Gli Scarroccianti-Comici da Seconda Repubblica, Piccola Luce, Endling (21 ottobre/5 novembre). E rivelano così lo sguardo dei ventenni di oggi sul passato, sul presente e anche sul futuro.

Dopo Re Lear, una seconda e altrettanto acuta analisi del potere, in questo caso declinata al femminile, apre il 2024: I corpi di Elizabeth (17 gennaio/11 febbraio) è un’opera, inedita in Italia, dell’autrice britannica Ella Hickson, tradotta da Monica Capuani. Diretto a quattro mani da Elio De Capitani e Cristina Crippa, lo spettacolo guarda al passato per parlare con grande attualità al presente: al centro il personaggio di Elisabetta I, che riuscì a regnare per quarantaquattro anni con astuzia, seduzione e intelligenza restando l’unica regina non sposata della storia d’Inghilterra. Lo spettacolo ci porta nelle stanze segrete della corte, immaginando Elisabetta adolescente e poi regina (interpretate da Maria Caggianelli Villani ed Elena Russo Arman), determinata a utilizzare ogni mezzo per esercitare il suo potere in una società patriarcale e a ottenere ciò che vuole (intimamente e carnalmente) come donna. Completano il cast Enzo Curcurù e Cristian Giammarini; i preziosissimi costumi sono firmati da Ferdinando Bruni e le scene di Carlo Sala sono realizzati dal laboratorio dell’Elfo.

Elena Russo Arman è protagonista di un altro importante titolo, un ‘classico moderno’ come Giorni felici (19 marzo/21 aprile). Francesco Frongia, regista dello spettacolo, l’ha voluta nel ruolo di Winnie per lo stupore naturale del suo sguardo, per la sua sensibilità forte e delicata.  Le affianca Roberto Dibitonto nel ruolo di Willie: due esseri solitari in un mondo che si sta estinguendo. Non è così che ci sentiamo, a volte?

Tra le novità più attese si conta lo spettacolo di Carrozzeria Orfeo, coproduzione che vede collaborare l’Elfo con Marche Teatro, Teatro Nazionale di Genova e Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini. Dopo aver indagato nelle ultime creazioni il mondo degli ultimi, degli esclusi e dei perdenti, Salveremo il mondo prima dell’alba fotografa senza pietà il mondo del benessere, della classe dirigente, dei ricchi, colto nell’ambiente di una clinica di riabilitazione di lusso e lo racconta con il consueto timbro graffiante e comico-grottesco (9/28 aprile).

Importante coproduzione anche quella con il Teatro Stabile del Veneto per il nuovo lavoro di Jacopo Gassmann che, da profondo conoscitore della drammaturgia british, porta in scena The City di Martin Crimp, una commedia nera, inquieta, kafkiana, incentrata sul potere del linguaggio (2/7 aprile).

È invece interamente ‘made in Elfo’ lo spettacolo-concerto che Francesco Frongia sta costruendo con Corinna Agustoni, Luca Toracca e Maria Caggianelli Villani nel doppio ruolo di attrice e musicista. Peter Pank (23 febbraio/3 marzo) è un’incursione nel mondo di J. M. Barrie e in ‘un’isola che non c’è’ dai confini oscuri e profondi (com’era nella prime edizioni del famoso racconto).

Queste solo le novità produttive  per un totale di 17 produzioni e 34 spettacoli ospiti.

Per approfondire l’intero cartellone vai al sito https://www.elfo.org